Torino 33 : Mia madre fa l’attrice (Mario Balsamo, Italia, 2015)
Perché non si è premiato Mia madre fa l’attrice?
Cosa non si è capito dell’onesto, affettuoso omaggio di Mario Balsamo alla madre, attrice anziana e narratrice affidabile al 50%?
Vi è forse sfuggita la preziosa sintassi con cui il film costruisce, tra citazioni cinematografiche e situazioni surreali, il ritratto semiserio del rapporto tra madre e figlio?
Non vi ha convinto la tematica della malattia, del dialogo con la morte, della sensazione del dopo di sé e dell’eredità che si lascia al mondo?
Non avete forse apprezzato le battute e gli sketch, circondati da un’aura di magica classicità, con una risata che finalmente nasce dalle situazioni e non da freddure alla Colorado?
Non è saltato al vostro occhio come sia ben delineata la differenza tra scene documentarie e scene di fiction e di come si scherzi e si giochi sul passaggio da una all’altra, fino a commistionarle con buoni esiti?
Forse non avete mai avuto a che fare con una persona anziana e alcuni momenti del film si apprezzano maggiormente se si sa di cosa si sta parlando, ma è possibile che il resto del film non vi abbia convinto?
Rimango dell’idea che il film di Balsamo, semi-sequel del suo Noi non siamo come James Bond, sia una piccola meraviglia da recuperare e rivedere con cognizione di causa e scavando oltre la patina d’intrattenimento del film, per quanto ovviamente non si possa accostarlo alle grandi pellicole del suo genere.
Rimarrà purtroppo senza risposta la domanda dell’incipit: perché non si è premiato Mia madre fa l’attrice?
Grazie. Mi è piaciuto molto il tuo articolo
Mario Balsamo