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IL CONTE DEL CALCIOSCOMMESSE

130. Centotrenta. Quasi tutti frode sportiva, altri associazione a delinquere. Il più grande scandalo calcistico del dopo Calciopoli, a meno di dieci anni dallo stesso. Il motivo è sempre lo stesso: partite truccate. Ma questa volta non si parla di favori arbitrali: giocatori, allenatori e staff coinvolti, tutti in unico calderone, con il fine di realizzare delle combine.

Il bilancio dell’avviso di chiusura delle indagini è che il nostro calcio è malato.

Sui titoli dei giornali, nelle trasmissioni televisive, sulla bocca di tutti, c’è sempre lui: Antonio Conte, prima allenatore della Juventus, oggi commissario tecnico della Nazionale Italiana.
Frode sportiva. (Non associazione a delinquere). Frode sportiva: questo è imputato all’allenatore salentino, per fatti che risalgono a quando Conte era allenatore del Siena.

Novara-Siena, 2-2, 1 maggio 2011

– Conte disse che c’èra un accordo per il pareggio. Eravamo a fine stagione e stavamo vincendo il campionato di serie B.
– Quindi stiamo parlando dell’anno scorso, campionato 2010-2011?
– Esatto. Novara era un campo difficile, ma se avessimo vinto avremmo festeggiato subito la promozione.
– Però la partita finì 2-2?
– Sì procuratore. Col Novara pareggiammo 2-2, ma noi eravamo andati là per vincere. Però, poco prima della partita, nella riunione tecnica, Conte ci spiegò che c’era questo accordo per il pareggio.
– Cosa vi disse Conte esattamente?
– Ci disse semplicemente che dovevamo stare tranquilli e che avremmo pareggiato, perché c’era un accordo con il Novara.
– E non si oppose nessuno?
– No. Eravamo tutti d’accordo e penso che ne fossero al corrente anche i dirigenti.

[Deposizione di Filippo Carobbio, ex giocatore del Siena e “pentito”] *

Nelle 108 pagine depositate alla procura di Cremona, che costituiscono il preludio alla richiesta di rinvio a giudizio, Conte è accusato di aver compiuto «atti, anche fraudolenti, diretti a ottenere un risultato diverso da quello conseguente al corretto e leale svolgimento dell’incontro di calcio Novara-Siena dell’1.5.2011, terminato 2-2, e comunque un risultato conforme alle scommesse effettuate». «In particolare l’allenatore del Siena Conte comunicava ai giocatori del Siena che era stato raggiunto dalle squadre l’accordo sul pareggio, così condizionando […] il risultato».

Albinoleffe-Siena, 1-0, 29 maggio 2011

Ragazzi, noi siamo già in serie A, all’Albinoleffe servono punti per la salvezza: lasciamogli vincere la partita.

[Alla vigilia della partita, Conte riunisce la squadra con il suo staff. A parlare ai calciatori è Cristian Stellini, allenatore in seconda del Siena] *

Scrivono i magistrati: «Stellini, […] di comune accordo con dirigenti e allenatori della squadra, già subito dopo la partita di andata, […] vinta dal Siena per 1-0, chiedeva a Carobbio e a Terzi, giocatori del Siena, questuracremonaquest’ultimo in buoni rapporti con Bombardini dell’Albinoleffe, di prendere un accordo, di comune utilità, diretto a “pilotare” il risultato della partita di ritorno». «A seguito del benestare di Conte veniva presa la decisione definitiva di lasciare la vittoria all’Albinoleffe, nell’ambito di un contesto in cui si teneva conto anche della partita di andata». «L’Albinoleffe avrebbe vinto 1-0 e il gol decisivo sarebbe stato segnato a pochi minuti dalla fine».

Le vittime, come sempre, sono, oltre ai tifosi (cui le società dovrebbero spiegare gli illeciti, non le sconfitte), le squadre e i giocatori onesti. Basti pensare al caso di Simone Farina. L’unico giocatore che ebbe il coraggio di non sottostare e di ribellarsi al sistema del calcioscommesse, oggi è assistente allenatore all’Aston Villa (Birmingham, Inghilterra). Il fluidificante mancino, dopo l’inchiesta, non ha più trovato nessuna squadra italiana disposta a ingaggiarlo. Neppure nelle categorie inferiori.

Quousque tandem, Calcio Italiano, abutere patientia nostra?

Mentre Antonio Conte, allenatore della Nazionale Italiana (dunque, con permesso, simbolo del nostro calcio), rimane al suo posto. Accanto a quel giglio di Carlo Tavecchio: cinque, 5, condanne definitive, per un totale di pena di 1 anno e 3 mesi.
E se il primo potrebbe (per alcuni) aver diritto a occupare tale ruolo, innocente fino alla sentenza definitiva, il secondo, scusatemi, non credo.
Il calcio italiano, al cancro dello sport patrio per eccellenza, risponde con l’omeopatia, oltre la morte del nostro calcio, fino alla sua putrefazione.
I tifosi ringraziano.

*
[[La Comissione Disciplinare, primo grado della giustizia sportiva italiana, condannò Antonio Conte a 10 mesi, in quanto fu appurato che l’allenatore «non poteva non sapere». Fu inoltre certificata l’«attendibilità assoluta» delle dichiarazioni di Filippo Carobbio, oltre ai «riscontri» avuti «anche attraverso dichiarazioni rilasciate da altri tesserati».

La Corte di Giustizia, secondo grado, confermò poi la condanna, accertando l’omessa denuncia per Albinoleffe-Siena, ma prosciogliendo invece Conte per la partita Novara-Siena. Nelle motivazioni, inoltre, si scrisse che l’imputazione del tecnico poteva configurare «una fattispecie diversa e più grave di “incolpazione” rispetto all’omessa denuncia, ovvero la frode sportiva>>.
Il Tribunale Nazionale di Arbitrato per lo Sport, ultimo grado della giustizia sportiva, ha poi ridotto la pena da 10 a 4 mesi per l’allora tecnico della Juventus. Non furono ammesse né le prove testimoniali richieste dagli avvocati di Antonio Conte, né quelle dell’accusa, tra cui quelle di Filippo Carobbio]]

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