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Trash, spettacolo, soldi: l’eredità televisiva di Berlusconi

Esordendo con la frase: – Io sono solo un imprenditore che fa miracoli.– riusciamo a intravedere il personaggio di Silvio Berlusconi. Magnate dei media, imprenditore e politico italiano, ha avuto un impatto significativo sulla televisione italiana e non solo. Con la sua azienda Mediaset, Berlusconi ha influenzato il panorama televisivo italiano in modo sostanziale, trasformando l’intero settore e lasciando un’impronta dura e duratura. Questo articolo esplorerà il ruolo di Berlusconi nella televisione italiana e l’impatto delle sue azioni sulle dinamiche mediatiche che hanno plasmato un Paese intero. 

La tua tv, sempre più grande. La tua scelta libera. Così recita lo slogan odierno di Mediaset che inizia il suo cammino nel 1976, all’ora con il nome Fininvest. La Fininvest, era un’azienda di investimenti che inizialmente operava nel settore immobiliare. Nel 1978, acquisì il controllo della rete televisiva locale Telemilano, che fu successivamente rinominata Canale 5. Berlusconi aveva un obbiettivo: espandersi il più possibile, ma in Italia il monopolio della televisione era nelle mani della Rai.  La legislazione italiana prevedeva che ogni regione avesse una propria emittente televisiva locale, e Berlusconi ha capitalizzato su questa normativa per creare un network televisivo nazionale attraverso la loro acquisizione. Il fulcro era la sincronizzazione del palinsesto tra queste reti. Berlusconi ha acquistato un numero considerevole di emittenti televisive locali in diverse regioni italiane, tra cui Telemilano a Milano, Italia 1 a Roma e Rete 4 a Napoli.

Berlusconi mediaset
Fonte: AdnKronos

Queste reti trasmettevano fondamentalmente lo stesso palinsesto, ma con un leggero scostamento di circa 5 minuti tra una regione e l’altra.  Questo significa che i programmi iniziano a trasmettere su Canale 5 a Milano, ad esempio, alle 20:00, ma iniziano su Italia 1 a Roma alle 20:05 e su Rete 4 a Napoli alle 20:10. Questo si chiama “scostamento orario“, ciò gli ha consentito di trasmettere gli stessi contenuti su più reti e raggiungere una vasta audience nazionale senza violare la legge che impediva la creazione di una rete televisiva nazionale unica. Una grossa scappatoia. 

Come è possibile che la strategia utilizzata da Silvio Berlusconi per rendere nazionale il palinsesto televisivo di Mediaset non sia stata notata o ritenuta inappropriata dalle autorità o dal pubblico italiano? Era tutto legale, di fatto non stava violando la normativa vigente e questo gli ha permesso di consolidare l’ascesa di Mediaset. 

Il suo successo e il dominio di Berlusconi nella televisione italiana sono stati resi possibili anche grazie alla sua capacità di intercettare e assecondare i desideri del pubblico fornendo una “televisione leggera”.  Berlusconi ha colto l’importanza dell’intrattenimento e ha puntato su una programmazione variegata, che spaziava dai programmi di giochi e di talent show a quelli di fiction e di cinema dando la possibilità allo spettatore di scegliere. Questa combinazione vincente ha attirato un vasto pubblico, consentendo a Berlusconi di ottenere un enorme successo commerciale e consolidare canale per canale il suo impero mediatico.

Tuttavia, la creazione di tutto questo ha anche sollevato parecchi interrogativi, trasformandolo più in un castello di carte basato su stringenti equilibri. La concentrazione dei mezzi di comunicazione e al rischio di un monopolio nel settore televisivo erano la preoccupazione principale: il potere e l’influenza di Berlusconi potevano potenzialmente eliminare la diversità delle voci e delle opinioni nel panorama italiano, con il rischio di un controllo eccessivo sui contenuti trasmessi e sulla narrazione pubblica.

Inoltre, alcuni critici hanno sostenuto che l’enfasi di Berlusconi sull’intrattenimento e sulla spettacolarizzazione abbia portato a una riduzione della qualità dei contenuti televisivi, la cosiddetta “trash tv”.  Si è notato un calo dei programmi culturali ed educativi, a favore di una programmazione considerata ad alto impatto e commerciale. Questa tendenza ha sollevato dubbi sulla responsabilità sociale e culturale dei media nel promuovere contenuti di valore e nel fornire informazioni di qualità al pubblico.

Mediaset è diventata, ed è tuttora, uno dei principali player televisivi. Attraverso questa società, Berlusconi ha acquisito una serie di emittenti televisive, tra cui Canale 5, Italia 1 e Rete 4. 

Berlusconi in televisione
Confronto televisivo a Braccio di Ferro tra Berlusconi e Occhetto (1994)

Questo gli ha fornito un’enorme piattaforma di comunicazione e un notevole potere nel plasmare l’opinione pubblica. Uno degli aspetti più discussi è stato il presunto conflitto di interessi tra la sua attività imprenditoriale e il suo ruolo politico. Berlusconi è stato accusato di utilizzare i suoi canali televisivi per promuovere il suo partito politico, Forza Italia, per influenzare le elezioni e per tentare i suoi elettori attraverso messaggi velati nei suoi programmi. Un caso famoso è la promozione attraverso programmi che non parlavano di politica come Non è la Rai (programma di intrattenimento che presentava giovani ragazze che si esibivano in numeri musicali, spettacoli di danza e sketch comici). Nello spezzone sentiamo Ambra Angiolini elencare le persone che avrebbero votato Forza Italia fino a dire: – Il Padreterno sta con Berlusconi, Satana con Occhetto.-  Frase che scatenerà una bufera. Un altro caso particolare è stato il cosiddetto “effetto Tg4”, riferendosi al telegiornale di Rete 4, un canale di Mediaset di proprietà di Berlusconi. Gli avversari politici hanno sostenuto che il Tg4 sia stato utilizzato come strumento di propaganda per diffondere messaggi a sostegno di Berlusconi e del suo partito, limitando allo stesso tempo l’equo accesso agli altri partiti politici. 

Alcuni osservatori hanno sostenuto che il controllo esercitato da Berlusconi sulla televisione italiana abbia portato a un’omogeneizzazione dei contenuti portando lo spettatore a soffermarsi non più sulle informazioni ma sull’esibizione e quello che noi definiremmo “drama”. 

Oltre al presunto uso strumentale dei suoi canali televisivi per fini politici, i suoi critici affermano che Mediaset abbia promosso un’agenda di intrattenimento a scapito della qualità dei contenuti culturali ed educativi. Questo è stato evidente nell’aumento della produzione di programmi di realtà, talk show e trasmissioni di gossip, che hanno spesso dominato la programmazione di Mediaset a discapito di altri tipi di programmi.  Tutte queste controversie hanno contribuito a un acceso dibattito sull’influenza di Berlusconi nella televisione italiana, mettendo in luce questioni cruciali riguardanti la democrazia, la trasparenza e l’equità nei media.

Dopo il ritiro dalla politica attiva nel 2013, l’eredità di Silvio Berlusconi nel mondo della televisione italiana continua a suscitare dibattito. Alcuni sostengono che abbia contribuito a democratizzare l’accesso ai media, offrendo una piattaforma a nuovi volti e idee, mentre altri lo criticano per il suo presunto controllo eccessivo del settore. La sua influenza nella televisione italiana è indubbiamente significativa e continua a essere oggetto di analisi e discussione.

Silvio Berlusconi, con la sua carriera politica e imprenditoriale controversa, ha ispirato diverse opere letterarie e cinematografiche. Ecco alcuni esempi di libri e film che si sono ispirati alla figura di Berlusconi. 

Libri:

“La Casta” di Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella: Sebbene non sia specificamente incentrato su Silvio Berlusconi, questo libro analizza il sistema politico italiano e critica le élite e i privilegi della classe politica, includendo anche riferimenti alla sua figura.

“La Repubblica delle banane” di Marco Travaglio: Questo libro offre una critica acuta alla politica italiana e si concentra anche sulla figura di Berlusconi e sulle sue connessioni con il mondo degli affari e i media.

“Sua Eccellenza” di Giancarlo De Cataldo: Un romanzo satirico che parla di un personaggio politico ispirato a Berlusconi, seguendo la sua ascesa e il suo potere.

