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Festival: la guerra è…

A partire da oggi, fino al 17 maggio, a Pavia si terrà un evento di estrema importanza e attualità, dal momento che si parlerà di guerra e lo si farà con il gruppo universitario di Emergency che, in collaborazione con ELSA- Pavia (European Law Sudent Association) ed i Collegi Santa Caterina, Cardano, Castigioni e Cairoli, hanno organizzato la seconda edizione del Festival.

L’evento si chiama proprio la guerra è – guarda il mondo da un altro punto di vista“. L’obbiettivo è quello di affrontare il tema in maniera molto concreta, coinvolgendo diverse figure professionali, in modo da avere una visione il più ampia e completa possibile degli argomenti trattati.

I luoghi che ospiteranno gli eventi del festival sono strettamente legati all’università, questo per permettere un maggiore coinvolgimento di studenti e professori; ovviamente l’invito alla partecipazione è rivolto anche a tutta la cittadinanza.

Si parte lunedì 14 maggio, l’appuntamento è alle ore 21 presso l’Aula Magna dell’Università di Pavia. All’incontro sarà presente Rossella Miccio, presidente di Emergency, insieme a Raffaele Masto, giornalista e scrittore.

Degno di nota sarà lo spettacolo spettacolo teatrale di Patrizia Pasqui del 17 maggio, intitolato Viaggio Italiano, durante il quale in scena non andranno solo attori, ma anche medici, mediatori culturali, migranti e un barbiere toscano. La rappresentazione parlerà di storie vere e di un viaggio dal Nord al Sud dell’Italia che ci permetterà di scoprire realtà radicalmente diverse da quelle a cui siamo abituati.

Prima però proviamo a capire cosa è e di cosa si occupa Emergency, cercando di spiegarne in maniera più chiara modalità di operazione e obbiettivi. Ci aiuta in questo Lucia Dusi, studentessa e membro attivo dell’organizzazione, a cui abbiamo rivolto qualche domanda.

Che cos’è Emergency?

Emerency è un associazione italiana, indipendente e neutrale, che nasce nel 1994 per offrire cure medico-chirurgiche di elevata qualità e gratuite alle vittime di guerra e, allo stesso tempo, per promuovere una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Il principio base che muove le operazioni di Emergency in tutto il mondo è semplice: essere curati è un diritto fondamentale e, come tale, deve essere riconosciuto ad ogni individuo. Perché questo avvenga le cure devono essere veramente accessibili, ciò significa completamente gratuite, e perché queste siano anche efficaci, devono essere chiaramente di alta qualità. Tutti coloro che lavorano per Emergency volgono il loro impegno al fine di ottenere una sanità fondata su principi di uguaglianza, qualità e responsabilità sociale.

Dove e come opera Emergency?

Dal 1994 a oggi ha lavorato in 18 paesi portando cure e assistenza a oltre 9 milioni di persone senza fare discriminazioni. In Afghanistan, Iraq, Italia, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone e Sudan. Non offriamo solo cure gratuite di alta qualità, ma anche posti di primo soccorso, centri sanitari, pediatrici, per la riabilitazione, di maternità e altro ancora. L’idea di Emergency nasce sui tavoli operatori e nelle corsie ed è per questo che la nostra fondazione non discende da un insieme di enunciazioni, ma da una constatazione e dai comportamenti che da essa derivano come un’azione immediata, un aiuto ad un evidente necessità. E’ stato proprio così che Emergency è nata, ovvero curando le vittime del genocidio in Ruanda nel 1994. E poi ha semplicemente continuato a farlo, mandando in giro per il mondo team di specializzati o costruendo centri chirurgici dedicati alle vittime di guerra in paesi come la Cambogia e la Libia.

D’altronde curare i feriti non è generoso o caritatevole, ma solamente giusto.

Importante è l’attività dei volontari che sono il punto di riferimento territoriale per tutte le persone interessate a conoscere, sostenere o partecipare alle attività dell’associazione. In Italia sono attivi circa 3.000 volontari organizzati in 170 gruppi. I volontari hanno il compito fondamentale di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso la partecipazione a conferenze, incontri nelle scuole, in luoghi di lavoro o altro. Si occupano inoltre anche della raccolta fondi, organizzando banchetti promozionali, eventi ad hoc o presentazioni di progetti specifici agli enti locali.

Che cos’è per te Emergency?

Ho iniziato ad essere una volontaria di Emergency l’anno scorso, quando per l’università mi sono trasferita a Pavia e fin da subito si è dimostrata un’esperienza positiva. Siamo un gruppo di universitari con tante idee in testa abbinate alla voglia di concretizzarle; la realizzazione del festival qui a Pavia ne è un esempio, e pensare che l’idea è nata solo pochi mesi fa. Ho anche imparato molte cose, fra queste il significato di soft skills. Si tratta di qualcosa che mi affascina molto perché sono quelle abilità che una persona possiede, ma che non ritiene rilevanti; tuttavia se inserite in contesti di lavoro di gruppo permettono di conseguire un migliore risultato.

Un ragazzo pochi giorni fa mi ha chiesto “ma chi te lo fa fare?”. Ci ho pensato a lungo e ho capito che questo festival è nato perché noi crediamo ancora che un’alternativa all’arroganza, alla competizione individualistica, ad una società satura di emergenze e difficoltà, possa essere possibile.

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