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L’Onda (alla pavese) cresce

di Alice Gioia

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Continua la manifestazione degli studenti universitari a Pavia. Mentre vi sto scrivendo è ancora in corso il corteo nelle vie della città. Alle 10, infatti, ha avuto luogo l’assemblea di Ateneo nel cortile del rettorato per fare il punto su quello che si è discusso nel corso dell’ultima settimana nelle varie assemblee di facoltà. Sono stati esposti anche i progetti portati avanti dagli studenti, coadiuvati da alcuni docenti e ricercatori.
Il primo passo è verso un maggiore coinvolgimento della città nei confronti di questa situazione. Molti docenti stanno organizzando, insieme a gruppi di studenti, seminari e lezioni che si terranno nelle piazze della città (dall’approfondimento sulla storia dell’Università alla sociologia politica, dalla divulgazione scientifica all’analisi politica delle riforme del sistema scolastico). In questa direzione va anche la proposta delle “Piazze Studio”, sotto lo slogan di: “vogliono lasciarci per strada, incominciamo ad organizzarci!”. Si tratta di un’iniziativa “copiata” da Padova, in cui gli studenti si sono attrezzati per studiare nelle piazze della città.
Prosegue intanto la raccolta firme contro la 133.
È polemica, inoltre, sul blocco della didattica, contestato dagli studenti di Azione Universitaria e Ateneo Studenti. In realtà per ora gli organizzatori delle manifestazioni si sono limitati a chiedere di spostare, e quindi di recuperare in un secondo momento, le lezioni negli orari interessati dalle assemblee, per permettere una maggiore partecipazione. Segnaliamo, invece, l’astensione dei dottorandi di giurisprudenza dalle commissioni d’esame di Diritto Penale e Procedura Civile.
Prima di sfilare nelle vie della città, il corteo si è spostato sotto l’ufficio di Tremonti, al quale gli studenti hanno cercato di consegnare un simbolico numero di “pizzini” (la scelta terminologica denota la volontà di opporsi, secondo gli organizzatori, a una politica di tipo clientelare), foglietti su ci sono state scarabocchiate, durante l’assemblea, le proposte per una riforma ragionata dell’università.

Gli appuntamenti importanti – primo aggiornamento

Oggi, ore 14: lezione in piazza Vittoria del professor Caiani.
Oggi, ore 18: assemblea in Aula del ‘400 che prosegue nella serata con la Notte Bianca contro la 133

Domani, ore 11: lezione in Piazza Vittoria del professor Mutti (sociologia economica)
Domani, ore 14: assemblea di Giurisprudenza, aula VII
Domani, ore 16: assemblea di Lettere e Filosofia (Cortile del rettorato, Università Centrale) e Assemblea di CIM (cortile di fianco al bar, Università Centrale)
Domani, ore 18: assemblee di Scienze Politiche, Università Centrale

Giovedì 30 ottobre, ore 10, Università Centrale: corteo cittadino, che vedrà anche la partecipazione di docenti, studenti e personale delle scuole superiori, medie ed elementari.

A seguire l’elenco aggiornato delle lezioni che si terranno in piazza nelle prossime settimane.

5 pensieri riguardo “L’Onda (alla pavese) cresce

  • Alberto

    Qualcosa non quadra in tutto questo. Non ci sono proposte. Siamo “contro”, ok. E va bene. E poi? Diciamolo: l’Università ha bisogno di essere cambiata. Ma quando protesteremo anche per avere più meritocrazia? Quando diremo che odiamo il fatto che sono i raccomandati a passare i concorsi? Quando ci scaglieremo contro le “omonimie in cattedra”? Quando diremo che pagare più tasse, per chi può permetterselo, non è un male? Ora ho elencato tutto in modo superficiale. Però dobbiamo pensarci. I tagli sono un problema. Ma non son l’unico.

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  • Su Alberto, mi pare che i temi da introdurre per migliorare l’università siano stati citati più volte negli ultimissimi giorni, dopo le provocazioni e le polemiche “reazionarie”.
    Un apporto significativo è stato dato dallo spirito polemico del docente bocconiano Perotti. Un tizio che Inchiostro dovrebbe intervistare (o almeno, andrebbe recensito il suo ultimo libro).

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  • Alberto

    Che i temi siano stati citati è vero. Oltre a Perotti ce ne sono molti altri. Ma nessuno si è levato dicendo “è vero, Perotti in fondo ha ragione”. Sfido le persone che stanno manifestando in questi giorni a sostenere che il numero chiuso, l’appello di esame unico (o quasi) o l’aumento delle tasse per alcuni possono essere alcune misure da includere in un’eventuale riforma. Ti pare un’opzione reale? Io non credo. Eppure credo che sarebbero misure utili per vari motivi. Il sito “lavoce.info” offre molto materiale su cui riflettere.

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  • AlbertoS

    Se vi puo` consolare anche in America e` tempo di tagli: il Governator/Terminator ha annunnciato 2bilions $ (2miliardi di dollari) di tagli per la scuola.
    Tutto il mio sostegno, anche se sono lontano, alla lotta contro questo modo di trattarci!

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  • Avete tutto il mio sostegno. I ragazzi della redazione e gli altri. Non fatevi intimidire: continuate, a oltranza, autonomi e propositivi come siete. Suggerisco, dopo il corteo di domani, di cominciare a far girare dei documenti con le vostre proposte: tra le facoltà, poi ai giornali, alle istituzioni. Cominciando dalla partecipazione diretta alle scelte gestionali e didattiche. Programmate conferenze stampa, assemblee pubbliche (invitando tutta la città), dibattiti.
    La frontiera sta diventando l’Università dal basso, e questo è il momento buono per proporre il vostro modello alternativo. Da parte mia (ex direttore -vabbè chiamiamolo così- di Inchiostro) un abbraccio solidale.
    a.
    ps. Quando ci sarà lo sciopero generale per i salari e la precarietà, non abbandonateci…

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