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#EuroInchiostro, seconda giornata: gufiamola

Nella serata di sabato si è chiusa anche la seconda giornata di questi Europei di calcio, che hanno già emesso i loro primi verdetti ufficiali: sono ben quattro infatti le squadre già matematicamente qualificate per gli ottavi, e sono Francia, Germania, Spagna e Italia. No giuro, anche l’Italia. In un’altra vita, sarebbero quattro squadre banali, ovvie, ma per come erano le sensazioni post convocazioni, gli Azzurri si sono rivelati per ora come la più grande sorpresa di questo Euro 2016.
Ad ogni modo, oggi non solo faremo un brevissimo riassunto di questa seconda giornata, ma proveremo poi a spingerci un passo oltre, provando a prevedere quali saranno le classifiche finali dei gironi e quindi tutte le qualificate agli ottavi di finale. Pronti? Iniziamo!

 

GIRONE A

Se si sta in silenzio, si può sentire ancora adesso il palo riverberare, insieme ad un sacco di bestemmie in albanese
Se si sta in silenzio, si può sentire ancora adesso il palo riverberare, insieme ad un sacco di bestemmie in albanese

La qualificazione della Francia era più scontata dei saldi invernali, ma ciò non significa che si arrivata in modo semplice, anzi: i francesi hanno dimostrato di avere… fortuna. Deschamps lascia fuori i due bad boys Pogba e Griezmann dall’undici titolare, convinto di dimostrare a tutti come la serietà in campo e fuori (Paul si era presentato al pranzo di squadra in ciabatte, che tra l’altro ha metaforicamente tenuto anche in campo) sia l’unico vero discrimine per giocare nella sua Nazionale: poi però le lettere dei tifosi che minacciavano il rapimento dei familiari, e soprattutto l’incredibile palo preso dall’Albania, gli ha fatto cambiare idea, inserendo entrambi e risolvendo proprio con Griezmann la sfida contro gli uomini di De Biasi, gioia per gli occhi per chi ama il calcio giocato “col cuore” più che con il talento, ma che in 180 minuti non hanno ancora segnato nemmeno una rete.

"Si è mosso un po' con la pesantezza di un tricheco fuori dall'acqua" (cit. Armando Ceroni, cronista di RSI)
“Si è mosso un po’ con la pesantezza di un tricheco fuori dall’acqua” (cit. Armando Ceroni, cronista di RSI)

Sorprende poco, almeno su carta, anche il secondo posto della Svizzera. Gli elvetici sono però ben lontano da quella bella squadra vista agli scorsi Mondiali, con un Lichtsteiner che sulla sua fascia ha più buchi dell’Emmental, mentre là davanti Seferović vede la porta così come una talpa vede alla luce del sole: ogni volta che i tifosi vedono la formazione titolare, urlano a gran voce “Embolo! Embolo!”, che non è un augurio nei confronti del loro CT per aver schierato Seferović (o almeno, non solo), ma è l’attaccante che vorrebbero vedere al suo posto. Dall’altro lato, i rumeni potrebbero cantare “Solo su rigore”, visto che in due partite su due hanno segnato solo dal dischetto: la Romania non ha più certo nomi di primissimo ordine come qualche anno fa (uno su tutti, Adrian Mutu), ma è riuscita comunque a mettere in difficoltà sia Svizzera che Francia. Il problema è che nel calcio si vince coi goal, e in questo la formazione rumena ha non pochi limiti.

L’ANGOLO DELLA GUFATA

Con un pareggio, Francia e Svizzera si assicurerebbero i primi due posti della classifica: il biscotto tra di loro è secondo me già in forno. Diverso il discorso per Romania e Albania: entrambe hanno bisogno di una vittoria per poter sperare nel ripescaggio del terzo posto (passeranno solo le quattro migliori terze classificate). Tra le due vedo più avvantaggiata la Romania, che come abbiamo visto è riuscita a far tremare persino i tifosi francesi. Non sarà facile passare il fortino costruito in difesa da De Biasi, soprattutto se si affidano solo ai rigori, ma quattro punti sono appunto il minimo per sperare di andare avanti.

