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Cinefraccaro 2014: seconda serata dedicata all’NBA

di Stefano Sette

Secondo appuntamento in Aula Disegno con il cineforum “Sport e società”, organizzato dal collegio Fraccaro. Dopo aver ricordato Ayrton Senna, a vent’anni dalla prematura scomparsa, la serata di lunedì è stata dedicata alla pallacanestro con la proiezione del film He Got Game, diretto da Spike Lee nel 1998. Il film racconta la storia di Jesus Shuttlesworth – studente liceale e giovane promessa del basket giovanile conteso tra le migliori università del Paese – e suo padre Jack, condannato per omicidio preterintenzionale, a cui è stata promessa una riduzione della pena se avesse convinto il figlio a iscriversi all’Università di Big State.

Finito il film si è discusso sul successo del basket americano in tutto il mondo con Mauro Bevacqua, direttore della rivista NBA, il quale ha affermato che la palla a spicchi è parte integrante della società americana, ma ha anche espresso posizioni critiche sulla struttura NBA già evidenziate da Spike Lee. In particolare sono emerse l’avidità umana delle persone vicine agli studenti aspiranti campioni – parenti e amici – dal momento che dietro di loro si muovono moltissimi interessi nonostante lo status di amatori, e alcune truffe che permettono ai ragazzi di superare corsi mai frequentati.

Mauro Bevacqua

Un’altra problematica affrontata è stata la squalifica a vita di Donald Sterling, presidente dei Los Angeles Clippers, dopo essere stato intercettato a parlare con un’amica  che aveva pubblicato sul suo account di Instagram una foto con Magic Johnson: Sterling le aveva detto di non farsi vedere con persone nere o di altre minoranze, soprattutto durante le partite, e questa frase ha scatenato indignazione in tutto il Paese. Di conseguenza la NBA, che oltre a essere una Lega professionistica è anche un’associazione privata con scopi di lucro, con l’85% di giocatori afroamericani, ha agito in maniera molto rapida sanzionando Sterling con una multa di 2,5 milioni di dollari e obbligandolo a vendere la società. Bevacqua ha anche spiegato che uno dei motivi extrasportivi per cui quello americano è considerato il campionato di pallacanestro più bello del mondo (esclusi gli Stati Uniti il Paese in cui è più visibile sono le Filippine) è la capacità di saper vendere bene il prodotto basket, cosa che non avviene con l’Eurolega nonostante il livello tecnico sia molto elevato, e una soluzione sarebbe l’introduzione di una visita guidata all’interno dell’impianto, come è avvenuto nel baseball con i Boston Red Sox.

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