Università

Elezioni universitarie

di Giorgio Intropido e Claudio Cesarano

 

Elezioni universitarie, gli studenti tornano al voto 

Si terranno il 7 e l’8 novembre 2012 le elezioni dei rappresentanti degli studenti nelle varie facoltà dell’Ateneo pavese. Le liste presenti si giocheranno le rappresentanze nel Consiglio di amministrazione, nel Senato accademico, nel Nucleo di valutazione, nel Consiglio di amministrazione dell’Ente per il diritto allo studio universitario (EDISU), nel Comitato regionale per il diritto allo studio, nel Comitato per lo sport universitario e nei Consigli di dipartimento. Diversi sono stati, a partire da questa tornata elettorale, i cambiamenti dovuti alla riforma Gelmini del 2010 a cui le liste hanno dovuto far fronte, in particolare lo slittamento delle elezioni dal mese di maggio al mese di novembre. Ciò ha comportato una bassa visibilità dell’evento dovendo le liste essere presentate entro il 5 ottobre 2012 – cioè in contemporanea con l’inizio delle lezioni – con conseguente diminuzione dei tempi da dedicare alla campagna elettorale, nonché alla ricerca di risorse umane per le rappresentanze.

Azione Universitaria (AU): associazione studentesca di centrodestra presente nei maggiori atenei italiani. Pone anzitutto l’accento sulla questione del lavoro post laurea, più precisamente nella creazione di una mappatura anagrafica che tenga conto del rapporto laurea/occupazione che possa dare dati certi agli studenti sugli sbocchi lavorativi offerti, quindi sull’inserimento del neolaureato nel mondo del lavoro. Viene sottolineata inoltre la necessità di un’università che sappia dare una maggiore formazione professionale e competenze reali, affiancata ovviamente dalla preparazione teorica, in modo da permettere al neolaureato una maggiore flessibilità e adattabilità di inserimento nel mercato del lavoro. Stage e tirocini sono sicuramente delle possibilità che permettono tutto ciò ma che, secondo AU, risultano troppo spesso poco formativi o comunque realmente utili. Infine tiene a precisare Antonio Spera, responsabile di Azione Universitaria all’università di Pavia, la lista di centrodestra non ha mai fatto richiesta, da 4 anni a questa parte, dei fondi A.C.E.R.S.A.T.

Una politica che tende ad incentivare maggiore sinergia tra giovani laureati, imprese, lavoro e territorio è quella portata avanti dal Movimento Universitario Padano (MUP), associazione studentesca emanazione della Lega Nord, la quale pone maggiore attenzione all’interno del proprio programma su tre temi fondamentali. Il primo riguarda l’abolizione del valore legale del titolo di studio, che porterebbe una maggiore competitività tra gli atenei e alla creazione di una graduatoria che rispecchi realmente la qualità delle università stesse, quindi la professionalità e la competenza dei neolaureati che si approcciano al mercato del lavoro. Il secondo tema riguarda il numero chiuso delle iscrizioni nelle facoltà che lo prevedono come criterio d’accesso: a detta del MUP questo numero, quando troppo basso, porrebbe un freno all’ offerta di laureati nei vari mercati, i quali potrebbero assorbirne un numero maggiore. Un terzo punto, in comune in parte con AU, è a proposito di un maggior rigore e criterio nell’assegnazione delle borse di studio per merito, da integrare con quei fondi utilizzati per altre attività dell’Ateneo che spesso però risultano poco seguite dagli studenti stessi. Infine Matteo Mognaschi, coordinatore federale degli universitari padani, tiene a sottolineare una certa coerenza di tipo politico tra le proposte avanzate a livello universitario e quelle che sono le posizioni della Lega a livello nazionale, in primis l’opposizione al governo Monti e alle politiche adottate dallo stesso. Inoltre precisa Mognaschi che molti tra i candidati per il MUP possono vantare esperienze politiche esterne quali possono essere la semplice militanza o l’impegno nei vari consigli comunali, che porta valore aggiunto alla lista stessa.

