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Sport locale, Lega Pro / Reggiana-Pavia: vittoria salvezza

di Fabio Muzzio

Partita roselliana: gol e tutti dietro a difendere.

La sintesi è di un amis subito dopo la fine della partita. Tradotto: salvezza è raggiunta!

Il Pavia rimane in LegaPro 1 con due giornate di anticipo. Passa da Beretta al 12’ il gol decisivo: il bomber, decimo centro in stagione, corona così un girone di ritorno opaco e spesso vissuto dalla panchina.

Solita domenica da occasionale, che soffre lontano dal suo Pavia. Parto con i complimenti per i trasfertisti, che hanno sudato sette camicie per riuscire a ottenere il tagliando di ingresso, pare per un inghippo dovuto al non aggiornamento del database delle tessere del tifoso e poi risolto: non aggiungo altro.

Certo è che quando ripenso al Giglio, o Città del tricolore, mi torna negli occhi quel 17 maggio 2004, quando più che il 2-0 sui padroni di casa, che avrebbero significato i playout, vanificato dal 3-2 pratese in quel di Novara, ricordo le mani tra i capelli di Nordi e Inacio per la retrocessione.

Certe partite, però, possono se non eliminare del tutto certe esperienze sportive, riescono a ridurne la cicatrice.

Bene, dunque, contro una Reggiana mi dicono senza troppe idee, contestata dai tifosi e oramai destinata ai playout come terz’ultima, gli azzurri, ieri in bianco, ottengono l’obiettivo principale della stagione e, quindi, si può pensare, come diciamo tra noi superstiti del Fortunati, a Salice Terme e alle prime uscite, tra caldo, speranze e l’immancabile gelato.

Il Pavia, intanto, domenica osserverà il turno di riposo per chiudere, probabilmente senza troppa concentrazione, con l’ultima gara, quella casalinga con il Portogruaro, ancora in lotta per la salvezza diretta o un piazzamento strategico per gli spareggi.

Dopo due anni terribili per il tifoso che alberga in me, fatto di una salvezza per penalizzazione del Ravenna e l’impresa disperata della scorsa stagione con tanto di vittoria a Ferrara contro la Spal, non par vero di proiettarsi già alla prossima annata, quella senza retrocessioni,  ma nel corso della quale i contributi arriveranno in base al piazzamento in vista della riforma che farà tornare la terza serie nazionale come campionato unico suddiviso in due gironi. E poi ci sarà da vedere come si evolverà l’opportunità offerta dall’Associazione amici del Pavia con la partecipazione attiva dei tifosi e non solo.

La vittoria in Emilia fa passare inosservata le assenze di Statella, Meza Colli e La Camera, ma esalta il sacrificio del gruppo. Se dovessi cercare i simboli di questa stagione direi Cesca, centravanti ruvido e capace di far reparto da solo e capitan Fasano, un professionista da prendere come esempio. E poi c’è lui, colui che al termine della partita pare abbia urlato “Io non retrocedo mai!”. Grazie al “Santo”, grazie Giorgio Roselli.

Alla prossima, e salut.

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