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David di Donatello 2018: i vincitori

Ieri sera, sotto la conduzione di Carlo Conti, si è tenuta la 62ª edizione dei David di Donatello, i premi assegnati dall’Accademia del Cinema Italiano alle pellicole made in Italy, e non solo. In una serata che ha posto l’accento sulla figura femminile – come da tendenza per gli eventi analoghi d’oltreoceano -, a dominare nelle categorie più rilevanti è la pellicola Ammore e Malavita, dei Manetti Bros. che, dopo aver conquistato 15 nomination, ottiene 5 statuette, tra cui quella per il miglior film. Equamente distribuiti gli altri riconoscimenti, divisi tra gli apprezzati A Ciambra, di Jonas Carpignano ed il film d’animazione Gatta Cenerentola,  di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone, presentato lo scorso settembre a Venezia.

Premiati con speciali David anche Stefania Sandrelli, Diane Keaton e Steven Spielberg, che, tra aneddoti d’infanzia, ha ricordato il suo amore per il Cinema italiano di Fellini ed Antonioni.

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Scopriamo i vincitori delle principali categorie:

Miglior film: Ammore e malavita, di Manetti Bros.;
Miglior regia: A Ciambra, di Jonas Carpignano;
Miglior regista esordiente: La ragazza nella nebbia, di Donato Carrisi;
Miglior sceneggiatura originale: Nico 1988, di Susanna Nicchiarelli;
Miglior sceneggiatura non originale: Sicilian ghost story, di Fabio Grassadonia ed Antonio Piazza;
Miglior attrice protagonista: Jasmine Trinca, per Fortunata;
Miglior attore protagonista: Renato Carpentieri, per La tenerezza;
Miglior attrice non protagonista: Claudia Gerini, per Ammore e malavita;
Miglior attore non protagonista: Giuliano Montaldo, per Tutto quello che vuoi;
Miglior film dell’Unione Europea: The Square, di Ruben Ostlund;
Miglior film straniero: Dunkirk, di Christopher Nolan;
Miglior cortometraggio: Bismillah, di Alessandro Grande;
Miglior scenografia: Napoli Velata, di Ferzan Ozpetek;
Miglior costumista: Ammore e malavita, di Manetti Bros.;
Miglior fotografia: Napoli Velata, di Ferzan Ozpetek;
Miglior musicista: Ammore e malavita, di Manetti Bros.;
Miglior truccatore: Nico 1988, di Susanna Nicchiarelli;
Miglior acconciatore: Nico 1988, di Susanna Nicchiarelli;
Miglior canzone: Ammore e malavita, di Manetti Bros.;
Miglior montaggio: A Ciambra, di Jonas Carpignano;
Miglior produzione: Gatta Cenerentola, di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone;
Miglior documentario: La lucida follia, di Marco Ferreri;
Migliori effetti digitali: Gatta Cenerentola, di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone;
Miglior sonoro: Nico 1988, di Susanna Nicchiarelli;
David Giovani: Tutto quello che vuoi, di Francesco Bruni;

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Chiara Turco

Chiara Turco nasce a Pavia il 23 agosto 1993. Frequenta il liceo scientifico "C. Golgi" di Broni (PV), diplomandosi nel 2012. Nel febbraio 2018 consegue la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Pavia. Appassionata di Cinema, diventa redattrice di Birdmen nel dicembre 2016, per poi successivamente occuparsi anche dell'ambito social network.

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