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5 motivi per leggere Zagor

Zagor è il primo vero e proprio personaggio importante creato da Guido Nolitta, alias Sergio Bonelli, e ideato graficamente da Gallieno Ferri (inoltre copertinista dal primo numero, 1961, ad oggi), e si avvale da sempre di un cast di autori d’eccellenza, senza dover fare nomi: sono tutti eccellenti! Non ha bisogno di presentazioni, tutti noi l’abbiamo visto in edicola, fumetteria e libreria, col suo ciuffo ribelle e l’improbabile canotta rossa con un’aquila stilizzata.

Zagor assomiglia a Tarzan e un giustiziere mascherato, ma è molto di più, soprattutto perché la foresta di Darkwood, dove abita, è un luogo smisurato, incredibile e fantastico, dove si possono incontrare animali impossibili o personaggi improbabili come Dracula (anzi, Bela Rakosi).

Zagor è un mito del fumetto italiano, conosciuto e amato anche all’estero (consiglio a tutti la visione del film turchi mai autorizzati degli anni ’60). Za-gor-te-nay significa “Lo spirito con la scure”, in un oscuro dialetto algonchino chiaramente inventato da Nolitta, ed è un eroe dei nativi americani, convertitosi alla loro causa quando scoprì che suo padre ne aveva sterminata una tribù. Se ce ne fosse ancora bisogno, ecco 5 motivi per leggerlo:

 

1) È un fumetto in edicola dal 1961, ed ancora oggi esce mensilmente: vorrà dire qualcosa.

2) Zagor non è un fumetto western o fantasy o di fantascienza o horror o d’avventura, ma è anche un fumetto western e fantasy e di fantascienza e d’avventura.

3) Zagor ha mille nemici memorabili: come non ricordare Mortimer, gli Akkroniani o l’ancora più terribile Hellingen? (nota: è in questi mesi in edicola l’ennesimo scontro con lo scienziato pazzo Hellingen: da leggere!)

4) Zagor ha anche tanti amici, ma forse il più sensazionale è la sua spalla comica, Cico (anche chiamato Cico Felipe Cayetano Lopez y Martinez y Gonzales y Rodriguez y …).

5) Zagor difficilmente usa la pistola o le armi da fuoco, la sua arma preferita è, appunto, la scure che porta sempre con sé.

 

Tanto di più si potrebbe dire, ma aggiungerei solo AAYAAAAKK!!!

zagor

Matteo Camenzind

Nato e cresciuto in Ticino, si laurea in Filologia italiana presso l'Università di Pavia. È stato direttore editoriale di "Inchiostro" negli anni 2014-2016 e ha partecipato alla fondazione di "Birdmen". Ora è tornato in patria elvetica e insegna.

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