Storia

Le altre vittime della Shoah

Il 27 gennaio si ricorda come ogni anno la Shoah, lo sterminio di massa degli ebrei durante il nazismo. La rimembranza di quest’anno sarà sicuramente più tesa del solito, visti gli eventi in Medioriente, tant’è che il Governo italiano ha vietato esplicitamente le marce a favore della Palestina nella giornata del 27. Gli incidenti antisemiti sono esplosi negli ultimi mesi, ed è sempre crescente la normalizzazione dell’antisemitismo presso alcuni gruppi politici, oramai mascherato dietro l’antisionismo oppure ad eufemismi, come “globalisti” o “élite finanziaria” che nella pratica non sono nient’altro che le stesse teorie complottistiche contro gli ebrei malamente ridipinte.

Sebbene il popolo ebraico sia stata la vittima prediletta del nazionalsocialismo, il periodo in cui la Germania nazista ed i suoi alleati (Italia in primis, ma anche Romania, Ungheria, Slovacchia, Croazia, Francia di Vichy più tutte le milizie collaborazioniste) hanno governato l’Europa è stata un’epoca di omicidi di massa non solo limitata agli ebrei. L’ideologia nazi-fascista aveva l’obbiettivo di ricostruire completamente la società globale e dunque i Paesi caratterizzati da un’ideologia fascista intrapresero delle forti politiche di ingegneria sociale, dove gli elementi considerati dannosi venivano eliminati. La Giornata della Memoria non ricorda solo gli ebrei, ma tutte le vittime di questa efferata carneficina, tutti i gruppi che dovevano essere annientati per via dei pregiudizi e della follia di individui che si sentivano superiori per diritto divino a tutti gli altri.

Shoah, sistema di classificazione di ebrei e altre categorie
Il sistema di classificazione dei detenuti nei campi di concentramento | Crediti:

I dissidenti politici

I primi ad essere internati in campi di concentramento in Germania (che non erano ancora campi di sterminio, come Auschwitz) furono gli oppositori politici del nazismo, quelli che avevano fatto resistenza contro l’ascesa del Partito. Tali individui provenivano principalmente dal mondo sindacale, da quello della Sinistra democratica, come i membri del Partito Socialdemocratico, pacifista o, soprattutto, dall’area comunista. Inizialmente questa categoria di detenuti non era destinata all’omicidio, bensì avrebbe potuto teoricamente essere reintegrata socialmente; si parlava, dopotutto, di persone di sangue ariano, quindi salvabile. Con l’inizio della guerra e l’esplosione nel numero della popolazione deportata, ben presto i dissidenti politici, tedeschi e no, vennero sempre più accumunati agli altri detenuti e letteralmente uccidi di lavoro e fatica.

Gli omosessuali

I nazisti avevano cominciato le persecuzioni contro le persone LGBT ben prima di prendere il potere; fra le altre cose avevano fatto chiudere il pionieristico Institut für Sexualwissenschaft, uno dei primissimi centri dedicati allo studio della sessualità. Una volta prese le redini dello Stato nel 1933, i nazisti intrapresero misure sempre più feroci nei loro confronti, soprattutto nei confronti degli uomini. Sebbene discriminate, le lesbiche venivano bollate come “asociali” ed arrestate (e uccise) relativamente di meno. Gli uomini omosessuali non furono così “fortunati”. Circa 50000 di loro furono arrestati durante i 12 anni di incubo nazista, e buona parte di loro morì nei campi di sterminio, di solito dopo essere stati seviziati in precedenza, a volte dagli altri prigionieri.

Rom e Sinti: il Porrajmos

Sebbene siano state fra le vittime con il tasso di mortalità più in alto in assoluto (superando persino gli ebrei ad Auschwitz), i rom sono stati quasi ignorati nella letteratura dell’Olocausto, e la loro tragedia è stata riconosciuta solo recentemente dagli Stati Europei. Il popolo rom ed i sinti sono stati massacrati non solo dalla Germania nazista, ma soprattutto dall’Italia e dagli Stati dell’Asse nell’Est Europa. In Italia Mussolini intraprese politiche ben più repressive rispetto a quelle attribuite agli ebrei prima della Repubblica di Salò. Infatti, in Italia i rom vennero letteralmente introdotti in campi di concentramento ben prima dell’occupazione tedesca e della guerra civile con i partigiani. Situazione quasi paradisiaca se paragonata a quello che sarebbe accaduto sotto le direttive dei tedeschi e dei loro alleati: le deportazioni che condussero i rom nei campi della morte finirono per mietere una cifra stimata di minimo 150000 vittime fino a picchi di 1,5 milioni. In alcune aree il tasso di mortalità arrivò al 44%.

