BirdmenTeatro

Il Teatro fa Eco

Noi ridiamo e scherziamo ma c’è chi ancora non ha letto “Il Nome della Rosa”, orgoglio nazionale della letteratura contemporanea e opus majus del compianto maestro Umberto Eco. Per tutti costoro la visione dello spettacolo teatrale al Teatro Franco Parenti di Milano sarebbe altamente consigliata. Laddove infatti il lavoro di scrematura di Stefano Massini ha tolto e tagliato parti di storia per adattare un romanzo di 500 pagine in uno spettacolo di due ore e venti, la regia di Leo Muscato esalta, non a caso, la teatralità delle losche vicende dell’Abbazia, in un sapiente e corale lavoro che unisce teatro e letteratura. È proprio la narrazione il punto forte dello spettacolo, poiché essa traduce e non tradisce quella che è la visione originale del libro, ovvero un racconto dello stesso Adso delle sue vicende da giovane. In questo modo lo spettatore è accompagnato nei ricordi di gioventù del monaco benedettino così da poterne assaporare il confronto continuo tra la consapevolezza della vecchiaia e gli stupori della giovinezza.

01_IL-NOME-DELLA-ROSA_DSC_6014

Noi ridiamo e scherziamo ma chi non ha visto l’omonimo film di Jean-Jacques Annaud del 1986 non può sapere che Guglielmo da Baskerville ha il volto di Sean Connery e il giovane Adso quello di Christian Slater. E va benissimo così poiché l’intenzione del regista è quella di allontanarsi dai volti iconici che ci ha consegnato il cinema per restituirci dei volti e delle interpretazioni più familiari e autentiche. Ecco allora che il toscano Luca Lazzareschi mette in scena un Guglielmo brillante e convincente dove l’erudizione filosofica si accorda magnificamente con l’ironia sagace e pungente che ha contraddistinto tutta la produzione di Eco. D’altro canto il giovano Adso di Giovanni Anzaldo è un po’ come il pubblico, uno spettatore attivo e curioso degli eventi e che subisce facilmente il fascino dei virtuosismi intellettuali del suo maestro (e noi con lui ovviamente). Le scenografie poi curate da Margerita Palli sono ben lontane dalle ricche descrizioni del romanzo e dalle barocche ricostruzioni del film. Si respira in questo modo quella tanto celebrata essenzialità della vita monastica e il dinamismo di cui sono permeate le vicende narrate giungono al pubblico senza distrazioni di sorta. Scene essenziali ma non povere anche grazie al sapiente lavoro di montaggio video di Fabio Massimo, che ci regala sfumature ancora più inquietanti della labirintica abbazia.

EZRUYB2H5880-krgH-U1101814631006qKE-1024x576@LaStampa.it

Noi ridiamo e scherziamo e meno male perché chi non lo fa rischia di fare la fine del povero Jorge accecato da un’oscurità che finirà col divorare la scena. Ma si ride per fortuna e anche molto in questo spettacolo dai colori quasi dialettali. Merito di attori come Franco Ravera la cui sola presenza sul palco è una garanzia di autentica atmosfera nord-italica. Ma tutto lo spettacolo è pervaso da un alone quasi giullaresco irresistibile di cui il Salvatore di Eugenio Allegri è solo la punta di diamante. Come non sorridere di fronte all’eventualità dell’omicidio e alla inevitabilità della morte come sembra voglia insegnarci Giulio Baraldi e il suo simpaticissimo erborista. La ricerca del riso, ora ironico, ora catartico, ora demenziale è di fatto un vero e proprio tributo al senso stesso dell’opera che alla fine è ancora più completa di quanto non potesse essere la comunque ottima trasposizione cinematografica. Noi ridiamo e scherziamo ma voi potete fare altrettanto fino al 12 novembre a Milano.

imgresize.php

Teatro Franco Parenti
Via Pier Lombardo 14, Milano

ORARI
mar, ven h 20.00
mer h 19.30
gio h 21.00
sab h 20.30
dom h 16.00
lun riposo

PREZZO
Intero: Prime file biglietto unico 38€; I e II settore 30€; III settore 23,50€
Convenzioni (escluso prime file ) 21€
Over65/ under 26 (escluso prime file) 18€ + diritti di prevendita

tel. 02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.com
www.teatrofrancoparenti.it 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *