Cultura

La battaglia di Pavia, tra passato e presente

di Andrea Gobbato
Il 24 febbraio scorso è caduto l’anniversario della battaglia di Pavia, combattuta nel 1525 tra il Sacro Romano Impero di Carlo V e la Francia di Francesco I. La guerra fra le due fazioni si protraeva ormai da diversi anni: entrambi i contendenti avevano nel proprio mirino il Ducato di Milano, posizione strategica che consentiva di controllare agevolmente tutto il nord della penisola italiana.  Lo scontro decisivo avvenne quando le truppe imperiali, comandate dal Marchese di Pescara,  penetrarono attraverso le mura del Parco visconteo (tra Mirabello e San Genesio) per portare soccorso alla città di Pavia assediata, cogliendo alle spalle le forze francesi.

Oltre a sancire la  vittoria di Carlo V nella Sesta Guerra d’Italia, la battaglia di Pavia decretò il definitivo declino della cavalleria pesante medioevale ad opera della polvere da sparo: furono proprio le salve degli archibugi imperiali ad avere ragione dei gendarmi francesi, abbattendo perfino il destriero di Francesco I e permettendo così al Vicerè di Napoli di prenderlo prigioniero. Il regnante francese, dopo un anno di detenzione a Madrid, fu costretto ad accettare le dure condizioni imposte dai vincitori: avrebbe rinunciato per sempre alle proprie pretese sulla Borgogna, sulle Fiandre e sui territori del nord Italia.

Altri protagonisti della battaglia furono i lanzichenecchi, i mercenari tedeschi divenuti poi tristemente famosi per il Sacco di Roma nel 1527. Questi duri soldati di ventura sono anche menzionati nei Promessi Sposi  di Manzoni ed indicati come portatori e responsabili dell’epidemia di peste che devastò il nord Italia nel ‘600.

A San Genesio, ogni due anni, viene tenuta una grande rievocazione della battaglia in questione a cui prendono parte gruppi storici provenienti da tutta la penisola. Durante la giornata si tengono sfilate in costume, cene, balli ed esibizioni di falconieri, il tutto corredato da numerose bancarelle che vendono souvenirs, manufatti artigianali e prodotti gastronomici tipici. Il punto topico dell’evento avviene durante la notte: alla luce delle torce, i reen actors mettono in scena il momento decisivo della battaglia, ovvero l’irruzione degli imperiali nel parco, tra colpi di cannoni, salve di archibugi e combattimenti fra picchieri (fanti armati di picca, una lancia lunga anche fino a 5 metri). Si tratta di un evento a cui nessun appassionato di storia dovrebbe mancare, un’occasione per fare un salto nel passato e rivivere la quotidianità (militare e non) di fine Rinascimento.

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