Attualità

Venerdì profano #2 – Gli Orlandi furiosi

[Photo Credits: Reuters/Joshua Roberts]

Sinceramente, in tragedie simili sento sempre di non trovare mai le parole giuste: sento che queste appartengono solo ad altri.

Vogliamo parlare, tutti, sempre dopo.

Ma per chi parla prima, chi è un omosessuale?

Inizialmente, «occorre precisare che la particolare inclinazione della persona omosessuale, benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale» (Papa Benedetto XVI, 1-10-1986, “Lettera ai vescovi della Chiesa Cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali”). Amen.

«L’attività omosessuale, da distinguersi dalla tendenzia omosessuale, è moralmente malvagia» (Papa Giovanni Paolo II 11-1979). Sono contento che anche “il papa buono” avesse chiarito.

«L’omosessualità è  un comportamento molto diverso dalla norma iscritta in un codice morfologico, genetico, endocrinologico e caratterologico» (Margherita Binetti, 3-3-2007). Come guardare Tetris al mattino con ospite la Binetti e sentirla dire certe cose. «Nella vita penso non si debbano fare due cose: la droga e i culattoni» (Renzo Bossi, 11-4-2012). Penso di averne appena trovata una terza.

«Se vedo due uomini o due donne che si baciano in pubblico a me fa schifo. E se un gay si avvicina e ci prova, se viene a rompermi le palle gli do un calcio nei coglioni» (Gianluca Buonanno, 6-6-2013). Lui che di coglioni era esperto.

«L’omosessualità è moralmente sbagliata. Come l’adulterio e il non pagare le tasse» (Rocco Buttiglione, 26-10-2010). Come il Silvio, in pratica.

«Gli organi dell’uomo e della donna sono stati creati per certe determinate funzioni; non è altrettanto naturale il rapporto tra due uomini o due donne»: se due donne si baciano in pubblico «è come fare pipì in strada» (Carlo Giovanardi, 11-2-2012). Attendiamo indicazioni sul corretto utilizzo dell’encefalo.

«C’è il pericolo che una legislazione che trasformi l’omosessualità in una fonte di diritto possa di fatto incoraggiare le persone con tendenze omosessuali a dichiarare la loro omosessualità o addirittura a cercare dei partner allo scopo di sfruttare le disposizioni della legge» (Benedetto XVI, 1-10-1989): c’è insomma il rischio, addirittura, che vivano come persone normali.

«Chi vive una sessualità naturale non ritiene di aver bisogno di manifestare per il proprio orgoglio, chi invece vive una sessualità contro natura e ritiene di dover manifestare il proprio orgoglio facendolo mette in dubbio in prima persona la cosa stessa» (Roberto Calderoli, 16-6-2007). Come chi si sposa con rito celtico.

«A tutti i manifestanti del Gay Pride faccio un appello: pentitevi e il buon Dio sacrificherà il vitello grasso» (Roberto Calderoli, ibidem). Che Roby ha già sacrificato noi col porcellum.

«Non sopporto che, per difendere i loro diritti, gli omosessuali vadano in piazza conciati da checche» (Roberto Calderoli, 10-12-2007): «qui rischiamo di diventare un popolo di ricchioni» (15-1-2006). Che non santificano l’acqua del Po, tra l’altro.

«Meglio essere appassionati di belle ragazze che gay» (Silvio Berlusconi, 2-11-2010). Meglio non pagarle.

«Affermare che omo ed etero sono coppie equivalenti, che per la società e per i figli non fa differenza, è negare un’evidenza che a doverla spiegare vien da piangere”. (Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna, 1-7-2013) Anche senza doverla spiegare.

«Le suddette persone [gli omosessuali] si trovano, infatti, in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi fra uomini e donne»(Benedetto XVI, 1-10-1989) che, notoriamente, divorziano per colpa degli omosessuali.

«E’ stato un bel regalo all’Italia aver impedito che due persone dello stesso sesso, cui lo impedisce la natura, avessero la possibilità di avere un figlio: abbiamo impedito una rivoluzione contro natura e antropologica» (Angelino Alfano, 25-2-2016): ecco come il Ministro degli Interni ha spiegato la legge Cirinnà a Bruxelles, restando lui solo serio.

«Sono contrarissima all’adozione di un figlio da parte di una coppia di uomini omosessuali perché potrebbe vederli rotolarsi in un letto» (Alessandra Mussolini, 11-3-2014). Come suo marito con le minorenni.

«Le unioni omosessuali sono un regresso di civiltà […] perché sono unioni non aperte alla vita, totalmente contrarie al piano di Dio» (Cardinale Robert Sarah, 30-9-2015). Tra i noti devianti, quel capellone che diceva «chi non ha peccato scagli la prima pietra».

«L’umanità attraverso i millenni ha conosciuto la poligamia e la poliandria, ma non per caso il matrimonio tra persone dello stesso sesso è una novità assoluta: una vera rottura che contrasta con l’esperienza e con la realtà» (Cardinale Camillo Ruini, 4-10-2015). Come dire che la terra ruota intorno al sole, insomma.

«Credo che non si può parlare solo di una sconfitta dei principi cristiani ma di una sconfitta dell’umanità» (Pietro Parolin, segretario di Stato Vaticano, 26-5-2015). Su questo siamo d’accordo.

«È meglio che un bambino resti in Africa piuttosto che sia adottato da una coppia omosessuale» (Rosy Bindi, 20-3-2007). Non se in Africa c’è Veltroni.

«Se lei mi chiede: “Un maestro dichiaratamente omosessuale può fare il maestro?” Io le dico di no. Capito? Perché ritengo che non sia educativo nei confronti dei bambini, […] ma una cosa è non discriminare l’omosessuale e un conto è riconoscere all’omosessuale lo stesso esercizio di diritti connessi soprattutto all’educazione. Non farò mai nulla perché siate discriminati ma non farò nulla per mettere il vostro tipo di rapporto sullo stesso piano della famiglia naturale» (Gianfranco Fini, 9-4-1998). Peculiare come abbia cambiato idea dopo l’utilizzo ai suoi danni del “metodo Bozzo”.

«Se lo Stato deve tutelare l’amore, spiegatemi allora qual’è la differenza con la poligamia: una unione gay è una storia d’amore esattamente come lo è quella poligamica o pedofila. Per caso il diritto di tre persone che si amano è inferiore al diritto di due persone che si amano?» (Alessandro Sallusti, 18-1-2016). Lo Stato dovrebbe occuparsi solo di chi si veste da albero di Natale alla Prima della Scala.

«Abbiamo impiegato anni per fare la riforma agraria e dare la terra ai contadini. Invece, oggi, vogliono dare il contadino al contadino […]: ora capisco perché mia madre da ragazzino non voleva mandarmi al cinema. Temeva facessi brutti incontri, perfino in quel cinemetto in via dei Prefetti, dove ti davano anche la merenda». (Giulio Andreotti, 1-3-2007). Dei brutti incontri nelle tenute di Sicilia con i boss di Cosa Nostra, nessun timore.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *