Attualità

Italia, incazzati sul serio per una volta.

di Giuseppe Enrico Battaglia

Quando guardo telegiornali o visito siti che trattano di cronaca, svariate domande iniziano a scaturire in me riguardo ai più svariati argomenti, e adesso che sento della seconda alluvione nell’arco di una decina di giorni, una domanda sorge spontanea: chi di dovere credeva che l’estate sarebbe durata per sempre?

E’ stata un’annata indubbiamente anomala, dal punto di vista meteorologico. Non mi era mai capitato di girare in mezze maniche a metà ottobre, e tutto sommato non mi ponevo il problema dato che non ho la responsabilità di tenere a bada esondazioni e forze della natura.

Ma vedendo i temporali che imperversano ormai in tutto il nord Italia, non mi sono stupito per la loro particolare veemenza, dunque da una parte mi viene da pensare che possa esserci stato un eccesso di “pigrizia” da parte degli organi competenti.

Dall’altra parte, purtroppo e per fortuna, mi viene da pensare che la natura voglia ricordarci che la nostra sopravvivenza dipende dai mezzi che l’ambiente ci dà, e che non potremo mai avere completo controllo su di essa.

Il fatto che queste riflessioni, tuttavia, scaturiscano da un avvenimento che nell’area della Lunigiana e delle Cinque Terre ha fatto otto morti, e chi è sopravvissuto non ha comunque più niente, mi fa incazzare.

Il fatto che ci sia un paese come Monterosso da ricostruire, perché raso al suolo dall’acqua e da misure di sicurezza a dir poco inadeguate, mi fa incazzare.

Il fatto che lo stesso destino paia toccare adesso anche Genova, che deve fare i conti con un bilancio drammatico di sei vittime, mi fa incazzare.

Non più tardi di una settimana fa Enzo Iacchetti incitava l’italiano medio ad incazzarsi (ecco il motivo del mio abuso di questo termine) perché La Russa ha comprato 19 Maserati blindate (un pandino non andava bene?) e Brunetta ha creato 33 posti di lavoro in parlamento, con un messaggio che secondo me trasuda ipocrisia e coda di paglia da ogni dannato fotogramma.

Qui la cosa è diversa, però. Qui non stanno giocando più con i nostri soldi, qui si stanno facendo orecchie da mercante con le nostre stesse vite, perché adesso ci sono dentro loro, e non auguro a nessuno di esserci dentro domani, perché in Alessandria (mia terra natia) nel ’94 c’è gente che ha veramente perso tutto, qualcuno anche la vita.

Se volete un buon motivo per incazzarvi, dunque, iniziamo ad incazzarci sul serio per questo motivo.

Va bene fintanto che giocano con il nostro cervello, proponendoci vacue campagne mediatiche contro Zio Michele, e mi sta bene anche fintanto che giocano con i nostri soldi, anche se la cosa inizia ad andarmi un po’ di traverso.

Ma le nostre vite, ecco, quelle cercate di proteggerle.


4 pensieri riguardo “Italia, incazzati sul serio per una volta.

  • Osservatore Romano

    Da quando i morti si incazzano?

    (cfr. George Romero’s Land of The Dead)

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  • Da quando i vivi dovrebbero rimanere indifferenti?

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  • Osservatore Romano

    @Irene: se vedi dei vivi salutameli. Poi calcola cosa effettivamente fanno per dare una sterzata all’andazzo.

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