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Consigli per gli Acquisti – 17^ Giornata e Consuntivo

E va, la capolista se ne va. Che sia la vera verità? L’Epifania ci servirà.

Juventus e Roma continuano a viaggiare a velocità di crociera, nell’attesa che lo scontro-verità del 6 gennaio trovi finalmente trasposizione campale che sappia dirci se la banda Garcia può essere considerata l’anti-Juve.
Andando per esclusione, non possiamo che ribadire l’estraneità del Napoli dalla lotta scudetto: occhio a Inter e Fiorentina, anzi, che hanno fame e parteciperebbero volentieri alla prossima Champions League.
Bene anche le rivelazioni di questa stagione, Verona e Torino, che non deludono le aspettative battendo rispettivamente Lazio e Chievo.

Patroclo mi ha dato il via libera. Nel farvi entrare vi diamo una grande notizia: dovendo svuotare la boutique per rinnovamento locali, oggi scontiamo tutto. Pure le sedie (e buona festa del Sol Invictus anche a Maccio Capatonda).

IN VETRINA (sconti dello 0,5%)

L’ultima vetrina del 2013 non può che includere tutto il meglio che il calcio italiano ha saputo esprimere negli ultimi 12 mesi.

I tizi che hanno risolto i problemi della Signora in zona gol

Spazio dunque a una grandissima Juventus, squadra sempre costante che ha sconfitto le proprie tare mentali nei confronti della zona gol. La perdita del palcoscenico della Champions League è una grave perdita a cui l’armata-Gonde può sopperire solo attraverso la disputa della finale di Torino. L’obiettivo è raggiungibile: siamo certi che il buon Andonio saprà trasmettere la giusta mentalità alla squadra.

Benissimo anche il Napoli che, pur non essendo ancora ai livelli della Juventus, ha ancora dei margini di crescita e può togliersi delle soddisfazioni.

Per la crescita si premiano le summenzionate Verona e Torino, ma anche Roma e Fiorentina.
La Maggica perché riuscire a ricostruire i cocci di una stagione post-zemaniana deve essere peggio che fare il netturbino a Chernobyl nel 1986. La seconda perché con costanza e lungimiranza (Borja Valero, Pepito Rossi e Vincenzo Montella su tutti) è da ormai 16 mesi a ridosso della zona Champions League e sta pure prendendo sul serio la sorella minore, quella Europa League che tanti dimenticano elargisca preziosi punti per il ranking UEFA.

OCCASIONI (sconti del 50%)

Il Derby della Madunina regala sempre ottimi spunti di riflessione, e anche quest’ultimo non è stato da meno. Opengames e Dinamo Nobile hanno infatti dato spettacolo, con i primi che hanno trionfato grazie a Bustro, Loddi e Caramagna sugli scudi…

Ah.

Non era una partita di calcio a 7 amatoriale?

Ok. Dicevamo.

Ahiomamma

Sulley Ali Muntari ha inventato un nuovo ruolo nel giuoco calcio. Dopo il terzino di spinta arriva il mediano di spintoni, figura squisitamente da baretto, con Braulio e pugno sempre in canna. Il tacco di Palacio, lo metteremmo in vetrina a prezzi cosmici, ma sulla sua valutazione aleggia l’ombra di quella terribile treccina che, da un momento all’altro, potrebbe fare capolino sulla testa del suo autore. Dunque il derby lo lasciamo qui, insieme alle espulsioni mancate di Guarin (da regolamento una gomitata in volto è da rosso diretto) e di Muntari (che avrebbe dovuto salutare il derby a fine primo tempo).

Tra le occasioni mettiamo anche Genoa, Parma e Cagliari: tre squadre che quest’anno sembrano aver trovato una buona quadra e possono giungere ad una salvezza tranquila, nella speranza di avere qualche pezzo da 90 da inserire nelle prossime vetrine.

IN REGALO

In regalo la pessima Udinese di quest’anno: non si può smantellare tutti gli anni una squadra senza che il progetto ne risenta. Regaliamo anche il Catania di un Pulvirenti mai così scellerato nelle proprie scelte (cambio di direttore sportivo e allenatore su tutte).

Ma soprattutto regaliamo le norme buoniste sulla discriminazione territoriale, le proteste continue e talora immotivate di Balotelli.

QUEI tempi

Un tempo gli stadi erano cenacoli di una ignoranza estrema. Ai tempi in cui il vostro personal shopper collezionava figurine – i tempi di Batistuta e Baggio, i tempi dei salotti con Piccinini e Mughini alla tv – allo stadio si andava con megafoni e tamburi: colore, passione, parolacce e alcool dominavano la scena. Hubner fumava la sua Marlboro rossa tra il primo e il secondo tempo e le partite si giocavano tutte la domenica alle 15, salvo il posticipo.
Quei bellissimi tempi sono andati.
E sicuramente perdonerete un’anima che, oltre a dover vendere, ama quel calcio al punto che regalerebbe subito questo sport troppo impomatato in cambio di quella bella accozzaglia di personaggi che, anche senza le meraviglie tecnologiche di 3D e alta definizione, erano immediatamente riconoscibili per la loro presenza, assolutamente inimitabile, che rendeva questa disciplina una vera perla e uno specchio di una società, quella italiana, ancora APPARENTEMENTE in fiore.

 

Quel calcio univa i tifosi nelle sane risse da baretto. Questo li unisce fuori dallo stadio perché qualcuno ha detto che a Napoli c’è la spazzatura (come c’è ad Alessandria, ma tant’è).
Quel calcio aveva fosse, ras e coreografie fenomenali.
Questo, le coreografie, ce le fa vedere negli stadi esteri, dove una mentalità ibrida tra l’impomatato attuale e il genuino d’antan si uniscono in un grande spettacolo sportivo.
Quel calcio era un bel film di Tarantino. Questo ricorda più un cinepanettone di Neri Parenti.

Chiedo scusa per lo sfogo. Tirare le somme fa male quando il passato è più glorioso del presente.

Buone feste a tutti gli amanti del Calcio. Quello con la C maiuscola.

Per interagire con il personal shopper su Twitter: @OhErri
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