La classifica finale perciò potrebbe essere:

  1. Francia 7 punti
  2. Svizzera 5
  3. Romania 4
  4. Albania 0

 

GIRONE B

La girata capolavoro di Vardy, 11 minuti dopo il suo ingresso in campo: Re Mida
La girata capolavoro di Vardy, 11 minuti dopo il suo ingresso in campo: Re Mida

È forse il più difficile da analizzare, visto che si è rivelato estremamente equilibrato. Il Galles si è rivelato una grandissima sorpresa, anche grazie ad un Bale in stato di grazia: due goal su punizione nello stesso Europeo, come prima di lui fecero solo Hassler e Platini, e per la prima volta nella loro storia i gallesi assaporano la vittoria nel derby contro gli inglesi. Poi però Hodsgon si gira verso la panchina, osserva chi ci è seduto, vede un signore con il numero 11, decide di buttarlo dentro, ed ecco prima il pareggio, poi la sponda che vale il 2-1: signori, tenere Jamie Vardy in panchina è un delitto contro l’umanità, e forse dopo questa partita anche il CT inglese l’avrà capito. La classifica continua comunque a sorridere ai gallesi, che mantengono il secondo posto grazie alla vittoria contro alla Slovacchia, che è a pari punti, ma considerata terza proprio in virtù di quello scontro diretto.

Slutski in stato catatonico dopo il secondo goal slovacco. O forse dopo la seconda bottiglia di vodka
Slutski in stato catatonico dopo il secondo goal slovacco. O forse dopo la seconda bottiglia di vodka

Sorride meno la Russia invece: mentre la UEFA fa la chiacchierona, sventolando contro gli hooligans minacce meno spaventose di quando i nostri genitori ci dicevano che ci avrebbero mandato in riformatorio, è più facile che i russi tornino a casa da soli piuttosto che cacciati dall’organo di controllo del calcio europeo. Sì perché, dopo il prezioso pareggio nella gara d’esordio, è stata confermata la tesi che quel risultato fu più figlio di un suicidio degli inglesi più che un merito russo: ci pensano gli slovacchi, con Weiss (che io pensavo fosse solo una tipologia di birra) e soprattutto con un Hamšík travestito da supereroe (assist e gol capolavoro per lui) a ridimensionare gli uomini di Slutski, ora a fortissimo rischio eliminazione.

L’ANGOLO DELLA GUFATA

Il B è un girone ancora completamente aperto ad ogni risultato, nessuna possibilità di biscotto: contro gli slovacchi, gli inglesi non avranno certo vita facile, ma se Hodgson dovesse finalmente capire che Vardy è il miglior attaccante che ha e decidesse di farlo giocare titolare, l’Inghilterra potrebbe passare per prima. Paradossalmente, la loro vittoria farebbe un enorme favore al Galles, che a questo punto passerebbe come seconda anche in caso di sconfitta (altamente improbabile) contro i russi e lasciando perciò immutata l’attuale classifica.

La mia personale classifica finale del Girone B è perciò:

  1. Inghilterra 7
  2. Galles 6
  3. Slovacchia 3
  4. Russia 1

 

GIRONE C

L'espressione di Neuer fa capire quanto Milik sia andato vicino alla sfangata
L’espressione di Neuer fa capire quanto Milik sia andato vicino alla sfangata

Doveva esserci un totale dominio tedesco in questo girone, ma per ora gli uomini di Löw (che contro i polacchi ha fatto di tutto pur di non toccarsi parti del corpo “sconvenienti”) non hanno certo incantato, nemmeno contro la Polonia, sfida dal doppio peso mediatico: da un lato è stata infatti preceduta da un’infinità di battute riguardanti la storia conflittuale tra i due Stati, dall’altro è quasi un derby, visto il gran numero di giocatori che son passati da una Nazionale all’altra (Klose e Podolski, “diventati” tedeschi, per nominare i due più famosi). Nonostante tutto, è stato uno O-O (il primo in questo Europeo) decisamente soporifero, movimentato solo dal personalissimo Vai col liscio di “gialappiana” memoria di Milik, che spreca ben due occasionissime davanti a Neuer. La Germania dal canto suo punge pochissimo, anche perché ha deciso di inserire come unica punta, ruolo generalmente assegnato a giocatori forti fisicamente, Mario Götze, dal peso e dall’altezza approssimativa di un liceale.

"Sheva" non desidera altro che entrare lui stesso in campo per insegnare ai suoi come si gioca a calcio
“Sheva” non desidera altro che entrare lui stesso in campo per insegnare ai suoi come si gioca a calcio

È però proprio questo girone a regalarci la prima eliminata dell’Europeo: è l’Ucraina del vice CT Shevchenko, che prende due goal anche dall’Irlanda del Nord, a cui regala il suo primo storico successo nel torneo. Eliminazione a sorpresa per gli ucraini, che viene tradita dalle sue stelle Yarmolenko e Konopljanka e che probabilmente incontreranno in aeroporto gli “amici” russi, mentre i nordirlandesi guadagnano lo status di mina vagante del girone: i tedeschi sono avvisati, con loro non si scherza.

