Le pagelle di Beppe – Serie A, 13^ giornata

di Giuseppe Enrico Battaglia

 

Questa volta non ci si può proprio lamentare: la 13^ giornata di Serie A ha regalato spettacolo e giocate di altissima scuola, e in alcuni casi anche erroracci di profilo troppo alto. Ma qui non si ciancia alle bande, e si passa direttamente ai fatti. Ecco quindi a voi, anche per questa settimana, le pagelle.

Miroslav Klose voto 6,5: negli spogliatoi opta per l’armatura leggera, l’elmo e la spada, e decide di giocare una partita di combattimento duro e puro. Lo dimostra il numero di falli commessi dall’oriundo tedesco, che vince la palma per il giocatore più falloso della partita.
E’ l’unico a crederci anche quando, dopo il 65′, la Lazio si affloscia consequenzialmente all’assedio blindato esercitato dai biancocelesti nei primi venti minuti del secondo tempo.
E’ l’ultimo ad arrendersi, e lo fa con dignità. LEONIDA

Leonardo Bonucci voto 5: i tifosi bianconeri lo soprannominano “Malucci”, e i motivi dopo ieri sera sono più chiari. In una serata in cui tutto il reparto difensivo sembra vacillare, è lui che rischia sciaguratamente di mandare in rete Rocchi. Mostra segnali di crescita, ma è evidente che abbia la visione di gioco di una talpa la cui vista è traviata da un abuso di esercizi senza palla e diagonali sbagliate. SCONCLUSIONATO

Federico Marchetti voto 7: se la Lazio rimane in partita sino alla fine, il merito è in buona parte suo. I suoi riflessi fanno invidia ad uno specchio, la sua fortuna fa invidia a un talismano (per informazioni chiedere a Pirlo e alla sua proverbiale “maledetta”, o al palo preso da Matri, piuttosto che dalla conclusione sbagliata da Lichtsteiner a metri 0,3 dalla linea di porta).
Lui urla e si sbraccia per comunicare le sue direttive ai compagni di reparto, e quando il rovesciamento di fronte non lascia alternative, sorprende che non si metta ad ululare come una sirena per avvisare le guardie giurate che la sua porta è stata violata. ANTIFURTO

Gianluigi Buffon voto 7,5: in una serata dove la Juventus si conferma squadra di carattere, il portierone si rivela determinante come lo era un tempo. Ha il merito di avvalersi dei peggio mezzi pur di evitare marcature avversarie (vedasi la respinta sulla mano di Barzagli), e la fortuna di essere aiutato dai legni quando non può nulla sulla conclusione di Hernanes. E’ lui a indicare alla squadra la via da seguire, STELLA POLARE

Zlatan Ibrahimovic voto 8: ancora una volta mette in ginocchio il Chievo con la sua potenza e la sua tecnica. I goal sono due autentici gioielli, come la maggior parte dei palloni che passano dai suoi piedi. RE MIDA

Josip Ilicic voto 7+: ha il merito di chiudere una partita che, senza la sua punizione, avrebbe avuto un risultato ben diverso. La punizione è roba da spellarsi le mani, CASTIGATORE

Alessandro Gamberini voto 5: è l’emblema della dormita difensiva sul vantaggio di Miccoli. Come lo studente che si fa cogliere mezzo addormentato sul banco, col rigolo di bava che gli cola dalla bocca, lui tenta poi di rimediare alla disperata, ma il danno è ormai fatto, e costa caro a tutta la squadra. DORMIGLIONE

Luc Castaignos voto 7-: risolve lo scontro salvezza tra Siena e Inter capitalizzando l’unica vera occasione da goal che riesce a creare la compagine nerazzurra in 90 minuti di gioco. La sua conclusione è sporca, ma ottiene esattamente ciò che vuole. DETERMINATO

Erik Lamela voto 4: se con due compagni perfettamente smarcati in area decide di tirare con lo specchio della porta totalmente coperto, merita i conseguenti sganassoni che Osvaldo gli rifila in spogliatoio. La sconfitta della Roma, prima ancora delle firme di Di Natale e Isla, porta il suo. Questo serva da lezione: il calcio è uno sport di squadra. EGOISTA

Pablo Barrientos voto 7,5: con una prodezza in zona Cesarini regala al Catania l’ennesima soddisfazione stagionale, e con lui in questa condizione, per Maxi Lopez sarà molto dura ritagliarsi un posto fisso. PROTAGONISTA

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