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Il cinema dei fratelli Coen – “L’uomo che non c’era”

Per l’appuntamento del 28 gennaio della rassegna “Il cinema dei fratelli Coen”, il Cineforum Castiglioni propone L’uomo che non c’era (The Man Who Wasn’t There, 2001) grazie al quale Joel Coen (regista “ufficiale” del film) ottiene il premio alla miglior regia al Festival di Cannes. Partendo dal genere noir, del quale sono mantenuti certi elementi caratteristici, i fratelli Coen ci propongono un film cupo e malinconico, come il suo protagonista.

Ed Crane (Billy Bob Thornton) è un barbiere taciturno in cerca di riscatto dalla sua vita mediocre, dalla sua non-esistenza. Deciso a finanziare un losco imprenditore che gli promette importanti guadagni, fingendo un riscatto estorce dei soldi a quello che sospetta essere l’amante della moglie (Frances McDormand), Big Dave (James Gandolfini). I piani però vanno a rotoli: l’imprenditore sparisce nel nulla e il ricattato scopre l’inganno. In un confronto con il protagonista, Dave aggredisce Ed in uno scatto di rabbia, il quale a sua volta colpisce a morte il suo aggressore per difendersi.
Quello che succede dopo è una concatenazione imprevedibile di eventi. La moglie viene arrestata al posto del protagonista, la famiglia di lei fa di tutto per assumere il miglior avvocato della zona, ma quando quest’ultimo finalmente riesce a trovare una buona linea di difesa lei si impicca. Ed cerca in tutti i modi di gestire le situazioni e di portare gli eventi a suo favore, ritrovandosi di volta in volta vittima lui stesso di un fato imperscrutabile che pare si prenda gioco di lui è dei suoi sforzi (qualcuno ha detto Kafka?). È il caos, è il principio di indeterminazione di Heisenberg, citato nel film: più cerchi di capire qualcosa, più cerchi di guardare da vicino e più ti allontani dalla realtà, dalla verità. Il relativismo ha la meglio: risposte sicure non esistono. Morale della favola? Nessuno. È il nichilismo a prendere il sopravvento.
La vicenda si conclude amaramente per il protagonista: condannato per omicidio sì, ma non per quello realmente commesso. L’ennesima dose di humour nero che accompagna tutta la storia.

Ed Crane (Billy Bob Thornton)

A questa narrazione densa di spunti di riflessione i Coen affiancano una regia magistrale, con frequenti virtuosismi da veri artisti. L’anacronistico uso del bianco e nero, coerente però con l’ambientazione e il genere, dà l’occasione di giocare sapientemente con la fotografia, che risulta anch’essa impeccabile e vale a Roger Deakins la candidatura all’Oscar. Una menzione speciale va all’attore protagonista Billy Bob Thornton, che supera brillantemente la prova più difficile per un attore: recitare non dicendo praticamente una parola.
L’unica nota di dolcezza è la colonna sonora, una sonata di Beethoven che ci accompagna dall’inizio fino all’ultimo minuto di film, durante l’esecuzione sulla sedia elettrica. Che siano l’arte e la bellezza le uniche cose che possono salvarci dall’impietoso e beffardo destino che regola l’esistenza?

La rassegna prosegue nelle prossime settimane con un incontro a settimana alle ore 21.00:

Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men) martedì 4 febbraio;
A Serious Man martedì 11 febbraio

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti. Per maggiori informazioni, cliccate qui.

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