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Elezioni municipali in Russia – I candidati doppelgänger

Alle elezioni municipali di San Pietroburgo, previste per fine settembre, i candidati sono tre: Boris Vishnevsky, Boris Vishnevsky e Boris Vishnevsky. Il primo (e vero) Vishnevsky è un esponente di spicco del partito liberale di Jabloko, noto per la sua lotta in favore dei diritti umani e della protezione cittadina. Dopo l’annuncio della sua candidatura alla Duma di stato e all’Assemblea legislativa di San Pietroburgo, i Boris Vishnevsky hanno cominciato a moltiplicarsi: il 17 luglio 2021 la commissione elettorale cittadina ha informato della presenza di altri due uomini in corsa per le stesse cariche, Boris Ivanovich Vishnevsky (per il partito dei Verdi) e Boris Gennadievich Vishnevsky. I due oppositori avevano una sola cosa in comune, oltre al nome: nessuno ne aveva mai sentito parlare prima.

Il candidato liberale Boris Vishnevsky

I candidati doppi

La pratica dei “candidati doppi” – in questo caso tripli – risale al secolo scorso ed è piuttosto diffusa in Russia: leaders di partiti di opposizione al governo si trovano davanti avversari che hanno cambiato il loro nome all’anagrafe alla vigilia delle elezioni, senza poter fare nulla in concreto, essendo questo provvedimento assolutamente legale nel Paese. I candidati vengono appositamente scelti tra coloro che non sono noti pubblicamente e che soprattutto non hanno precedenti politici –  è il caso di Ivanovich e Gennadievich –  come strumento per indebolire, se non annullare, le possibilità di vittoria dei favoriti. La ratio di questo processo è appunto il cambio di nome al fine di confondere e disorientare l’elettorato, che alle urne non avrà chiaro quale Vishnevsky votare, con il risultato di un voto quasi casuale, spesso dato al candidato sbagliato.

In un’intervista Vishnevsky ha affermato di non conoscere i motivi per cui questi due “doppelgänger” sono stati messi contro di lui, ma di dubitare che “abbiano accettato di mettersi in imbarazzo in questo modo gratuitamente”: a pagare è il partito oggi al governo Russia Unita, probabilmente preoccupato per il crescente sostegno al partito comunista KPRF, sebbene secondo recenti sondaggi non abbia motivo di temere per il mantenimento della maggioranza.

In queste elezioni tuttavia la situazione è ancora più assurda e complessa: gli avversari di Vishnevsky hanno assunto non solo il suo nome, ma anche il suo aspetto. La scoperta è arrivata domenica 5 settembre, in seguito alla pubblicazione di un cartellone  elettorale: il poster mostra tre uomini molto simili, canuti, con barba e stempiatura pronunciata, vestiti dello stesso colore. Le immagini degli avversari sono state ritoccate pesantemente – lo dimostra una foto presente sul sito ufficiale del governo di San Pietroburgo, dove uno degli avversari, Ivanovich, appare parecchio più giovane e con molti capelli -, ma funzionano per il fatto che i due hanno avuto cura di non apparire in pubblico fino ad ora, mantenendo intatta la finzione.

I candidati alle elezioni municipali di San Pietroburgo; a destra il vero Boris Vishnevsky
Le immagini dei tre candidati; a destra il vero Vishnevsky

Le reali identità

Il periodico Novaya Gazeta, presso il quale Vishnevsky lavora come editorialista, è stato il primo giornale a far luce sulle reali identità: per quanto riguarda Boris Ivanovich Vishnevsky, il sito della commissione elettorale riportava la stessa data di nascita del vero Vishnevsky, ma il luogo era Ponomarevo, un paese che oggi non supera i 10 residenti. È bastata una consultazione dell’elenco delle nascite sfruttando il patronimico Ivanovich per arrivare a Viktor Ivanovich Bykov, nome cambiato all’anagrafe lo scorso 3 luglio, secondo quanto pubblicato da un sito di notizie di San Pietroburgo.

Del secondo candidato si sa poco: nato a Torzhok (nella regione di Kalinin) il 31 maggio 1978 e residente a San Pietroburgo nel quartiere di Ust -Slavyanka, lavora come capo del reparto vendite presso Europroject Group LLC. Novaya Gazeta riporta che in tutto il quartiere è registrato un solo uomo nato a Torzhok, e caso vuole che la data di nascita e il patronimico siano identici a quelli di Boris Gennadievich Vishnevsky: il vero nome è dunque Alexey Gennadievich Shmelev, e a confermarlo è il suo profilo LinkedIn, che reca Europroject Group come luogo di lavoro.

L'immagine che accompagna l'inchiesta di Novaya Gazeta sui candidati cloni di Boris Vishnevsky
L’immagine satirica che accompagna l’inchiesta di Novaya Gazeta

I tentativi di intervistare i doppelgänger non sono andati a buon fine, così come le domande loro poste via messaggio, visualizzate e ignorate. Del tutto assenti dal web e dai social network, sembrano dei fantasmi, ai quali Novaya Gazeta offre un’intervista: un’opportunità di raccontare se stessi, il loro impegno politico e come la politica li ha influenzati al punto di farli cambiare identità.

Accetteranno la sfida?

Maria Bovolon

Maria Bovolon è nata il 4 maggio 2000 a Legnago. Laureata triennale in Lettere Classiche, è ora iscritta alla magistrale di Storia Globale delle civiltà e dei territori presso l'Università di Pavia. È alunna del Collegio Ghislieri.

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