Pagelle della 27^ giornata
di Giuseppe Enrico Battaglia
La Juventus recrimina: battendo il Napoli venerdì sera, avrebbe vinto lo scudetto per la decima volta, quest’anno, autorizzando di fatto il presidentissimo Agnelli ad apporre la quarta stella su maglia, stadio e firmamento personale.
Invece la questione non solo rimane temporaneamente aperta, ma si arricchisce di uno scomodo terzo incomodo: questo Milan che, partendo dal basso, sta facendo grandi cose, in completa antitesi coi dogmi politici del Cavaliere che (non) ci mette la pecunia.
Ma non vado a rubare il lavoro ai miei stimati colleghi e vado dritto al sodo, le pagelle!

Rodrigo Sebastian Palacio voto 10: ecco qui, dunque, la prima doppia cifra dell’anno. Risolleva l’Inter dal ko tecnico e segna una doppietta decisiva. Ma la sua impresa titanica è ben altra: l’argentino riesce a far segnare Riki Alvarez. La notte degli Oscar è già passata, per cui bisogna tributargli un altro riconoscimento. NOBEL
Maarten Stekelenburg voto 9: nella serata dell’amore intergenerazionale made in maggica, la sua prestazione da top player passa forse in secondo piano, ma il buon oranje si rende protagonista di almeno 4 interventi decisivi, che lo proiettano ai vertici della serie A.
Per citare i pargoli di Totti: “Sei forte papà!”, ma anche lo stangone olandese non scherza mica. RITROVATO
Edinson Roberto Gomez Cavani voto 4,5: si presenta alla serata di gala del S. Paolo coi crampi allo stomaco da quanto lungo è il suo digiuno. La gabbia costruita intorno a lui è tuttavia un muro invalicabile, e la sua partita è un’amichevole scazzottata con Chiellini, vinta da quest’ultimo anche nello score. AFFANNATO
Mirko Vucinic voto 3: in assoluto il peggiore della serata partenopea. Mai in partita, riesce a divorarsi una facilissima occasione a tu per tu con De Sanctis, dimostrando che il suo gioco con le ciabattine non fa breccia nel cuore dei tifosi. Se vuole guadagnarsi la conferma in bianconero, dovrà fare di più. È BRAVO, MA NON SI APPLICA
Giampaolo Pazzini voto 8: o segna due reti o sta ben alla larga dalla porta, in ogni caso si fa molta fatica a credere ai propri occhi quando il Pazzo è così in forma. Il dualismo con Marione Balotelli gli ha dato una spinta decisiva nel domare l’aquila biancoceleste con il suo istinto da rapace. SPIETATO