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POGBAsta che funzioni

di Simone Lo Giudice e Giuseppe Enrico Battaglia

Prendete un ragazzo del 1993, dategli una maglia pesante e vediamo che succede. È il colpo di fulmine che non ti aspetti, come quello che scatta tra l’attempato Boris e la giovanissima Melodie in “Basta che funzioni” (2009 per la regia di Woody Allen). Paul Pogba è il ragazzino che ha ringiovanito la Vecchia Signora. La prova che l’esuberanza paga, il talento fa la differenza e la tenera età non conta. C’è solo un requisito minimo: pogBASTA CHE FUNZIONI!

Conte batte Guidolin con doppietta di Pogba, goal di Vucinic e rete di Matri. Non è ritornata la Juventus perché in fondo non è mai scomparsa. La prima vittoria del 2013 consolida la posizione di prima in classifica dopo un paio di passaggi a vuoto (con Samp in casa e Parma fuori), entrambi figli di un appannamento momentaneo. La Juventus resta la squadra più forte perché può sfoggiare più alternative rispetto a tutte le altre. Nella giornata in cui mancano Pirlo e Marchisio, sale in cattedra Paul Pogba. La Juventus ha il merito di aver creduto in questo ragazzo (poco considerato nel Manchester United dell’eterno Sir Alex Ferguson), rivelatosi più di una semplice scommessa. Per forza fisica Paul ricorda una vecchia gloria bianconera come Patrick Vieria, sebbene sottoporta risulti ben più decisivo. Poca Udinese dall’altra parte, ma con questa Juve c’era ben poco da fare.

Capolista che torna a vincere, mentre le inseguitrici impattano in due pareggi. Lazio che a Palermo sciupa un’occasione fin troppo ghiotta, dimostrandosi squadra ancora acerba per ambire alle altissime vette della classifica. Gasperini raccoglie un punticino che fa morale, sebbene la sua squadra appaia sconsolata e ormai a rischio retrocessione. Lazio che inciampa sul più bello e Napoli che strappa un pareggio a una Fiorentina appannata più del solito. Al goal del viola Roncaglia ha risposto il pareggio dell’azzurro Cavani. Mazzarri ha tentato il tutto per tutto nel secondo tempo, ma nessuna mossa è bastata per sbancare l’Artemio Franchi di Firenze. Juventus che respinge il duplice assalto di Lazio e Napoli, entrambe finite a -5 in ottica Scudetto con poche speranze e molte illusioni.

Vince ancora il Milan, che nelle ultime 6 partite ha raccolto ben 13 punti su 18 disponibili. Come all’andata, il Bologna è caduto sotto i colpi di Giampaolo Pazzini per l’ennesimo risultato utile consecutivo griffato dai Rossoneri. Niang cresce partita dopo partita, con la fascia destra divenuta ormai suo settore di pertinenza. E con la nuova finestra di mercato si ritorna a parlare di Kakà (ormai in rottura totale col Real Madrid). Alcuni parlano di minestra riscaldata, altri di mossa presidenziale in vista dei prossimi impegni politici. Il punto è che il Milan vive da sempre all’ombra di qualcos’altro: molte cessioni non sono avvenute per caso, come spesso è successo con gli acquisti blasonati dell’ultimo minuto. Resta comunque il rischio che comporta un grandissimo ex-giocatore come il brasiliano. Kakà a mezzo servizio può fare ancora la differenza in un campionato così mediocre dal punto di vista tecnico, però non sposa il nuovo progetto rossonero fatto (apparentemente?) di giovani talentuosi e risparmi inderogabili.

Nel posticipo serale finisce 1-1 tra una Roma appannata e una Inter incerottata. Il progetto Zeman è definitivamente tramontato con l’inizio del nuovo anno (appena 1 punto raccolto sui 9 a disposizione), mentre la squadra di Stramaccioni di emozioni continua a non regalarle. Più del posticipo dell’Olimpico fa notizia la cessione di Wesley Sneijder al Galatasaray per meno di 8 milioni di euro. L’ennesima prova della malsana gestione che la società interista ha palesato nei confronti dei campioni del Triplete di Mourinho. Julio Cesar, Maicon e Sneijder raccontano la parabola discendente di talenti duramente svalutati e venduti erroneamente in differita. Il problema dell’Inter di oggi in fondo è la società. La squadra è il male minore.

 

 

Paul Labile Pogba voto 8,5: decide la soirée dello Juventus Stadium con due giocate al retrogusto di polvere da sparo. Con due missili conditi da dribbling di assoluto spessore, insacca alle spalle di Padelli, tornando ad essere un fenomeno in divenire. Intanto è bufera su Conte, che pare non abbia il porto d’armi e, dunque, non potrebbe schierarlo in campo. PENALIZZAZIONE

 

Morgan De Sanctis voto 4: impreciso e goffo, si rende protagonista di una rete spettacolare di Roncaglia. Che veste però un’altra maglia. In altre due circostanze il suo tempismo lascia molto a desiderare e, in sostanza, restituisce al Napoli quei 2 punti di penalizzazione che erano stati tolti tempo addietro. PROCURATORE FEDERALE

 

Edinson Roberto Gomez Cavani voto 10,0: momento della celebrazione per un bomber da 100 reti in Serie A, che ha fatto soffrire tutti i tifosi dei suoi avversari senza distinzione di sesso, razza, o religione.  È lui la vera legge uguale per tutti. Non facciamocelo scappare. PATRIMONIO

(piccola nota polemica del pagellista: Messi è bravo e bello, ma in Italia non avrebbe mai avuto le fortune del signore di cui sopra, a mio parere un tantino più forte.)

 

Giampaolo Pazzini voto 8: se dicessimo ad un amico che non ha seguito il campionato che Pazzini ha siglato una doppietta, questi la metterebbe sul ridere. Il Pazzo ha però segnato due reti da bomber vero, figlie di agganci che non tutti si possono permettere con la palla. Quando riuscirà a mettere questa tranquillità in tutte le partite, sarà il vero top player di via Turati. RITROVATO?

 

Vladimir Weiss voto 2: come i cartellini gialli rimediati in modo stupido. Il primo se lo procura con un doppio carpiato in area, il secondo con un pirotecnico avvitamento al limite. Ma il nostro Marty Mc Weiss non è un giocatore scarso, ha semplicemente scazzato con la DeLorean. In effetti, l’Adriatico non sembra Rio, e questo non sembra essere il 2014. RITORNO AL FUTURO

 

Samir Handanovic voto 6,5: al di là del rigore, ci mette il guantone ovunque sia possibile farlo, dando sicurezza alla retroguardia tutta. Se Strama riuscisse a spiegare a Juan Jesus che non è una buona idea fare scivolate chilometriche in area, per l’Inter si risolverebbero un bel po’ di magagne difensive. SICUREZZA

 

Per bocciare il pagellista su Twitter: @_batrax

Un pensiero su “POGBAsta che funzioni

  • Uno dei talenti più promettenti del calcio europeo. Paul Labile Pogba ha davvero tutte le carte in regola per divenire un assoluto protagonista del calcio del vecchio continente: ha fisico, tecnica, personalità, visione di gioco e intelligenza tattica. E soprattutto, a soli diciannove anni, ha anche ampi margini di miglioramento.Nato a Lagny sur Marne, tira i primi calci nel Roissy-en-Brie e successivamente nel Torcy. Già a 14 anni viene scelto dal Le Havre, dove gioca due stagioni, prima di trasferirsi oltre Manica, nel Manchester United. In Inghilterra continua l’iter nelle giovanili, gioca nella squadra riserve e nell’ultima stagione fa il suo esordio sia in Coppa di Lega che in Premier League, collezionando in tutto, con la Prima Squadra dei Red Devils, quattro presenze.Convocato in Nazionale fin dall’Under 16, ha percorso tutta la trafila delle rappresentative giovanili ed è attualmente un punto fermo e il capitano della Francia Under 19.

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