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La politica del muro


NOTA DI REDAZIONE: L’articolo appartiene al numero 102 di Inchiostro andato in stampa lo scorso 28 marzo. Perciò è aggiornato fino a questa data.

Quando si innalza un muro per non vedere, sentire, dialogare, non è mai positivo; Barattolo compreso (a meno che non si parli di speculazione edilizia, che in quel caso è positivo per gli speculatori). Come se l’atto materiale di costruire un muro possa mettere a tacere per sempre gli animi e le voci che, del Barattolo, ne hanno fatto un “quartiere sociale”.
La giunta comunale ha insistito sulla parola “illegalità”, come se la vera illegalità a Pavia fosse un gruppo di giovani volenterosi appassionati ad attività come il doposcuola per stranieri, come il riciclaggio di bici usate e anche come incentivare giovani a discutere di politica, soprattutto quella locale.
Un muro. Questo è il massimo sforzo adottato dalla giunta comunale nei confronti del Barattolo e delle sue numerose realtà. Più di una volta il Sindaco Cattaneo, il Vicesindaco Centinaio e vari assessori hanno affermato che hanno tentato il dialogo con i membri del Barattolo, ma senza andare in contro alle loro proposte. Infatti la proposta del comune era quella di firmare una convenzione capestro nella quale non si poteva fare riunioni politiche, non si poteva fare concerti, non si poteva vendere alcolici, chiusura serale del locale; insomma, una serie di proibizioni che praticamente avrebbe portato l’attività del Barattolo alla paralisi totale. È comprensibile perciò la rabbia del Barattolo che si vede sfrattato dopo 13 anni, per giunta senza preavviso e con poca attenzione alle attrezzature lasciate al suo interno. Infatti, lo sgombero è avvenuto senza preavviso circa dieci giorni prima rispetto alla data annunciata. Sgombero fatto il 4 maggio alle 8:00 mentre diluviava. Vennero portati fuori e messi sotto la pioggia i vari apparecchi elettronici: computer, impianti audio e impianti luce. Inevitabili i danni, successivamente denunciati dal Barattolo con richiesta di risarcimento.
Lo sgombero, il muro, non ha fatto nient’altro che spostare verso il centro storico ciò che il comune considera illegale.

Lo stesso giorno infatti ci furono dei momenti di tensione e confusione avvenuti in aula del ‘400 dell’università dove si verificarono anche degli episodi di violenza da parte di persone appartenenti agli ambienti politici della destra estrema. A seguire nei giorni successivi, ci furono altre violenze subite da persone solidali al Barattolo da parte sempre di persone di estrema destra. La politica del muro ha solamente alimentato questo clima di tensione che già si respirava da un po’ di tempo. Nel frattempo i capigruppi di maggioranza( di cui fa parte Mognaschi intervistato da Inchiostro a pagina 3) presenta un ordine del giorno nel quale si chiede al Sindaco di condannare gli episodi di violenza e di impegnarsi a trovare luoghi più consoni per le attività giovanili. Benissimo! Ma mi permetto di dire che una politica intelligente avrebbe prima trovato nuovi spazi più consoni alle attività giovanili come quelle del Barattolo(ma non solo) e poi, se così andava fatto, chiudere quegli spazi che non andavano bene.
A pochi giorni dalla chiusura, si è reso pubblico che il locale dove risiedeva il Barattolo verrà assegnato allo SFA(Servizio Formazione Autonomia), il quale anche lui sfrattato dalla sua attuale sede in Viale Oberdan. Giustamente anche loro, anzi, soprattutto loro, hanno il bisogno nonché il diritto di avere un locale nel quale svolgere le proprie attività. Di certo però c’erano tanti altri spazi usufruibili come il Barattolo. Come ad esempio parte dei 700 mq del “nuovo mercato” sotto Piazza Vittoria, oppure il vecchio stabilimento della protezione civile in via Luigi Porta. Spazi che il comune poteva dare allo SFA come al Barattolo, programmandoli a tempo debito, discutendone e regolamentando le varie attività. Insomma, le alternative andavano proposte e progettate prima dello sgombero.
Ora bisogna ripartire da capo, sperando che il comune non sia miope come prima e che prenda spunto dalle migliori caratteristiche del “vecchio” Barattolo per un nuovo spazio per i giovani ed un ripristino di aggregazione sociale.

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