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La voce di Impastato: il docu-film di Ivan Vadori

Chiude il ciclo di conferenze Mafie 2014 la proiezione de ” La voce di Impastato “, del regista Ivan Vadori.


Definire il lavoro di Vadori un semplice docu-film sulla vita di un attivista antimafia, ucciso a causa delle denunce da lui portate avanti durante tutta la sua carriera, è probabilmente riduttivo; La voce di Impastato” è piuttosto un omaggio, non solo rivolto alla memoria di Giuseppe “Peppino” Impastato, ma a tutti quelli che hanno creduto e che tuttora credono nella lotta contro le attività mafiose. 
Come ha spiegato il regista stesso prima della visione del film, per comprendere la portata della figura di Impastato è necessario conoscerne qualche breve aneddoto: nato a Cinisi (PA) il 5 gennaio del 1948 da una famiglia mafiosa, è stato un giornalista, poeta e attivista ucciso in un attentato il 9 maggio del 1978. Tra le attività culturali da lui svolte e promosse non si può non ricordare “Radio Aut”, la radio libera fondata da Impastato stesso (da menzionare anche il programma “Onda pazza”, dove Peppino, accompagnato da altri colleghi, denunciava le attività illecite compiute dalle mafie locale con magistrale ironia e spesso con una marcata vena satirica).
La trama. Febbraio 2012: le Procure di Trapani e Palermo riconoscono l’innocenza di Giuseppe Gullotta, dopo che questi aveva trascorso 21 anni di carcere con l’accusa di aver ucciso due carabinieri. Un giovane giornalista di nome Pietro (Andrea Tich) appena apprende la notizia si attiva per il caso Gullotta e per l’assassinio di Peppino Impastato: l’inchiesta porterà Pietro in Sicilia, alla ricerca di risposte. Questo viaggio improvviso di Pietro infastidisce però la fidanzata, Elena (Natalie Norma Fella), stufa dell’attenzione che il ragazzo riserva al suo lavoro, arrivando a definire inutile non solo il lavoro svolto da Pietro ma anche la speranza di quest’ultimo nei confronti della lotta alle attività mafiose.
Arrivato in Sicilia, Pietro riesce a raccogliere le testimonianze di vari attivisti 
anti-mafia: sono proprio le parole degli intervistati a raccontare quella che è stata La voce di Impastato; oltre a diversi magistrati e giornalisti di varie testate nazionali, sono presenti anche interviste a Giovanni Impastato (fratello di Peppino), Nando Dalla Chiesa (figlio di Carlo Dalla Chiesa) e Don Ciotti (Libera).
Il docu-film vede dunque il concatenarsi di una serie di interviste mirate a ricostruire la vicenda, ancora oggi non del tutto chiara, attorno alla figura di Impastato utilizzando come espediente narrativo la volontà di un giovane giornalista di portare a galla la verità non solo su questo caso, ma anche sulla neo-riconosciuta innocenza di Giuseppe Gullotta. Proprio la figura di Pietro permette allo spettatore di entrare in contatto diretto con la figura di Impastato e la sua vicenda.
Dopo la visione del film, quello che resta è l’ammirazione per la lotta compiuta da Ivan Vadori nel trovare i fondi utili alla realizzazione di un film che ha lo scopo di riportare alla luce una vicenda forse oscurata da altre più famose; è il reportage di un giovane giornalista (Pietro) che crede fermamente nella sua inchiesta, una storia per chi ancora crede che i soprusi mafiosi, non solo in Italia ma nel mondo, possano essere arginati: è una storia che rompe il silenzio, perché “il silenzio è mafia”.

 

Regia di Ivan Vadori.

Sceneggiatura: Ivan Vadori, Francesca Benvenuto, Marta Daneluzzi.

Operatore video: Simone Mastroianni.

Fotografia: Massimo Scarpato

Cast Attori fiction: Andrea Tich, Natalie Norma Fella, Sara Beinat.

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