Attualità

Da Step1 a CtZen: l’informazione universitaria sfrattata

di Claudio Cesarano

 

Se in anni di crisi dell’editoria un piccolo giornale deve andare avanti con poco, un giornale universitario vive di ancora meno. Step1, webmagazine fondato nel 2004 dagli studenti dell’Università di Catania, è uno dei tanti esempi di redazione giornalistica partita con poche risorse e facendo leva su tanto lavoro volontario.

Con gli anni, però, Step 1 è riuscito a diventare una realtà importante del giornalismo universitario sul web: l’inchiesta sulle morti sospette nella Facoltà di Farmacia a Catania ed il servizio con cui viene dimostrata l’innocenza di due rom ingiustamente accusati di aver tentato di rapire una bambina vengono ripresi dai giornali nazionali e valgono alla redazione vari riconoscimenti di prestigio, tra cui il secondo posto al premio Ischia 2009 ed il premio Eretici digitali 2010.

Tutto questo fino al luglio dell’anno scorso, quando l’Università di Catania decide di chiudere l’aula 24 dell’ex Monastero dei Benedettini che da anni ospitava le redazioni di Step1 e di Radio Zammù. La motivazione ufficiale è la “non conformità dei locali alle norme di sicurezza”, contestando in particolare l’assenza di areazione e la presenza di barriere architettoniche. La decisione coglie di sorpresa le due redazioni, poiché accanto all’Aula 24 si trovano molte altre stanze nelle medesime condizioni che vengono, ancora oggi, regolarmente utilizzate per svolgere lezioni. Chiusa la stanza per i lavori di adeguamento, a Step1 non viene assegnata nessun’ altra sistemazione: l’unica promessa è che, una volta completati i lavori di ristrutturazione, verrà emesso un bando per assegnare la stanza a chi ne farà richiesta.

Di fatto l’università di Catania, promotrice della nascita di Step1 ed editore della testata, abbandona totalmente il progetto: che a tutt’oggi l’aula 24 sia chiusa ed i lavori non siano nemmeno cominciati ne è la riprova. “Già da un paio di anni – ci dice Carmen Valisano, ex redattrice di Step1- non c’erano più le condizioni per crescere nella formazione. Col tempo si è creata una frustrante situazione di stallo, in cui non si poteva più migliorare”.

E’ a questo punto che arriva il momento delle decisioni: la redazione rinuncia alla possibilità di rivendicare una nuova sistemazione all’interno dell’università, abbandona il progetto “Step1” e la direttrice rassegna le dimissioni. La chiusura avviene quasi nel silenzio: né la stampa cittadina, né le autorità locali e nemmeno gli studenti reagiscono a questo evento. “Alcuni – puntualizza la ex redattrice – possono averla considerata una fuga, ma abbiamo deciso di spendere le nostre energie per fare qualcosa che ci permettesse di crescere”.

Il giovane gruppo di redattori, infatti, rimane unito, e a Dicembre decide di fondare “CtZen”, un giornale online totalmente autofinanziato ed esterno all’Università. Il nuovo giornale già dal nome rivendica il suo legame con la città e la sua missione di fare informazione in un territorio difficile come quello catanese. Infatti, come ci dice ancora Carmen “l’informazione a Catania è sostanzialmente una sola, quella del quotidiano La Sicilia. Oggi in una grande città come Catania la stragrande maggioranza delle persone per informarsi legge soltanto La Sicilia”.

La sfida per la redazione di CtZen è ora quella di riuscire a seguire le esigenze e gli stimoli dei suoi lettori e affrontare insieme il difficile mondo editoriale con un prodotto che sia competitivo: nonostante le difficoltà, il progetto didattico di un gruppo di studenti è diventato per loro un lavoro vero e proprio. A margine resta tuttavia l’amarezza di constatare come l’Università italiana sappia “formare” i suoi studenti al mondo del lavoro in un solo modo: mostrando loro la porta e lasciando che se la cavino da soli.

 

Ndd. A questo indirizzo potete trovare lo spot pubblicitario del nuovi progetto dei ragazzi ex-Step1, CtZen: http://vimeo.com/32514157
L’indirizzo web del giornale è invece: http://ctzen.it/

 

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