Berlusconi film
Frame da: il Caimano di Nanni Moretti

Film:

“Il Caimano” (2006) diretto da Nanni Moretti: Questo film è una satira politica che si ispira chiaramente alla figura di Silvio Berlusconi. Racconta la storia di un produttore cinematografico che decide di realizzare un film sulla vita di un politico corrotto e megalomane.

“Videocracy” (2009) diretto da Erik Gandini: Un documentario che analizza il potere dei media in Italia e l’influenza di personaggi come Silvio Berlusconi nella creazione di una cultura mediatica pop e nell’immaginario collettivo del paese. Nonostante Silvio Berlusconi non appaia fisicamente nel film, il personaggio principale del film, interpretato da Sergio Castellitto, è chiaramente ispirato a Berlusconi. Il film di Nanni Moretti è una satira politica che racconta la storia di un produttore cinematografico che decide di realizzare un film sulla vita di un politico corrotto e megalomane.

“Loro” (2018) diretto da Paolo Sorrentino: Un film che si basa sugli anni di governo di Berlusconi, concentrandosi sulla sua personalità, il suo stile di vita e il suo impatto sulla società italiana. Sorrentino si concentra sugli anni di governo di Berlusconi, il personaggio di Berlusconi è interpretato dall’attore Toni Servillo. Il film esplora la personalità, il carisma e l’immagine pubblica di Berlusconi.

Questi sono solo alcuni esempi di opere che si sono ispirate a Silvio Berlusconi e alla sua vita turbolenta. La sua figura e il suo impatto sulla politica e sulla società italiana hanno suscitato un ampio interesse e dibattito, portando alla creazione di numerosi libri, film e documentari che esplorano il suo ruolo nella storia contemporanea dell’Italia. È noto che Berlusconi abbia sviluppato, inoltre, una stretta relazione con il mondo del cinema, sia come produttore attraverso la sua azienda Medusa Film, sia come ospite di numerosi festival cinematografici in Italia.

Ha inoltre ricevuto il premio David di Donatello come miglior produttore nel 1985 per il film “C’era una volta in America” di Sergio Leone. Attraverso Medusa Film, Berlusconi ha prodotto e distribuito una vasta gamma di film, spaziando da produzioni italiane a film stranieri di grande risonanza. La sua società ha sostenuto finanziariamente molti progetti cinematografici, consentendo la realizzazione di opere che altrimenti avrebbero avuto difficoltà a trovare finanziamenti.Tuttavia, il coinvolgimento di Berlusconi nel mondo del cinema non si è limitato alla produzione. È stato anche protagonista di alcune pellicole, interpretando se stesso o ruoli che riecheggiavano la sua figura pubblica. Ad esempio, nel film del 2009 intitolato “Escort in Love” (conosciuto anche come “Bambola”) diretto da Bigas Luna, Berlusconi appare in una sequenza in cui balla con la protagonista, interpretata da Valeria Marini.

Inoltre, Berlusconi ha avuto una relazione particolare con il Festival del Cinema di Venezia, uno dei principali eventi cinematografici in Italia. Ha partecipato come ospite e ha presentato film prodotti da Medusa Film al festival. La sua presenza e il suo coinvolgimento hanno attirato l’attenzione dei media e alimentato il dibattito sulla connessione tra politica, affari e industria cinematografica. La relazione tra Silvio Berlusconi e il mondo del cinema italiano è complessa e controversa.

televisione italiana
Da sinistra: Francesca Pascale, Silvio Berlusconi, Mariano Apicella e – ultimo a destra – Umberto Smaila nel locale dello stesso Smaila in Sardegna

Mentre da un lato ha contribuito alla produzione e alla distribuzione di numerosi film, offrendo opportunità a diversi registi e attori, dall’altro ha sollevato interrogativi riguardo al suo potere e alla sua influenza nel settore. Come dicono alcuni critici televisivi: – C’era un tempo in cui lo zampino di Berlusconi era ovunque, questo ci affascina e ci preoccupa allo stesso tempo.-  Il suo coinvolgimento nel cinema è stato spesso oggetto di dibattito politico e di controversie riguardanti il conflitto di interessi e la libertà artistica.

In conclusione, Silvio Berlusconi ha lasciato un’impronta significativa nel mondo dei media italiani come vero protagonista, influenzando tutti con la sua visione del mondo in tutte le sfere. Alcuni possono vederci più negativo o positivo, lascio a voi le riflessioni.