Università

Ridere per non piangere: la wi-fi d’ateneo

di Giuseppe Enrico Battaglia

 

DISCLAIMER: l’autore del post ha una connessione adsl perfettamente funzionante a casa propria, e la paga esattamente come paga quella di ateneo essendo regolarmente iscritto. La polemica seguente ha dunque perfettamente senso di esistere.

 

Cosa si può fare, nei dintorni dell’ateneo pavese, in centoquindici minuti?

Vagliamo insieme le varie ipotesi, anche in base agli orari che scandiscono la nostra giornata.

Al mattino e al pomeriggio si può andare a lezione, si può persino fumare una sigaretta prima e dopo mentre si parla con qualche compagna e compagno.

La sera si può guardare una partita, comprensiva di quasi tutti e due i supplementari.

Aggiungiamo ora un’altra voce alle cose fattibili in 115 minuti: si può aspettare che il nostro beneamato wi-fi decida di funzionare.

E, ecco, essendo io una persona che fa un uso massiccio degli “internetz” (per dirla in gergo), diciamo pure che, attraverso il nostro blog, ci teniamo a segnalare quella che sta diventando una problematica veramente grave.

Prendendo spunto dalla pagina Facebook del milanese imbruttito, anche lo studente dell’ateneo pavese paga, dunque pretende. E una connessione a internet, il 25 marzo del 2013, ritengo che sia veramente il minimo sindacale.

Specialmente se si pagano more dovute sia ad una negligenza di chi vi è sottoposto, sia anche ad una scarsa campagna di informazione portata avanti dall’Università stessa.

Dopo 115 minuti di tentativi, riesco finalmente a connettermi quindi. Sono le 12:15 e la connessione sembra funzionare.

Sarà un fuoco di paglia; dopo pochi minuti i soliti problemi irrisolvibili torneranno a creare scompiglio, e per scaricare o inviare i materiali che mi servivano, dovrò aspettare di tornare a casa.

Decido che non ci sto, vado nel dettaglio.

Scopro che il mio pc è configurato bene, e che dunque non è un problema mio, ma riguarda il server dns. Senza sfociare in “nerdismi” dai quali non saprei venire a capo io per primo, il problema ce l’hanno “loro”.

 

Martedì 26 marzo 2013 mi tocca riprovarci, poiché ovviamente devo sbrigare tutto il lavoro del giorno prima e quello del giorno stesso.

Dalle 9:30 a quando vi sto scrivendo, la wi-fi di ateneo non vuole saperne di funzionare; ogni tanto mi compare la pagina di login con la bella figliola che studia nel cortile delle magnolie, ma è una circostanza quasi casuale e totalmente fine a se stessa.

A questo punto, da utente, mi sento preso in giro.

Io se tardo di mezza giornata pago la mora, se però necessito di un servizio che, sulla carta, dovrebbe essermi garantito, mi cimento nel proverbiale terno al lotto.

 

In quanto giornale degli studenti dell’Università, riteniamo sia giusto anche segnalare queste cose, dunque vi invitiamo a segnalarci dove la connessione non funzioni (o anche, e anzi soprattutto altre problematiche dell’Università) attraverso i commenti qui, sulla nostra pagina facebook, o sul nostro Twitter (@InchiostroPavia).

Noi, dal canto nostro, faremo quanto possibile per aiutare a risolvere questa situazione, che ormai sta diventando ridicola.

 

Martedì 26 marzo, ore 10:10. La wifi continua a non funzionare, dunque il post che avete letto sarà postato da uno dei supercomputer all’avanguardia disponibili nella biblioteca di Lettere della sede centrale, magari quello col mouse rotto.

 

Per segnalare all’autore che non è idoneo a scrivere su Inchiostro: twitter.com/_batrax

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