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James Gandolfini: il (non) tramonto di una stella

Il mondo del cinema piange. Piange la scomparsa di uno degli attori migliori del nostro tempo. James Gandolfini si è spento il 19 di questo mese a Roma all’età di soli 51 anni. L’amarezza e il vuoto a seguito della sua scomparsa ricordano quasi la stessa tristezza colata sul mondo nel settembre dell’anno scorso, alla notizia della morte di un altro colosso, il gigante gentile Michael Clarke Duncan (Il Miglio Verde), scomparso anche lui in età tutt’altro che avanzata (aveva 55 anni). Come lui, James Gandolfini lascia un buco nero nel bel mezzo della storia del cinema.
Molti di voi lo ricorderanno soprattutto per la quasi decennale interpretazione nella serie tv I Soprano, nella quale ha magistralmente vestito i panni del boss mafioso Tony Soprano. Ma James Gandolfini ha preso parte a moltissimi altri film, alcuni dei quali davvero stupendi: tra questi spicca Il Castello, nel quale l’attore italo-americano ha lavorato al fianco di Robert Redford, interpretando il cattivo perfetto, immagine così distante dalla divertente e modesta persona che era in realtà. Nel corso della sua carriera cinematografica Gandolfini ha affiancato, oltre a Redford, altre stelle del grande schermo tra cui Denzel Washington, Christopher Walken, Samuel L. Jackson, Anthony Hopkins, Sean Penn e Gene Hackman. Forse perennemente oscurato dalla presenza di questi grandi nomi, Gandolfini non riuscirà mai a ricoprire un ruolo davvero degno del suo talento, diventando comunque uno dei migliori caratteristi riconosciuti al mondo.
Nasce a Westwood il 18 settembre del 1961, da madre napoletana e padre di origine parmigiana. Si avvicina alla recitazione in modo quasi casuale, accompagnando un amico a New York per un provino, debuttando poi nel 1992 in Un’estranea tra noi, pellicola di Sidney Lumet (Assassinio sull’Orient-Express, Quinto potere) con Melanie Griffith, film nel quale vestirà per la prima volta i panni cucitigli addosso dell’italo-amercano. Nel 1999 viene scelto – al posto di Ray Liotta – per interpretare la parte del boss mafioso sotto stress che gli farà vincere tre Emmy Award come migliore attore protagonista in una serie televisiva e persino un Golden Globe.
Questo mese Gandolfini si trovava Roma per una vacanza, in attesa di recarsi in Sicilia, dove lo attendeva un incontro con il regista Gabriele Muccino al Taormina Film Fest. Stroncato probabilmente da un infarto, l’attore getta il Festival siciliano nella più profonda tristezza. Mario Sesti, direttore editoriale del Taormina Film Fest e la general manager Tiziana Rocca dichiarano: «Siamo profondamente addolorati. James Gandolfini è stato l’attore americano che ha saputo meglio interpretare la società italo-americana con la sua ricca personalità. È stato il volto rappresentativo della golden age della televisione e memorabile interprete cinematografico». Anche la HBO, emittente televisiva che ha mandato in onda per lunghi anni la serie I Soprano, lo ricorda come «un uomo speciale, un grande talento che con il suo straordinario senso dell’umorismo, il suo calore e il suo rispetto, ha toccato molte persone».

 

Come un fulmine a ciel sereno, questo grande interprete ci lascia per sempre, ma saranno proprio quel calore, quel talento e quel meraviglioso umorismo a sopravvivere, rimanendo vivi nei ricordi di tutti. Il cinema perde un’altra stella, ma proprio come per le stelle, la sua luce continuerà a raggiungerci ancora per tanto, tantissimo tempo.

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