L’ANGOLO DELLA GUFATA

Con l’Ucraina già fuori, la classifica del girone è cortissima, con Germania e Polonia a quattro punti e l’Irlanda del Nord sotto di uno solo. Nonostante la forza dimostrata da quest’ultimi, i tedeschi, per quanto belli da vedere come la rovesciata di Shaqiri mostrata prima, non possono rischiare di farsi soffiare il primo posto dalla Polonia (che avrà ben poche difficoltà a battere gli ucraini già mentalmente a casa), quindi faranno di tutto per superare la muraglia verde.

Perciò:

  1. Germania 7
  2. Polonia 7
  3. Irlanda del Nord 3
  4. Ucraina 0

 

GIRONE D

Dopo questi Europei, Ćorluka non sarà più lo stesso
Dopo questi Europei, Ćorluka non sarà più lo stesso

Alla festa dei deficienti, inaugurata da inglesi, russi e tedeschi, non volevano mancare i croati: durante la partita contro la Repubblica Ceca, i “tifosi” (ma ha davvero senso chiamarli così?) hanno deciso di movimentare lo stadio, facendo partita una pioggia di petardi e fumogeni in campo tale da far sospendere il match per sei minuti, deconcentrando fortemente i propri giocatori (che infatti alla fine butteranno via la vittoria proprio all’ultimo minuto, con il pareggio su rigore dei cechi) e facendo rischiare la squalifica all’intera Nazionale. Durissime le reazioni di CT e giocatori, con Perišić che afferma che «Forse sarebbe meglio se non giocassimo nemmeno più», visto l’interesse che la partita sembra suscitare in gente che è lì non certo per il calcio. Ad ogni modo a sto giro Ćorluka (in campo con una cuffia da “pallanuoto”) non le prende, ma la Croazia butta via una qualificazione anticipata nel giro di un quarto d’ora: prima i croati vengono investiti da Skoda, poi Vida, evidentemente annoiatosi della vita da calciatore, decide di giocare a pallavolo in area, regalando ai cechi il rigore del definitivo 2 a 2.

Terim, il CT della Turchia, ad un passo dall'emulare Löw
Terim, il CT della Turchia, ad un passo dall’emulare Löw

Qualificata invece la Spagna, quasi a sorpresa visto la partita d’esordio non esaltante: 3 a 0 netto contro i turchi, che al contrario non confermano quanto di buono visto contro la Croazia. Mentre De Gea può fare le parole crociate (e si sa quanto ai turchi quest’ultima parola dia fastidio) praticamente per tutta la partita, a Iniesta nessuno ha mai detto che gli anni passano, e “l’Illusionista” continua a dipingere calcio in questo Europeo, ma non è l’unico. il tiki-taka è ancora vivissimo, lo dimostra il terzo goal spagnolo, in cui solo Piqué non partecipa al palleggio che porterà alla rete. Non sarà certo la temibile Spagna del 2010, ma è una Nazionale in crescita: se questo è solo un antipasto, al Mondiale sarà sicuramente servita la paella.

L’ANGOLO DELLA GUFATA

Testa a testa tra Spagna e Croazia per il primo posto: entrambe perciò cercheranno di vincere nello scontro diretto che si preannuncia accesissimo. Tuttavia un pareggio salverebbe entrambe col minimo sforzo, perciò il biscotto non è affatto da escludere, oltre che essere forse il risultato più giusto, visto i valori in campo. Vivace, anche se si spera solo sul campo, anche l’altra sfida, che vedrà Repubblica Ceca e Turchia sfidarsi per la speranza del ripescaggio (possibile per i cechi, pressoché un miraggio per i turchi, ad oggi a secco di punti).

La classifica pronosticata è:

  1. Spagna 7
  2. Croazia 5
  3. Repubblica Ceca 4
  4. Turchia 0

 

GIRONE E

Puoi anche essere Gulliver, ma mai sottovalutare i Lillipuziani
Puoi anche essere Gulliver, ma mai sottovalutare i Lillipuziani

Po popopopopopo: erano anni che non potevamo cantare quello che è poi diventato un coro esportato in tutto il mondo. Per la prima volta dal lontano 2000, l’Italia si qualifica in anticipo agli ottavi di finale come prima della classe, superando la Svezia di Ibrahimović (ah, era in campo?) e vedendo il famoso “carro dei vincitori” riempirsi all’improvviso. Vince Conte con le sue scelte, dalle convocazioni alla decisione di non sostituire un invisibile Eder (coraggio, alzi la mano chi non ha insultato almeno una volta l’italo-brasiliano durante la partita), ma vince soprattutto la difesa, di gran lunga la migliore dell’Europeo e che, per la prima volta nella nostra storia, impedisce agli avversari di fare anche un solo tiro in porta: praticamente Buffon ha rubato lo stipendio contro gli svedesi. Non giochiamo bene, non siamo divertenti da vedere, la sfanghiamo ogni volta, ma vinciamo, e da Cenerentola del girone siamo diventati una squadra da non sottovalutare, nonostante l’assenza di veri talenti in rosa: o meglio, i talenti ce li abbiamo, ma in un reparto troppo spesso dimenticato, la difesa, che ha completamente annullato la “leggenda” Ibra, che nell’unica vera occasionissima della Svezia (comunque in fuorigioco) sbaglia un goal che nemmeno il sopracitato Seferović con le scarpe al contrario.