 

“Presente!”: l’accessibilità economica è la priorità per l’Udu
Il loro logo è probabilmente quello più familiare per gli studenti che hanno partecipato all’Umf o alle loro Controfeste, ma l’Udu – che fa dell’ “essere presente” il suo slogan –  lo scorso anno si è distinto soprattutto per la vittoria nel ricorso al Tar contro l’aumento delle tasse 2010. L’Università di Pavia avrebbe infatti richiesto una cifra superiore a quanto effettivamente permesso in termini di legge. In attesa della sentenza definitiva e di eventuali rimborsi Bernardo Caldarola, candidato per Scienze Politiche, ci parla del nuovo anno accademico mettendo le questioni economiche in primo piano. “I tempi – ci dice Caldarola – ci impongono di dare la priorità al problema dell’accessibilità allo studio dal punto di vista economico e della difesa del valore pubblico dell’Università, quindi il problema delle tasse troppo alte e delle poche borse di studio. In questo ci impegniamo a seguire la strada del ricorso come abbiamo fatto, unico tra i gruppi studenteschi a Pavia, dal 2010 in poi”.

Tra le richieste degli studenti, raccolte dall’Udu negli scorsi giorni, ricorre soprattutto una migliore organizzazione ed uno svecchiamento della didattica, l’eliminazione delle frequenti sovrapposizioni e la modernizzazione delle postazioni informatiche. “Le sovrapposizioni non sono un semplice problema organizzativo: bisogna andare più a fondo. I docenti a contratto non possono far parte del consiglio di facoltà e quindi partecipare alla stesura dell’orario. Inoltre essendo pagati poco hanno di solito più incarichi che impongono quindi grossi vincoli alla loro disponibilità. Nell’area umanistica ci sono troppi contratti a zero per delle materie fondamentali come le lingue: la battaglia è qui politica all’interno del consiglio di Facoltà, per ricordare quali sono le priorità per noi studenti”.

Si ritorna sempre al bilancio, quindi; ma come possono gli studenti incidere sulla sua gestione?
“Per le questioni economiche – continua Caldarola – la prima soluzione è la razionalizzazione: avere qualche computer in meno ma che funzioni meglio sarebbe la soluzione migliore. In secondo luogo l’Udu porta avanti una battaglia per la legalità e la trasparenza all’interno degli organi: questioni nebulose come la cessione di aule costruite coi soldi della Regione, ma che l’Università ha dovuto acquistare per riscattare nuovamente, sono di primaria importanza perché tolgono soldi alla didattica e ai servizi impoverendo l’offerta.”

Il programma per le facoltà scientifiche, oltre ai problemi comuni della didattica e dell’accessibilità, si occupa di alcune questioni specifiche di questi corsi di laurea: dai problemi del sistema wi-fi nella “Nave”, alla richiesta di maggior sicurezza (immunizzazione ed assicurazione) per gli studenti di Medicina.

I programmi per facoltà sono consultabili nella sezione download del sito www.coordinamento.org

 

Elezioni dei rappresentanti: come votare

Nelle elezioni dei giorni 7 e 8 novembre hanno diritto di voto tutti i dottorandi e gli studenti di laurea triennale, magistrale/specialistica che abbiano regolato la propria iscrizione (quindi pagato la prima rata) almeno 25 giorni prima della data di svolgimento delle elezioni. Le liste elettorali definitive sono rese pubbliche dall’Ufficio Elettorale dieci giorni prima dell’inizio delle elezioni mediante manifesto affisso nell’albo Ufficiale e sul sito web d’Ateneo. I seggi sono aperti dalle ore 9,00 alle 19,00 del giorno 7 e dalle 9,00 alle 14,00 del giorno 8. È necessario esibire un documento di riconoscimento per poter votare. Le operazioni di scrutinio sono pubbliche e verranno effettuate dal termine delle votazioni fino, se necessario, al giorno successivo.

 

 

 

 

 

 

 

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