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I Saturnali: le origini del Carnevale

Il Carnevale è una delle feste più amate in tutto il mondo, incentrata sui travestimenti, sulla baldoria e sullo scherzo.

Il dio romano Bacco

Come spesso accade per varie festività odierne – come il Natale o Halloween – anche il Carnevale ha origini antichissime, che affondano nel mondo precristiano. Le prime tracce di questa festa si trovano nelle celebrazioni del dio greco del vino Dioniso, che nell’antica Grecia era considerato la personificazione della frenesia, dell’ebrezza e della gioia di vivere. Così, ogni anno gli antichi greci, con corolle di fiori sul capo e ghirlande intrecciate, celebravano le Antesterie (dal greco Anthe,Mese dei fiori”), giorni dedicati al dio, i quali segnavano il passaggio dall’inverno alla primavera; nello sbocciare dei fiori e nel ritorno del caldo gli antichi vedevano infatti la rinascita, il ritorno della luce e della vita rispetto alla cupezza delle stagioni fredde.

Questa tradizione venne inglobata nel mondo romano, quando quest’ultimo entrò in contatto con quello greco: nell’antica Roma erano molto popolari i Saturnali, dei lunghi giorni di festa dedicato al dio del tempo Saturno il quale veniva associato a una mitica “età dell’oro”, nella quale gli uomini e gli dei vivevano insieme, in un mondo fatto di abbondanza ed eguaglianza. La celebrazione dei Saturnali consisteva quindi questa epoca leggendaria attraverso sontuosi banchetti e balli sfrenati, dove le gerarchie, le differenze e gli obblighi sociali venivano messi da parte, tant’è che persino gli schiavi partecipavano alle festività. Essa culminava nell’elezione di un Princeps, vestito con abiti sgargianti e una maschera sul viso.

Saturnali Carnevale

I Saturnali romani, dedicati a Saturno

È perciò da qui che nasce la consuetudine di mascherarsi, mentre le parate dei carri sembrano risalire all’antica Babilonia dove, sempre nello stesso periodo dell’anno, venivano realizzate delle sfilate allegoriche che celebravano la creazione del mondo, riproducendo immagini legate alla natura, al sole e alla luna.
La festa rimase sempre parte molto attiva delle comunità rurali e urbane anche dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente (746 d. C.) e giunse fino al Medioevo, in cui era conosciuta come “La festa dei folli”. Essa raggiunse il massimo dello sfarzo durante il Rinascimento: fu Lorenzo de’ Medici a introdurre nella penisola le mascherate sui carri, a quel tempo chiamate trionfi, che venivano accolte da persone travestite e musica composta per l’occasione.

Il ruolo del cristianesimo
Il Carnevale che tutti, o quasi, oggi festeggiano è strettamente legato alla religione cristiana e, in particolare, alla Pasqua. La parola Carnevale deriva dal latino Carnem levare (“Levare la carne”) e indica il banchetto ricco e sostanzioso del martedì grasso prima del periodo noto come Quaresima (precedente proprio la Pasqua) in cui è vietato mangiare carne. La data del Carnevale infatti non è mai fissa ma viene calcolata ogni anno in base al giorno della Pasqua, nel 2024 celebrata il 31 marzo.

La secolare tradizione italiana
L’Italia ha una tradizione legata alle maschera e ai travestimenti fra le più antiche d’Europa: intorno al 1600 si affermò in molte città – tra cui Roma, Milano, Firenze e Venezia – la Commedia dell’Arte, cioè delle compagnie di attori teatrali che in occasione degli spettacoli vestivano con costumi ora divenuti simbolo del Carnevale (come Pulcinella a Napoli o Arlecchino a Bergamo), i quali incarnavano virtù e difetti umani, sempre facendo satira della società e le sue dinamiche.
Attualmente, tra i centri urbani che celebrano ancora il Carnevale in grande stile – Putignano in Puglia, Acireale in Sicilia e Viareggio in Toscano – Venezia è sicuramente la più conosciuta e apprezzata. Le prime testimonianze del Carnevale veneziano risalgono al 1094 e sembra che il suo scopo originale fosse quello di concedere dei giorni di allegria e spensierato divertimento soprattutto alle classi sociali meno abbienti. Evento spettacolare e ricco di suggestione, il Carnevale di Venezia mantiene vive le sue antichissime celebrazioni come la Festa delle Marie e il Volo dell’Angelo in piazza San Marco.

Venezia Carnevale

Il Volo dell’Angelo al Carnevale di Venezia

Il Carnevale di Rio
Altrettanto famoso è il Carnevale di Rio de Janeiro, acclamato da tutti per via della magnificenza dei suoi festeggiamenti. Le sue origini risalgono agli anni 30 del XX secolo, quando la borghesia della città importò dalla Francia e dall’Italia l’uso dei balli e delle feste mascherate: nascono in questo modo i blocos (“quartieri”), cioè gruppi di persone legati a un particolare quartiere che sfilano e ballano la samba per le strade con costumi a tema e tamburelli. I blocos oggi sono parte integrante del Carnevale brasiliano: ce ne sono più di 100, con usi e tradizioni diversi, e ogni anno il numero cresce. La festa a Rio de Janeiro è poi notissima per le sue incredibile parate dei carri, anch’esse importate dall’Europa, che nella città si tengono nel Sambodromo, una struttura architettonica costruita apposta per l’occasione.

Carnevale samba

Il Sambodromo affollato

Ancora una volta, la storia delle civiltà umane ci dimostra come, al di là delle differenze fra le varie culture e popolazioni, tutto nel mondo è connesso a ogni cosa: miti, leggende, usi e costumi…dappertutto l’umanità ha sempre dimostrato la medesima spinta verso la luce e la speranza, lo stesso desiderio di rinascere, di brillare, d’innalzarsi, di vivere. Anche tramite costumi grotteschi e burle varie….del resto, a Carnevale ogni scherzo vale, no?

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