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Le pagelle della Serie A – 16^ Giornata

di Giuseppe Enrico Battaglia

Lorenzo De Silvestri voto 7+: il pendolino in maglia viola presidia la fascia destra per 90 minuti con la velocità di un TAV, pressando come un forsennato e inanellando una sfilza di cross spaventevole. Merito per il cross, per i complottisti viziato da tocco di mano, con cui srotola lo yo-yo Jovetic facendo in modo che i suoi acciuffino l’agognata X alla voce risultato in zona Cesarini. CUORE D’ORO

 

Matias Schelotto voto 7: se i tacchetti delle sue scarpe fossero collegati ad una dinamo, potrebbe illuminare New York City in questo periodo natalizio ad altissimo consumo energetico. Macina chilometri senza soluzione di continuità, dispensa e ottiene calcioni sulle caviglie e mette lo zampino sulla rimonta Atalantina servendo su un piatto d’argento un prelibato cotechino con lenticchie che Denis mette nel sacco. Si prevedono guai intestinali per Boruc, VISSANI

 

Kevin Prince Boateng voto 7+: si guadagna gli onori della cronaca con la solita prestazione da super atleta geneticamente superiore. Le sue discese regalano emozioni e palloni per i compagni, ma nella vittoria del Milan c’è l’ombra di una sostituzione ninja: al minuto 61 gli subentra la nota tuffatrice Tania Cagnotto, che con un carpiato si guadagna il massimo dei voti dalla giuria composta dall’uomo in maglia color evidenziatore, che ammonisce il portiere per fallaccio da ultimo uomo e incappando così in un doppio errore. MEDAGLIA D’ORO

 

Francesco Lodi voto 7+: la prodezza balistica con cui sblocca il derby di Sicilia lo porta nelle fantasie erotiche e negli altarini religiosi dei tifosi etnei. Lui regala tre punti importanti alla sua squadra e si regala un momento che non si deve confondere con un episodio isolato: il vizietto della punizione sotto l’incrocio ce l’ha, e ci sta prendendo sempre più gusto ormai. ASSUEFATTO

 

Julio Cesar voto 7: il blitz cesenate dell’Inter diventa vincente anche per merito dei suoi guantoni, che riescono ad arrivare anche su conclusioni al veleno. Lui dimostra non solo di avere l’antidoto, a anche di avere delle ottime doti di organizzazione della difesa nerazzurra. COREOGRAFO

 

Simone Pepe voto 7+: si avventa come una cavalletta sull’assist al retrogusto di limone duro di De Ceglie, per poi galvanizzarsi e giocare la solita partita di muscoli e polmoni. E’ sempre dovunque, e c’è con una lucidità tale da far sorgere un dubbio: ma è umano? Lo voglia

 

Senad Lulic voto 7: pericoloso a più riprese, fa scoppiare in lacrime svariate volte la difesa dei bianconeri di Udine che ha la grave colpa di lasciarlo completamente solo quando, al minuto 43, insacca sul palo coperto da Handanovic ringraziando tutta la retroguardia avversaria per la generosa collaborazione. Ogni volta che ha palla lui, la sensazione che possa far danno è palpabile, MICCIA

 

Samir Handanovic voto 5,5: nonostante abbia il merito di apporre il suo veto a più d’una conclusione molto difficile, non gli si può perdonare il goal subito da Lulic sul proprio palo. Nel bene e nel mlale è in grado di fare la differenza, e sicuramente sarà andato a dormire con la consapevolezza che, senza quella sbavatura, i suoi compagni avrebbero potuto operare un remake del sacco di Roma. SBADATO

 

Marek Hamsik voto 4,5: come un Mario Gomez qualunque agli Europei del 2008, sbaglia una conclusione a botta sicura da dentro l’area piccola, stravolgendo il match in favore della Roma.

Ci mette una pezza siglando il goal dell’1-2, ma la debacle del primo tempo è qualcosa di veramente imperdonabile, per uno su cui la squadra partenopea sta investendo in maniera importante. OFFUSCATO

 

Francesco Totti voto 7,5: crea gioco, dà ordine alla manovra e infonde fiducia nei compagni. In una parola: fa il capitano. Le giocate di lusso e gli assist ai compagni si sprecano, così come gli aggettivi lusinghieri che dopo la prestazione di Napoli, a ragione, gli piovono addosso, giacché indicare la via della vittoria in un terreno difficile come quello del San Paolo è un’impresa per pochi. STELLA POLARE

 

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