Deportati Rom
Deportati Rom | Crediti:

I disabili

Appena saliti al potere gli hitleriani non si diedero subito all’omicidio di massa di tutti gli elementi considerati ostili, neppure nei confronti degli ebrei. L’unica eccezione furono i disabili. Con la cosiddetta Aktion T4, furono eliminati tutti coloro considerati (citazione testuale) “Vita indegna di vita”, ovvero migliaia di persone fra bambini ed adulti afflitti dalle più disparate forme di disabilità, da problemi psichici, invalidità fisica e mentale, a persone con la Sindrome di Down, solo per fare alcuni esempi. Tutti loro furono sottoposti ad un programma di sterminio, che in totale condusse alla morte 300000 persone e ne sottopose a sterilizzazione forzata altre 400000. Inoltre, i nazisti avevano un’opinione molto ampia di ciò che potesse essere malattia o infermità, in taluni casi mettendo in questa lista i sopracitati omosessuali. Questo provvedimento fu, paradossalmente, più morbido di quanto avrebbe potuto essere in termini di letalità, a causa delle proteste di organizzazioni religiose e famigliari. Fa riflettere sul fatto che forse si sarebbe potuta evitare la tragedia della Shoah se più persone si fossero opposte.

Malati
Poster di propaganda nazista: “Nel corso della sua vita ogni malato costa alla Comunità 6000 marchi” | Crediti

Oppositori religiosi ed asociali

Il fascismo è un’ideologia totalitaria, e chiunque non sia conforme all’idea del leader è un nemico. I religiosi, soprattutto cristiani e mussulmani, hanno avuto un rapporto parecchio ambiguo nei confronti del fascismo, in taluni casi sfociato in autentica collaborazione. Non furono però pochi coloro che si opposero, per questione religiosa e morale, al nazi-fascismo. E’ l’esempio dei Testimoni di Geova, che pagarono con la vita il rifiuto di giurare la fedeltà a Hitler, oppure di Martin Niemöller(famoso per la poesia “Prima vennero a prendere….”) , del teologo Dietrich Bonhoeffer o dell’organizzazione Rosa Bianca, un gruppo di studenti cristiani contrari alla follia nazista. Considerati i parametri parecchio lassisti dei nazisti nell’arrestare le persone, non furono pochi poi tutti coloro mandati nei campi solo perché pigri o “asociali”, una categoria che comprendeva tutti dai piccoli criminali agli ariani che avevano contaminato la razza accoppiandosi con i semiti. Anche queste categorie furono pian piano ammazzate di fatica.

I prigionieri di guerra

Man mano che la Germania conquistava l’Europa aumentava anche la popolazione conquistata, buona solo per essere sfruttata e spremuta fino alla morte. I Paesi occupati erano ridotti allo status di colonie ed ogni piccola risorsa usata per la razza germanica. In fondo tale approccio era intrinseco nell’ideologia nazionalsocialista: infatti il primo programma elettorale nazista diceva esplicitamente che il popolo tedesco necessitava di territori per l’agricoltura e le risorse per supportare gli ariani. Nell’ottica hitleriana gli slavi erano considerati inferiori, solo appena superiori agli ebrei, ed i tedeschi non si fecero scrupoli a sterminare milioni di persone per fame: si stima ad esempio che circa la metà della popolazione nella Bielorussa occupata perì a causa degli stenti.

Vittime della Shoah e del regime nazifascista oltre agli ebrei
Le vittime del regime nazista | Crediti: https://cdn.statcdn.com/Infographic/images/normal/24024.jpeg

Tutti gli altri: ricordare per imparare

Queste sono le principali categorie, ma ciò non toglie che i nazisti uccisero molte altre persone rientranti in molti altri gruppi, in alcuni casi sovrapponibili fra loro: a volte, ad esempio, i rom venivano inseriti fra i nomadi ed altre volte viceversa, mentre in taluni casi negli asociali. La triste morale della storia è che questi macellai non si facevano semplicemente scrupoli: non avevano problemi ad essere ipocriti o ad uccidere anche i tedeschi all’evenienza. Per questo dobbiamo ricordare non solo la Shoah, ma anche le altre infinite tragedie operate nella Storia, nella speranza (o nella vana illusione) che non accadano più.

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