Le pagelle della Serie A – 24^ Giornata
di Giuseppe Enrico Battaglia
Andrea Ranocchia voto 4: visto che siamo reduci dal Festival dell’underwear di Belen Rodriguez (al secolo Sanremo) fa figo parlare di un suo duetto con Di Vaio che affossa l’Inter. Il Centrale ex Bari, frastornato dalla piuma incamerata neanche 60 secondi prima, usa il petto per appoggiare a Di Vaio un pallone che gli sussurra dolcemente “mettimi in rete”, dopo essere figurato nel cast del video di “Don’t you forget about me”, nella rivisitazione del bomber felsineo in occasione del primo goal. NOCIVO
Jean François Gillet voto 7,5: come i negozianti che hanno appena chiuso per ferie e stanno ancora sistemando i conti, viene spesso cercato dai giocatori dell’Inter che restano con un pugno di mosche e si vedono rispondere no con un’insistenza ed una fermezza che costringono i meneghini al tracollo. UOMO DEL MONTE
Luc Castaignos BOCCIATO: visto che non può fare il grosso con il risultato, ci prova con un conglomerato di saliva. Il ragazzetto dimostra che le sue doti tecniche sono inversamente proporzionali alla sua educazione, e vedere giocatori capaci di simili gesti in una squadra della caratura del Football Club Internazionale fa riflettere sul decadimento di una tra le squadre, fino a due anni fa, più forti della storia del calcio italiano (?). DEPLOREVOLE
Artur Boruc voto 4,5: incassa tre goal su tre conclusioni assolutamente non irresistibili, mostrando riflessi acciaccati e, forse, logorati anche da aspetti anagrafici come l’età (nonostante si dica che la trentina sia la golden age dei portieri). E’ brutto da dire, ma il dispiacere al pubblico del Franchi lo regala principalmente lui. TRAFORO
Tomas Kosicky voto 3: come i goal la cui responsabilità si può ricondurre soprattutto allo sciagurato portiere rossazzurro, il quale lascia spianata a Pirlo la strada per il primo goal della Juventus, esce a vuoto con una mossa da “Street Fighter” sul seconod, e, generosamente, completa l’impresa regalando palla ancora a Pirlo per il terzo goal bianconero. Con tutti questi regali viene quasi da pensare che sia innamorato del regista della Juventus, SCUSA MA TI CHIAMO AMORE
Andrea Pirlo voto 8,5: all’uscita dal tunnel attiva la “God mode” e mette in scena lo spettacolo del calcio. Sua la rete che pareggia i conti con il Catania, e suoi i due prelibati assist con cui la partita conosce l’epilogo, è il deus ex machina del sabato sera allo Juventus Stadium. I tifosi ballano, la Juventus esegue, lui dirige l’orchestra. MUSICA, MAESTRO
Sulley Muntari voto 7+: il suo grande pregio è quello di completare e dare un senso al triumvirato dei piedi quadrati formato da lui, Emanuelson e Robinho. Entra in scena alla prima ufficiale, e i tre risolvono la partita. ANELLO MANCANTE
Massimo Donati voto 6,5: nella serata di gloria del Palermo, assurge agli onori della cronaca per aver coronato un’azione personale mai vista nemmeno sulla playstation, coronata da un siluro piazzato sul secondo palo dal tasso tecnico perentorio. Mette così la firma sul goal più bello della serata, e probabilmente della giornata appena conclusasi. ESTETA