Cultura

InChiostroVeritas (3) – A Natale si è tutti più …

 di Matteo Merogno

InChiostroVeritas augura un buon Natale cominciando la riflessione di questa settimana da una frase che spesso abbiamo sentito ripetere. “ A Natale si è tutti più buoni”: un motto che si respira in “Canto di Natale” di Dickens, che ripetiamo in momenti di convivialità tra parenti e amici, che leggiamo un po’ strumentalizzato in qualche articolo di giornale a ridosso del 25 dicembre. Il contenuto di questa frase, però, anche se a prima vista passa inosservato mascherandosi insieme a tutte le altre frasi che pronunciamo senza un motivo, esclusivamente perché frasi come queste “si dicono”, porta a riflettere sul tema della coerenza etica dell’individuo. Come si cerca di essere a Natale più buoni, perciò per un periodo limitatissimo di tempo e quasi con un tocco di finzione, c’è da chiedersi: nel quotidiano ci sono altre situazioni in cui l’uomo, non del tutto convinto, si cala nei panni del buono o dell’etico o del sensibile? Ci sono altri casi in cui l’individuo si traveste di qualità positive che non gli sono proprie e poi “voltato l’angolo” ritorna allo stato di natura, all’homo homini lupus come un po’ di tempo fa scriveva Hobbes? Direi che basta gettare l’occhio sulla realtà che ci circonda per capire che questa cosa capita, che spesso si è portati ad agire in un determinato modo perché “sta bene”, perché farlo significa essere migliori per la società, anche se non se ne coglie a pieno il significato. Certo, si penserà che questo non sia così grave, che ognuno racconti qualche bugia agli altri per essere più inserito nel team di lavoro, per poter ambire ad una determinata carica, per operare una scalata sociale all’interno della propria azienda e per molti altri motivi. La gravità, invece, è fortemente presente, solo che si comincia a notarla quando quel “comportamento innocente di mascheramento” viene adottato un po’ troppo spesso e si è colti sul fatto. I frequentatori della messa solo a Natale e a Pasqua, i vegetariani solo a mezzogiorno, gli animalisti che indossano una sciarpa di ermellino perché tanto quella è piccola. Molte volte ascoltando esempi del genere cogliamo l’incoerenza, la menzogna, ma poi passano subito in secondo piano, perché crediamo si tratti di casi limite, di esempi che più che altro fanno parlare, ma forse vogliamo solo illuderci che sia così. Insomma usare la frase a Natale siamo tutti più buoni non è come proclamarsi ecologisti perché è di moda, ma non fare nemmeno la raccolta differenziata. Però alla base sta lo stesso meccanismo, quello dell’adeguarsi, di assecondare la società, anche inconsciamente, perché interrogare se stessi, ragionare, riflettere, comunicare per capire meglio costa troppa fatica. Allora spendiamo splendide parole sull’importanza dell’arte nella vita per risultare più acculturati e impediamo al nostro talentuoso figlio di frequentare una scuola d’arte perché “per il suo bene” deve fare medicina, ci battiamo per un mondo democratico e giusto e poi non andiamo a votare perché “ci fanno tutti schifo”, non ci confessiamo da un po’, ma alla messa di mezzanotte la sera della vigilia siamo in prima fila per la comunione … perché a Natale siamo tutti più buoni; ma il resto dell’anno? Pensiamo alla coerenza, anche se è difficile, scaviamo in noi e poi agiamo, perché tutto quello che facciamo dice qualcosa di noi ed è un esempio per gli altri, anche quando non è Natale. Pensateci!!!

Un buon Natale a tutti, ci rivediamo dopo le vacanze … e come diciamo sempre: Non ridere, Non piangere, ma comprendi!

3 pensieri riguardo “InChiostroVeritas (3) – A Natale si è tutti più …

  • Ottime parole davvero, Matteo. Alla frase “A Natale siamo tutti più buoni”, aggiungerei anche questa, allora: “Tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare”. Penso d’aver speso già un numero sufficiente di parole, per protestare contro chi si lecca le dita parlando di “cattivi esempi” o contro chi predica bene, ma razzola esattamente come le persone contro cui predica. E’ facile sentirsi “più buoni” a chiacchiere, contro un “cattivo” da segnare a dito. In realtà, in quel momento, si è peggiori di lui. Rimando, in proposito, a questo immortale monologo di “Scarface”: “You don’t have the guts to be what you wanna be. You need people like me. You need people like me, so you can point your f***ing fingers and say: ‘That’s the bad guy’. So, what that make you? Good? You’re not good. You just know how to hide, how to lie. Me, I don’t have that problem. Me, I always tell the truth. Even when I lie. So, say good night to the bad guy.”

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    • InChiostroVeritas

      GraZie mille per le tue parole e le tue “note riflessive”! Erica nel caso avessi un tema da suggerire per un’ attualizzazione filosofica e questo vale per tutti: inchiostroveritas@gmail.com. Non ridere, non piangere, ma comprendi!
      😉

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