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Pagelle della 25^ giornata di Serie A

di Giuseppe Enrico Battaglia

Aiuto, la Juventus non vince più, lo Scudetto vola in Campania. O forse no, forse anche il Napoli qualche passo falso lo fa, e forse sono tutti umani, appagati, o semplicemente stanno a brucare l’erba con degli stipendi da capogiro senza una reale motivazione.
Checché si possa dire dei calciatori e del giuoco calcio, ogni inizio settimana c’è sempre molto di cui discutere. E allora, invece di assegnare scudetti a tavolino come lo stimato prof. di Economia Guido Rossi, dilettiamoci in ciò che ci piace di più: le pagelle!

Francesco Totti voto 7+: non fosse per l’intervento da codice penale ai danni di Pirlo, il voto sarebbe un 9. Il Pupone, quando la partita conta, è sempre presente e ancora una volta estrae dal repertorio una prodezza che fa disperare Buffon. Peccato che l’età anagrafica avanzi, CLONATELO

Alessio Cerci voto 7,5: la sua impennata nel rendimento ricorda da vicino lo Schwazer favorito alle Olimpiadi londinesi dello scorso anno. Il ragazzo è costante, maturo e finalmente si applica. Se continuerà così, potrà godersi le vacanze senza esami di riparazione. PROMOSSO

Daniele Padelli voto 4,5: ed ecco qui un altro bel pigliamosche che decide di andare a farfalle indirizzando contro la sua squadra una partita che aveva pochi perché. Bello il volo plastico alla Superman in occasione del gol di Kucka, peccato che quest’ultimo non si sia fatto ipnotizzare. La prossima volta, caro Daniele, mettiamoci anche il costume, CABINA TELEFONICA

Jovetic e Ljiajic in panchina commentano le proprie malefatte

 

 

 

Stevan Jovetic e Adem Ljajic voto 8,5: assurgono ad emblemi della bellezza della Fiorentina, quando entrambi, a turno, insaccano alle spalle di Handanovic un tiro a giro sul secondo palo, roba che fa piangere il povero portiere capitato in serata disgraziata. Jovetic gli mette la testa nel water, Ljajic tira lo sciaquone. BULLETTI

 

 

 

 

 

 

Innocent Emeghara voto 9: il bomber di Lagos sta al Siena come Gesù sta a Lazzaro. Rianima la compagine di Iachini, mettendo la firma in due gol e nell’azione dell’unico che non firma personalmente. Dopo la salvezza, per il dopo-Ratzinger il suo nome inizia a circolare con insistenza, STIGMATE

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