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Cittadella-Pavia 3-2: Sforzini illude due volte, nel finale arriva la beffa

Cittadella. Bagnati e felici: fino al 68’ il Pavia aveva accarezzato l’idea di fare tombola al Tombolato. Inzuppati e tristi: al 91’ gli azzurri ripiombano sulla terra e vedono il Cittadella spiccare il volo. Il posticipo della 22^ giornata di Lega Pro non ha tradito le attese: abbiamo visto cinque goal, abbiamo ammirato un bomber consumato per qualità e personalità (alias Ferdinando Sforzini) e un grande collettivo, cioè il Cittadella meritatamente in testa al g12722457_10207486310189250_1712939306_o (1)irone A. Con l’indisponibilità di Cesarini (fuori per un problema al ginocchio), Brini ha mandato in campo un 4-3-1-2 col brasiliano Dentello Azzi alle spalle della coppia Sforzini-Ferretti, schierati insieme dall’inizio per la prima volta in stagione. Nella prima frazione di gioco, il centrocampo ha retto bene l’onda granata: buono il temperamento di Muscat, discreta la prestazione di Marchi, sufficiente la prova di Carraro schierato a sinistra nei tre di centrocampo. Al primo goal di Sforzini al 31’ (che ha finalizzato al meglio un’azione in area di rigore avversaria) ha risposto 60’’ dopo Jallow, talentino gambese del Cittadella classe ’94 (che ha infilato Facchin con un destro secco). La tempestività con la quale i padroni di casa hanno risposto ha messo in luce tutta la disattenzione del Pavia, che non hanno saputo riorganizzarsi come si dovrebbe dopo un goal segnato. Un primo tempo tutto sommato equilibrato si è chiuso sul punteggio di 1-1. Nella ripresa il Pavia ha saputo soffrire e colpire al momento giusto: azzurri in area di rigore avversaria, tapin vincente di Sforzini al 53’ e la corsa liberatoria del Tagliagole sotto la curva popolata dai tifosi azzurri, abitata dalla sua gente. Al 62’ fuori Ghiringhelli per infortunio e dentro Siniscalchi con Malomo spostato a destra dopo aver convinto come centrale difensivo dall’inizio. Adesso il Pavia diet12736719_10207486309909243_452464180_oro non scivola, ma balla: traversone del Cittadella dalla destra, mischia in area e autorete del subentrato Siniscalchi. Allo 82’ Brini richiama Sforzini in panchina, dentro Anastasia: privo del suo ariete d’attacco il Pavia perde prima terreno e poi la partita. Situazione pericolosa nell’area di rigore azzurra, Iori colpisce di testa e infila Facchin al 91’: l’arbitro inizialmente annulla il vantaggio granata (su segnalazione del guardalinee che ha sbandierato un fuorigioco), ma 30’’ dopo ritorna sui suoi passi e convalida la marcatura. Il Pavia esce dal Tombolato con le ossa rotte. Sul campo degli imputati ci finiscono le scelte di Fabio Brini: perché alterare gli equilibri difensivi smembrando la coppia di centrali Malomo-Dermaku che aveva ben figurato fino all’ingresso di Siniscalchi? Perché la società ha acquistato un terzino destro come Grillo (eventuale sostituto di Ghiringhelli) perennemente indisponibile? E poi: perché fuori Sforzini e non Ferretti, considerando la straordinaria condizione psico-fisica del primo? Gli interrogativi sono tanti, la certezza è una sola: dopo la 22^ giornata il Pavia ha un ritardo di 7 punti dal Pordenone al terzo posto in classifica. Adesso arriva un trittico di partite che o si vincono o si vincono (Albinoleffe, Pro Piacenza, Giana Erminio) prima della insidiosa trasferta di Padova del 13 marzo prossimo. Adesso per i ragazzi di Brini la strada è tutta in salita.

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