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Sport, Serie A / Molto forte, incredibilmente vicino

di Simone Lo Giudice

Non sarà paragonabile al viaggio cinematografico del piccolo Oskar per le vie di New York, ma poco ci manca. “Molto forte” è il modo in cui è avvenuto e “incredibilmente vicino” è la distanza che si è improvvisamente ridotta. Ancora zero successi per la Juve in questo 2013 di Serie A, mentre Lazio e Napoli si fanno sotto in classifica vincendo ancora in casa. Così il campionato senza storia si riscopre accattivante come un buon film, meno scontato del previsto.
Sorprende, non può essere altrimenti. Conte stecca la seconda partita di fila, racimolando appena un punto degli ultimi 6 a disposizione. Come contro la Sampdoria domenica scorsa, anche a Parma la squadra si è fatta raggiungere dopo aver sbloccato il match su calcio piazzato. La Juventus sta mancando soprattutto sul piano fisico. Un calo che rientra comunque nell’ordine delle cose bianconere, anche in vista dei prossimi impegni in UEFA Champions League. A Conte manca sempre l’attaccante “alla Van Persie”, lo sbloccapartite che fa la differenza quando il lavoro di squadra viene a mancare. Difficilmente una lacuna simile potrà essere colmata nel mercato di gennaio. Ecco perché la Juve sarà costretta a fare di necessità virtù fino al termine della stagione.
Se Conte inciampa, Petkovic vola. La sua squadra batte anche l’Atalanta e raccoglie 16 punti sui 18 a disposizione. Colpisce la tenacia di questa Lazio, convinta sempre di fare bottino pieno comunque. Se col Cagliari aveva dovuto rimontare un goal di svantaggio, con l’Atalanta ha sudato sette camicie per sbloccare il match e poi bissare grazie a un autogoal. Non segna Klose, ma gira tutto a meraviglia. 3 punti di svantaggio dalla Juventus sono pochi, considerando anche l’esito dello scontro diretto di andata disputato con la capolista (0-0 a Torino). Petkovic può scompaginare l’ordine di un campionato che pareva già segnato.

 

 

Buonissima Lazio e buon Napoli. Per Mazzarri arriva la seconda vittoria consecutiva in casa (dopo il 4-1 contro la Roma di Zeman) e stavolta a cadere è il rovinoso Palermo di Gasperini. Maggio, Inler e Insigne obliterano il biglietto per la vittoria nella giornata in cui resta a secco il solito Cavani. Dal punto di vista statistico (reti fatte e goal subiti) c’è più somiglianza tra Juventus (41-14) e Napoli (40-18) anziché tra Juventus (40-14) e Lazio (30-19). Questo perché Conte e Mazzarri godono di attacchi più prolifici e difese più abbottonate. “Molto forte, incredibilmente vicino” è il modo in cui Lazio e Napoli si stanno facendo improvvisamente sotto. Ma in ogni caso questa Juve continua ad avere un solo grande avversario, e cioè se stessa.
Torna a vincere l’Inter contro il Pescara (2-0), ma le idee sono poche e il gioco latita. I ragazzi di Stramaccioni sono stati ormai declassati a quarto potere di questo campionato, dominato da squadre solide e griffate da uno stile peculiare (cosa di cui l’Inter non gode).
Perdono per la seconda volta di fila sia la Fiorentina che la Roma. Montella ha perso il sorriso splendente del periodo natalizio, coi suoi ragazzi che appaiono stanchi e un po’ appannati. Ma per Zeman la situazione è da considerarsi ben più seria, considerando la natura bipolare della sua indecifrabile squadra, che passa dalle stelle alle stalle con troppa facilità.
Convince la risalita del Milan, che coi suoi 32 punti ha raddrizzato una stagione partita malissimo. Allegri ha trovato continuità di risultati e giovani di qualità (El Shaarawy e Niang su tutti). Il povero Diavolo di fine agosto non è diventato ricco, ma adesso può almeno vivacchiare con serenità.

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