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Una serie di sfortunati (?) eventi

di Francesca Lacqua

Mercoledì 29 maggio si è tenuta la seconda serata dello ‘University Music Festival: nonstante fossero saltati i concerti del  15 e del 16 causa maltempo, e quello del 22 salvato in extremis, l’UDU cerca di mantenere alto il morale e proponendo una nuova serata di musica e intrattenimento con The Last Project, Yuga e Attention Slap (questi ultimi,vincitori della passata edizione).
Tuttavia la sorte, quando si accanisce, si accanisce per bene e anche mercoledì sera il percorso è stato fitto di ostacoli.
Prima i problemi di spazi: la pioggia, prevista, costringe l’organizzazione a spostarsi dalla piazza delle Tre Torri alla vicina Aula 400, questa volta regolarmente prenotata. E poi problemi di band: Il giorno prima, gli Attention Slap si ritrovano a dover annullare il live per motivi personali e la stessa cosa comunicano gli Yuga qualche ora prima dell’inizio. A salvare la serata, però, ci pensano due affezionati del festival: Qi.Li.Ou e Geisha Red Can Satiri, accettando all’ultimo di suonare.
Davanti ad un pubblico comunque folto, i concerti iniziano per le 22:30 con la new wave, sentitissima, dei The Last Project. La band – che sulle spalle ha l’EP del 2010 Feelin’ good in your shoes del 2010, il disco Futurephobia del 2011 e un terzo lavoro in arrivo –  riesce ad accendere la serata con un suono profondo, quasi mentale, di cui spiccano synth  e batteria, corollato da un accurato gioco di luci.
(provare per credere: http://www.rockit.it/project/album/futurephobia/17627).
Seguono i Qi.Li.Ou, tra i vincitori delle due passate edizioni dell’UMF, con un cambio di formazione. Propongono un sound, da loro stessi definito “Electric funkmetal”, che sa intrattenere  al punto giusto.
Chiudono la serata i Geisha Red Can Satiri che si confermano al pubblico dell’UMF, da cui erano già stati apprezzati nelle precedenti edizioni. Nel frattempo è uscito un album di 9  tracce e sono stati realizzati numerosi live, che hanno rinforzato la personalità di questa band da tenere assolutamente sotto controllo.

Alla fine dei tre concerti si può sicuramente affermare che, nonostante i disguidi organizzativi, il livello della serata sia risultato molto alto. Tuttavia le sorprese non sono finite: la Polizia Municipale, in tenuta d’ordinanza, si è fatta vedere  in Aula 400 durante lo svolgimento dei concerti, lasciando la struttura solo dopo aver compilato un verbale e scattato alcune fotografie. Gli organizzatori dell’evento sono inoltre stati convocati in questura il giorno successivo per rispondere di violazioni penali. Il motivo di questa irruzione? Il Coordinamento per il Diritto allo Studio, organizzatore della rassegna musicale, non avrebbe avuto l’autorizzazione del Comune per  “fare una festa” in Aula del 400. Peccato che la struttura appartenga all’Università, che aveva concesso regolare permesso, e a questa soltanto faccia riferimento  nella gestione di ogni evento ivi organizzato.
È forse un caso, si chiede l’UDU in un comunicato redatto immediatamente dopo l’accaduto, che il Comune abbia mosso quest’accusa proprio durante una manifestazione da loro organizzata, e non durante una qualsiasi iniziativa gestita da altre associazioni?
Forse che manchi la percezione da parte delle istituzioni del fatto che l’UMF sia una possibilità per una città universitaria come Pavia? Che manchi la consapevolezza che la musica, dal vivo, per quanto vogliamo definirla “di opposizione”,  permette una crescita per chi la fa, per chi l’ascolta e per la città che la ospita?
Ad ogni modo l’UMF non si ferma, non va al mare, non va al fiume, ma si conferma mercoledì prossimo in piazza delle Tre torri per recuperare la prima serata saltata con TULLAMORE , KUBLA KHAN e NICE PRICE!
See you!

@hagliannicheha

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