Arte

Mostre a Milano: tra cultura e natura al Pirelli HangarBicocca

Elegancia y Renuncia

Non lontano dalla nostra Pavia, la complessità di Milano si presenta anche sotto forma di una grande varietà di mostre. Alcune meno convenzionali di altre. Tra queste quelle del Pirelli HangarBicocca, un capannone dove si costruivano locomotive che ospita oggi collezioni di arte contemporanea. Attualmente (e fino al 19 gennaio) è in corso un’esibizione dal nome un po’ complesso: A Leaf-Shaped Animal Draws The Hand dello spagnolo Daniel Steegmann Mangrané. Il paradosso nel titolo (un insetto foglia che disegna una mano) introduce a una mostra in cui mondo naturale e umano integrandosi mettono in dubbio diverse categorie precostituite.

Secondo la brochure, il lavoro dell’artista si interroga sulla relazione tra cultura e natura, separate solo da contorni indefiniti. La natura continua ad essere imitata dall’arte e precise azioni su foglie e rametti creano un momento di incertezza tra cosa è artificiale e cosa no. “Non penso alla natura come a qualcosa esterno rispetto a noi – ha detto Mangrané in un’intervista– Credo che siamo stati troppo influenzati da questa idea moderna della separazione tra uomo e natura, tra cultura e natura, tra soggetti e oggetti, tra mente e corpo. […] Ma con eventi come il cambiamento climatico queste divisioni stanno perdendo senso.

I punti cruciali sono quindi la complessità ecologica e il rapporto tra noi e il mondo, qui rappresentato dalla foresta pluviale amazzonica (l’artista ora vive in Brasile) e dai suoi abitanti. La foresta compare più volte, per mezzo di film o rappresentata da una semplice foglia, il suo modulo base. Dal momento che la ricchezza della foresta è infinita e va al di là delle sensazioni puramente razionali, attraverso la realtà virtuale Mangrané ci porta in una foresta fantasma in bianco e nero, dove anche noi siamo fantasmi: possiamo muoverci, ma guardando in basso non vediamo i nostri piedi.

Un’altra figura ricorrente che, come un fantasma, grazie al mimetismo è in grado di apparire e scomparire è l’insetto stecco, il cui nome scientifico è infatti fasmide e di cui troviamo addirittura esemplari che si muovono in un terrario-opera d’arte.

Un’installazione infine è particolarmente accattivante: si chiama Orange Oranges ed è uno spazio delimitato da carta da filtro arancione in cui i visitatori sono invitati a preparare una spremuta di arance e a berla in un’atmosfera pervasa dal colore arancione. Un modo decisamente interattivo per vedere come cambiano le percezioni.

Orange oranges

L’ingresso all’HangarBicocca è gratuito ed è aperto fino alle 22: due condizioni che lo rendono in partenza un buon posto dove incontrarsi con gli amici. L’arte contemporanea può non piacere, ma anche se non le si dà credito fino in fondo e si intraprendono discussioni sulla definizione stessa di arte, questo rimane un ottimo modo oltre che per trascorrere un pomeriggio piacevole, per mettersi alla prova con qualche riflessione nuova e fare una piccola scorta di idee. Il cambio di percezione di cui si parlava non avviene soltanto nel momento in cui si guarda attraverso un vetro distorto in esposizione, ma anche attivando la propria capacità di immaginare: lo spettatore non sta osservando l’opera d’arte ma la sua stessa esperienza.

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