Attualità

Manifestare per essere

Di recente capita sempre più spesso di tornare ad assistere a manifestazioni e cortei di persone, frequenti in un passato ormai lontano, che attraversano le nostre città e le nostre home dei social. Giovani, adulti e perfino bambini sono i protagonisti che camminano insieme per mostrarsi come portatori di ideali che vogliono promuovere e di cui vogliono rendere partecipe la società. Attraverso le manifestazioni le persone hanno la possibilità di manifestare se stesse, rendendo manifeste le proprie idee fisicamente, occupando lo spazio con il loro corpo. Cosa accomuna queste manifestazioni che si distinguono per tematiche, perché sono all’ordine del giorno, e cosa vogliono davvero manifestare le persone?

ffLe manifestazioni possono essere ricondotte al concetto di performance: corpi che agiscono in uno spazio, occupandolo, attraverso l’azione fisica e le relazioni instaurate tra di essi. La performance non si identifica in forme e canoni specifici, poiché non si configura come arte in senso stretto, ma come vita. Infatti possiamo considerare performativa qualsiasi azione fisica compiuta in modo consapevole, in uno spazio, in presenza di altri individui. In questo modo è possibile riappropriarsi del proprio agire e di conseguenza dello spazio in cui si agisce. Perciò la performance diventa espressione dei cambiamenti politici e sociali: l’azione del camminare tutti insieme verso un obiettivo comune, diventa simbolo del cambiamento messo in atto, e in questo modo la società si orienta verso la direzione unica e comune del futuro e del progresso.

L’età contemporanea è caratterizzata dall’individualità: è venuta meno la dimensione collettiva che univa le persone, facendole sentire parte di una grande comunità, in cui era possibile ritrovarsi e riconoscersi. Oggi tende a prevalere una logica che punta a mettere al primo posto il singolo e la sua individualità, slegata dai rapporti con gli altri. Di conseguenza, le persone si sentono sole e faticano a trovare una propria personalità, che può affermarsi solo attraverso il confronto con l’altro. Inoltre, negli ultimi tempi abbiamo assistito in tutto il Mondo all’ascesa, ai governi di alcuni Stati, di partiti che tendono a non rappresentare tutti i cittadini, ma solo i propri elettori, e che cercano di spostare l’attenzione delle persone dai veri problemi ad altri, puntando a denigrare ed emarginare le minoranze.

Il sentimento diffuso tra le persone, giovani e meno giovani, è la solitudine, dovuta alla mancanza di rapporti e coesione sociale. In assenza di una relazione con l’altro, si corre il rischio di perdere il senso di se stessi e della propria esistenza. Le persone hanno sempre avuto, e continuano ad avere, l’esigenza di ricercare un rapporto con i propri simili, per avere consapevolezza e sicurezza di sé.

Le manifestazioni di oggi rappresentano questa esigenza, e sono espressione della crisi dei valori che la società sente essere messi in discussione. La crisi deve essere affrontata e superata mettendo in atto il cambiamento. Nella manifestazione, con l’alleanza dei corpi, è possibile riappropriarsi degli spazi pubblici delle città, come le piazze e le strade, manifestando la propria presenza fisica. Vengono meno i confini tra identità personale e altro da sé, e si dà origine a un corpo collettivo simbolico. Si genera una forza collettiva che permette alle persone di riconoscersi nell’altro, e quindi ridare senso alla propria presenza. Il corpo diventa lo strumento per esprimere questa rigenerazione sociale che si mostra attraverso le azioni fisiche. In questo modo si manifesta, prima di tutto, la propria presenza di essere umano che necessita di essere riconosciuto in quanto tale. La performance, insita nelle manifestazioni, esprime verità e libertà di chi ne prende parte, prima ancora che un’ideologia, comunque presente.

2mmLa manifestazione People – Prima le Persone, avvenuta lo scorso 2 marzo a Milano, rappresentava la volontà di mettere al primo posto gli esseri umani: è espressione dell’esigenza umana di vedersi riconosciuti come individui, con le proprie diversità, uniti dalla comune appartenenza al genere umano. La manifestazione ha espresso la controtendenza del capoluogo lombardo, portatore di valori quali apertura e inclusione nei confronti dei migranti, in aperta reazione e polemica contro le politiche di esclusione e chiusura portate avanti dal governo italiano.

Studenti durante lo Sciopero per il clima durante il giorno del fridaysforfuture, cambiamento climatico a BergamoVenerdì 15 marzo si è tenuta la manifestazione mondiale #fridayforfuture, appello lanciato dalla sedicenne svedese Greta Thunberg, che ha visto come protagonisti un milione e mezzo di giovani manifestare, in più di 120 Paesi, per le drammatiche condizioni climatiche del nostro Pianeta. I più giovani, preoccupati per il loro futuro, si sentono abbandonati, non considerati proprio da coloro che dovrebbero essere guida ed esempio: gli adulti, che sembrano non rendersi conto, o non preoccuparsi, del futuro che stanno lasciando loro, forse proprio perché di futuro ne hanno meno davanti.

I due cortei, differenti da un punto di vista tematico e anche di target (a People – Prima le persone hanno partecipato persone di tutte le età, mentre al #fridayforfuture i partecipanti erano per lo più ragazzi), sono accomunati dalla stessa volontà delle persone di affermarsi, tramite l’unione e il riconoscimento di sé negli altri, con cui condividono stati d’animo e idee: in entrambe le manifestazioni le persone si sono messe in cammino, occupando lo spazio pubblico, per rivestirlo di un nuovo significato, trasformandolo in un mondo possibile, in cui il cambiamento può avvenire. Attraverso le manifestazioni le persone esprimono se stesse e i cambiamenti cui vanno incontro come società: è chiaro come oggi ciò che le manifestazioni vogliono comunicarci è la necessità e il tentativo di puntare sull’unione delle persone, per dare senso alla propria personale esistenza, da vivere insieme agli altri.

Un ringraziamento particolare al professor Paolo Dalla Sega, docente di drammaturgia degli eventi e ideazione degli eventi culturali presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e organizzatore di eventi culturali, per il suo contributo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *