Attualità

Tempo di Libri 2018 – Intervista agli studenti

di Danny Raimondi e Hnia Dahou

La “rassegna stampa” sulla seconda edizione di Tempo di Libri, la Fiera internazionale dell’editoria, non poteva concludersi senza dar spazio all’importante parere dei giovani che hanno partecipato, davvero molti, tra i quali una grande porzione è stata rappresentata dagli studenti universitari. Noi del team di Inchiostro li abbiamo sottoposti ad un breve quiz (privo di risposte giuste o errate) per scoprire cosa ne pensano del mondo dell’editoria nel 2018. La continua innovazione ha portato a nuovi metodi di lettura; ora è possibile disporre di una libreria con oltre 3000 titoli, senza possederne nemmeno uno cartaceo. Nel 1994 poi è nato quello che ora viene considerato il colosso dell’editoria online, Amazon, il quale ha favorito la diffusione di prodotti editoriali realizzati tramite formule inedite, una delle quali è quella dell’ebook che ottiene sempre maggiore successo.

Ma cosa avrà portato così tanti ragazzi a partecipare alla fiera?

Indubbiamente la passione per la lettura, soprattutto dei grandi e intramontabili classici, spaziando da Tolstoj a Jane Austen, anche se molto apprezzato è anche il genere fantasy. Tuttavia le motivazioni sono anche legate alla condivisione con amici e compagni di università di questa immersiva esperienza capace di far scoprire nuovi autori, nuovi titoli e soprattutto le piccole case editrici che spesso passano inosservate sugli scaffali delle librerie. Senza contare che, trattandosi di una fiera internazionale del libro, una delle ragioni principali che ha spinto molti giovani ad acquistare il biglietto di ingresso, è stata anche quella di potersi rapportare alla letteratura straniera. Molti degli intervistati poi hanno affermato di essere stati attratti anche dagli 850 incontri e panel che si sono tenuti durante i giorni di evento, e che hanno fornito la possibilità di incontrare autori ed esperti di diversi settori oltre a quello, ovviamente, dell’editoria.

Una delle domande che ci siamo posti e abbiamo anche rivolto agli intervistati è stata la seguente: i giovani di oggi preferiscono libri in formato digitale o cartaceo?
Anche se si pensa che le nuove generazioni siano più propense al mondo del virtuale, per quanto riguarda i libri, esse sono ancora fortemente ancorate al formato cartaceo. Per il particolare profumo, per le sensazioni provate nello sfogliare le pagine che si strofinano delicatamente, quasi per paura di danneggiarle; per il semplice fatto di vederli tutti impeccabilmente ordinati nella libreria di casa come fosse un vero tesoro.

Una ragazza, ad esempio, lo ha spiegato postando sui social una frase breve, ma d’impatto: “Entrare in fiera e percepire subito il profumo della carta mi ha immediatamente fatta sentire nel posto giusto!”

Qualcuno, poi, opta per l’ibrido ossia possedere libri cartacei a casa, ma disporre, per viaggi e spostamenti, anche degli ebook, poiché pratici, maneggevoli e meno pesanti. Soluzione ottimale per quei lettori che amano leggere più libri in contemporanea e non possono riempirne la valigia.

Una ragazza intervistata ha affermato che sarebbe disponibile a spendere qualche euro in più nell’acquisto di un libro cartaceo per avere ulteriori contenuti inediti in formato digitale.

Anche gli altri la penseranno così?
In Italia il formato digitale fa fatica a prendere piede, ce lo dicono anche i dati forniti annualmente da case editrici e distributori. Un gran numero di ragazzi, però, conferma che se l’abitudine della fruizione attraverso i nuovi metodi di consumo digitale cominciasse a “ingranare” seriamente, l’accoglierebbero molto volentieri, intraprendendo in questo modo i primi passi nell’editoria del digitale. L’editoria del XXI secolo.

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