Pavia

Il grande crollo

 

Era un venerdì 17 quando, 28 anni fa, Pavia si svegliò in modo traumatico: era crollata la Torre Civica. 1280px-Resti_torre_civica_3

Situata di fianco al Duomo, fu innalzata nel XI secolo: era alta 78 metri e la sua costruzione, si dice, sia durata quasi 400 anni. Tra il 1583 e il 1585, grazie al lavoro dell’architetto Tibaldi, la torre ospitò anche le campane del Duomo, prima che esse fossero trasferite nella cattedrale.

Già verso la fine del XIX secolo, la torre cominciò a mostrare segni di decadimento: si susseguirono così molti interventi per garantirne la stabilità fino al 1969, anno a partire dal quale non venne più effettuata nessuna operazione di consolidamento.

Arriviamo così alle ore  8.55 del 17 marzo 1989, quando quattro persone morirono sotto quei mattoni. La Torre civica di Pavia, iniziò a sgretolarsi, alcuni riuscirono a mettersi al riparo in tempo, altri rimasero feriti e dopo pochi secondi il grande edificio crollò rovinosamente. I resti furono accumulati nel fossato del Castello Visconteo, dove sembra siano giaciuti fino agli anni più recenti tra rovi e sterpaglie…

In seguito all’accaduto inter52_expo_a_pv240-00052_02vennero nomi illustri per far sì che la Torre riprendesse vita: nel 1994, Vittorio Sgarbi  presentò una proposta di legge per la sua ricostruzione, ma il progetto non andò in porto.

In questi ultimi anni la città di Pavia ha bandito alcuni progetti per “ridare dignità e decoro ai resti della torre civica di Pavia”, riuscendo, per il 25° anniversario della sua caduta a inaugurare un memoriale, costituito da una vasca d’acqua con specchi e giochi di luce collocata nei ruderi del basamento della torre.

Questa mattina, venerdì 17 marzo 2017, alle 11.30 c’è stata la celebrazione in ricordo dell’accaduto di quel lontano, ma non troppo, venerdì 17 marzo 1989.

 

 

 

 

 

 

Valentina Fraire

Studentessa al primo anno di Scienze e tecniche psicologiche presso l'Università degli Studi di Pavia

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