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Altro che “cinepanettoni” – 1000 volte buon Natale

«Be’… Don Camillo, auguri di buone feste. Ma solo perché, come si dice, a Natale siam tutti più buoni!»  «Ma va’ là, che se non ci fossero le feste comandate staresti a riposo solo il 1 maggio!»

Eccoci qui, ci siamo ormai! Il Natale è quasi arrivato e come ogni hanno ha portato con sé la consueta aria festosa che profuma di panettone e ha per colonna sonora canzoni come Last Christmas di George Michael che risuonano ovunque, senza possibilità di scampo: nei supermercati, nei negozi, persino in banca. Il Natale arriva e travolge tutto: come ogni anno sentiremo parlare al bar il classico tizio stressato che attende con ansia la fine delle feste, che non sopporta l’atmosfera natalizia e che impreca alla sola idea di dover trascorrere così tante ore insieme alla suocera. Alla cassa del supermercato invece le tipiche signore di mezz’età si racconteranno a vicenda quanto sono felici di trascorrere il Natale con figli e nipotini, discutendo su cosa cucineranno per il famoso pranzo, svuotando allegramente il carrello da varie confezioni di panettoni, cioccolatini, torroni e quant’altro. Improvvisamente le case, i balconi, le strade – il mondo intero insomma si veste di luci e si addobba, quasi fosse diventato lui stesso un maestoso e immenso albero di Natale. Alla fine anche il più cinico tra gli uomini non potrà fare a meno di sentirsi travolto da questo fiume in piena, da questo clima vivace in cui improvvisamente tutti diventano più buoni, si rallegrano, si scontrano per strada e per una volta, invece di mandarsi a quel paese, si scusano e si fanno gli auguri.

Ma c’è qualcos’altro che ogni anno si ripete, regolare come una tassa e alla quale nessuno può scampare: i film di Natale!
Ormai sono diventati leggenda, sono sempre gli sessi  e volenti o nolenti ognuno di noi è arrivato al punto di conoscerli a memoria. Entrano nelle nostre case tutti gli anni, puntuali, quasi qualcuno li avesse invitati, quasi come se ormai facessero parte della famiglia. Non possono mancare. Improvvisamente è come se anche la televisione stessa si vestisse di rosso, indossasse un cappello e cominciasse a festeggiare. Possiamo provare a ignorarli, a cambiare canale ma è tutto inutile: sono lì, insieme a noi, ogni Natale come sempre.
Il primo ospite della serata è Walt Disney, che tiene compagnia ai bambini con film come Topolino e la magia del Natale o il famosissimo Canto di Natale, tratto dal libro di Dickens che nel 2009 è stato adattato anche dal regista Robert Zemeckis nel successo cinematografico A Christmas Carol. Dopodiché arrivano gli altri – tutti gli altri. Tralasciando gli italianissimi cinepanettoni, nella lista di questi particolari invitati spiccano nomi/titoli capaci di accontentare davvero chiunque:
– per chi è cresciuto ma in fondo continua a sentirsi un po’ bambino, il Grinch di Ron Howard e Polar express di Zemeckis
– per gli inguaribili romantici, Un amore sotto l’albero (Chazz Palminteri), Love actually (Richard Curtis), Harry ti presento Sally (Rob Reiner)
– per godere di un po’ di leggerezza, Miracolo nella 34a strada di Les Mayfield e Elf – Un elfo di nome Buddy di Jon Favreau
– per chi non riesce a rinunciare a Tim Burton, Nightmare before Christmas e Edward mani di forbice

Ma tra tutti spuntano sempre i tre protagonisti indiscussi: sono i film che dopo anni e anni di programmazione, nonostante ogni nostra auto-imposizione di ignorarli, non riusciamo proprio a evitare. Sono i tre film che si sono guadagnati il posto sul podio e ognuno di noi ha i propri vincitori. Personalmente i miei sono: Mamma ho persona l’aereo, Una poltrona per due e Una promessa è una promessa rispettivamente primo, secondo e terzo posto. Sì, a casa mia sono loro i vincitori, ogni Natale.

Quello che invece non sapete è che nessuno si accorge dell’assenza di Kevin all’aeroporto perché, quando si rovesciano i bicchieri nella cena con la pizza, il suo biglietto viene accidentalmente buttato via

Mamma ho perso l’aereo è una pellicola del 1990 diretta da Chris Columbus e arriva a questo Natale con ben 23 anni di vita. Quanti, come me, sono praticamente cresciuti insieme a Macaulay Culkin? Chi non conosce la storia di Kevin McCallister, il ragazzino che viene dimenticato a casa mentre tutta la famiglia parte per le vacanze di Natale? Chi non ricorda Harry (Joe Pesci) e Marv (Daniel Stern), la coppia di ladri più ridicola e spassosa nella storia dei film natalizi? Impossibile non amarli o scollarsi dal televisore quando Mamma ho peso l’aereo viene trasmesso, nonostante lo si conosca a memoria quasi battuta per battuta.
Che dire invece di Una poltrona per due, diretto da John Landis nel 1983 e interpretato da Eddie Murphy e Dan Aykroyd? Un’altra coppia che non si può non conoscere, che non si può non amare, quella formata da il broker Louis e il barbone Billie Ray. Un’altra storia che non si può evitare di guardare.
E Arnold Schwarzenegger nei panni di Howard Langston, il padre amorevole ma troppo preso dal lavoro per mantenere le promesse fatte al figlioletto Jamie, ve lo ricordate? Sì, proprio lui, quello che comincia una corsa contro il tempo per comprare al figlio il regalo di Natale tanto desiderato, deciso una volta per tutte a non deluderlo più. Una promessa è una promessa di Brian Levant non poteva non avere un posto sul mio podio personale.
La verità è che questi film servono quasi ad annunciare che il Natale è arrivato davvero. In fondo, diciamoci la verità: possiamo ignorarli, possiamo cambiare canale, possiamo far finta di niente, ma che Natale sarebbe senza l’urlo di Kevin McCallister allo specchio o la risata coinvolgente che Tonino Accolla ha regalato a Billie Ray? Quella risata riempirà le nostre case, anche quest’anno… Forse, giusto per questo Natale, lasciando in noi un pizzico di malinconia ma inevitabilmente scaldandoci il cuore. Perché anche quest’anno, e per i prossimi anni, quella risata servirà ad augurarci dieci, cento, mille volte Buon Natale.

BUON NATALE!

[La sconvolgente rivelazione sul film basato sulle conseguenze di infrangere l’art. 591 del Codice Penale è stata presa da qui]

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