Palla piena, pt. III
Palla piena, pt. III

Dall’altro lato, il Belgio si riscuote (almeno nel risultato) dopo la sconfitta contro gli Azzurri, infliggendo un durissimo 3 a 0 alla coraggiosa Irlanda, che nel primo tempo sembrava in grado di reggere l’urto del gigante Lukaku e dei suoi compagni, che nel rivedere un tricolore simile a quello italiano sfiorano la crisi di panico. Nonostante la prova positiva di Hazard (dai, ci ha messo solo una decina di mesi a iniziare la stagione) e Carrasco, al Belgio continua sempre a mancare qualcosa: tipo una difesa, visto che anche la piccola Irlanda più di una volta fa tremare i tifosi belgi.

L’ANGOLO DELLA GUFATA

Con sei punti e la vittoria del Belgio sull’Irlanda, l’Italia è matematicamente prima del Girone E: questo significa che nell’ultima partita contro gli irlandesi ci sarà un turnover massiccio, con anche Buffon in panchina e sostituito da un magazziniere. Altamente probabile un pareggio, se non addirittura una sconfitta. Tutte le altre squadre invece giocheranno per vincere, visto che in palio ci sono sia il secondo che il terzo posto, e soprattutto il Belgio non può permettersi di venire eliminato subito ai gironi: la loro difesa però fa certamente più fatica della nostra o della comunque buonissima retroguardia irlandese nell’arginare Ibra, quindi il risultato non è per nulla scontato.

Per come la vedo io, la classifica del nostro girone sarà:

  1. Italia 7
  2. Belgio 4
  3. Svezia 2
  4. Irlanda 2 (in virtù della differenza reti, la Svezia è in vantaggio)

 

GIRONE F

GOOOOOAAAAAL!!! Eh? Aspetta, cosa significa "Porta sbagliata"?
«GOOOOOAAAAAL!!! Eh? Aspetta, cosa significa “Porta sbagliata”?»

Calcisticamente parlando è un girone meno seguito di una lezione di italiano tenuta da Cassano, ma non mancano certo le sorprese: sorprende infatti l’Islanda, che sfiora la storica vittoria contro gli ungheresi, passando per la prima volta nella loro storia in vantaggio grazie al rigore di Sigurdsson: l’emozione però sarebbe troppa, quindi al termine della gara decidono di fare autogoal, accontentandosi del secondo pareggio che vale, al momento, l’incredibile secondo posto del Gruppo F.

«Scusi, chi ha fatto palo?» (cit.)
«Scusi, chi ha fatto palo?» (cit.)

La vera sorpresa (forse) è però il Portogallo, ancora incapace di vincere e che deve accontentarsi di uno 0 a 0 contro l’Austria. Cristiano Ronaldo per il momento decisivo quanto i giocatori portoghesi non convocati: questa volta non si limita a sbagliare talmente tanto che viene il dubbio che in ‘sto Europeo forse non segnerebbe nemmeno con le mani, ma addirittura spreca anche un rigore, mandando il pallone a stamparsi sul palo e condannando il Portogallo al terzo posto che vuol dire “O si vince la prossima, o ciao a tutti, vi mandiamo una cartolina quando arriviamo”. E vista la forza di questa Ungheria, non sarebbe un panorama così strano.

L’ANGOLO DELLA GUFATA

Difficilissimo prevedere la classifica finale di questo girone, visto che tutte le squadra hanno dimostrato di equivalersi. Il Portogallo deve vincere per sperare nel passaggio del turno, ma incontrerà un’Ungheria agguerrita e rinfrancata dall’attuale inaspettato primo posto e che potrebbe anche accontentarsi del pareggio. Islanda e Austria invece devono entrambe vincere per arrivare almeno alla possibilità del ripescaggio: partita difficile, con due squadre certo non di prim’ordine, ma comunque equilibrate e allo stesso livello.

Azzardando una classifica, potrebbe essere:

  1. Ungheria 5
  2. Austria 4
  3. Portogallo 3
  4. Islanda 2

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