Pavia

Grazie, Elena

Grazie, Elena. Grazie per il tuo impegno civico, per la tua giovane età e per il ruolo che ricopri nel consiglio comunale. Tutto ciò ti ha reso giustamente amata da tanti, tantissimi e non solo a Pavia, e migliaia di persone si sono strette vicino a te dopo il tuo orribile incidente. Poi, qualche giorno dopo il tuo investimento, un’altra persona è stata investita a Pavia, e tanti pavesi si sono chiesti cosa stesse succedendo sulle strade della città. E allora mi chiedo: c’è proprio bisogno che una persona meravigliosa come te subisca quello che hai subito, perché i pavesi si rendano conto che a Pavia è pericoloso camminare, anche in pieno centro storico? Penso alle decine di persone investite nel solo 2014, tante anche sulle strisce pedonali, nei mesi precedenti alla triste sera del 12 novembre. Penso alla paginetta di cronaca sul quotidiano locale online. E nulla più, come se niente fosse successo. Penso a Giulia Spinello, ventiquattrenne investita e trascinata per 3 chilometri e mezzo a Santa Giustina in Colle (PD) il 31 maggio 2013. Anche la sua tragica fine ebbe ben altra eco mediatica rispetto al tuo caso. Per Giulia non si scomodò il Presidente Napolitano, per esempio. Come non si scomodò per Altea Trini, diciassettenne investita e uccisa l’11 novembre 2012. Eppure, in occasione di quell’incidente, al Presidente della Repubblica si rivolsero numerosi cittadini chiedendo più sicurezza sulle strade italiane. Invano.

E penso a te, Elena, al tuo obiettivo di diventare «un punto di riferimento per tutti coloro che vogliono vedere la loro voce espressa nei luoghi dell’amministrazione», come hai scritto sul tuo sito. Spero nelle capacità dei medici che ti assistono, prego nel Dio in cui credo, perché ti riprenda al meglio e tu possa tornare a esprimere la voce dei cittadini nei luoghi dell’amministrazione. Perché tu possa portare la tua esperienza diretta in Consiglio Comunale, e convincere gli amministratori che bisogna riorganizzare la città in funzione delle persone prima che dei veicoli. Deve diventare impossibile andare a più di 50 km/h in città. In alcune zone (nel centro storico per esempio) addirittura dev’essere impossibile viaggiare a più di 30 km/h – anche riprogettando radicalmente intere vie, se necessario.

Abbiamo bisogno di te, Elena. Abbiamo bisogno del tuo impegno concreto per cambiare le cose. Così, anche se ci saranno dei delinquenti a bordo di un’auto, non potranno fare ad altri il male che hanno fatto a te.

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