Attualità

Comunicato

Oggetto: “La coscienza della montagna” e commenti

Visti i recenti sviluppi dei commenti nati dal citato articolo, il comitato di redazione e la direzione del blog hanno convenuto l’estromissione da ogni contributo di contenuti offensivi, ingiuriosi, diffamanti, lesivi dell’integrità delle posizioni espresso o allusivi ad atti osceni, e tutto ciò che mina ed ha minato la civiltà della discussione, pur scegliendo di lasciare il contributo delle singole opinioni intelligibile per dovere di documentazione. La fisionomia e il contenuto originario dei commenti saranno invece serbati offline dalla redazione e dai suoi membri.

Ricordiamo che gli strumenti forniti dalla testata per dialogare degli argomenti esposti sono a disposizione di chi è intenzionato a utilizzarli a fini di civile discussione. Preghiamo quindi che in futuro le posizioni dei lettori vengano espresse al netto dei contenuti che non si confanno alle normali norme di partecipazione al lavoro di Inchiostro.

I contenuti dei singoli articoli e contributi vari pubblicati in tutte le sedi, quale ne sia la forma, sono espressi a titolo personale dall’autore. Tuttavia la redazione rimane ferma nel condannare gli atti violenti ed eversivi di cui la minoranza dei manifestanti negli episodi citati si è resa protagonista e nel tutelare della libertà di espressione del singolo redattore e commentatore qualora questa non venga reputata lesiva di consolidati diritti o consuetudini.

La redazione rivendica la totale libertà di gestire i contenuti che appaiono nelle sedi di pubblicazione delle quali lei sola è chiamata a rispondere. Detto ciò, i futuri commenti che persisteranno nell’ignorare la qui presente richiesta saranno privati di visibilità.

24 pensieri riguardo “Comunicato

  • Emmanuela (Emme)

    “Preghiamo quindi che in futuro le posizioni dei lettori vengano espresse al netto dei contenuti”

    Pacatamente e serenamente, a casa mia “deficiente” e “miserabile” sono insulti. Al netto di insulti si risponde con altri insulti, purtroppo.

  • Francesco

    E’ ovvio che le regole dovranno essere rispettate sia dai commentatori esterni che da quelli interni alla redazione.
    Penso che quel dialogo sia velocemente degenerato, proponendo pochissimi spunti costruttivi e venendo quindi meno al ruolo che dovrebbero avere i commenti in un bolg.

  • Emmanuela (Emme)

    Spero vivamente che sia come dici, Francesco. Ma in questo caso sarebbe allora giusto “ripulire” anche l’articolo in questione, oltre che i commenti dei lettori.

    • Francesco

      Si è deciso che, come giusto che sia, l’articolo rimarrà così com’è (tanto a breve verrà coperto dai nuovi post).
      La redazione, però, ha anche convenuto definire una linea stilistica più moderata a cui ogni redattore dovrà attenersi; ciò significa che negli articoli non dovranno più essere presenti parolacce (come detto, quanto scritto prima vale anche per noi).
      Detto ciò, a ogni redattore rimane il diritto di esprimere la sua opinione, qualsiasi essa sia, purchè espressa con i toni richiesti nel comunicato soprastante.

      • Mi fa piacere che l’ampia reazione di sdegno verso l’articolo abbia fatto riflettere la redazione. Approvo anche la censura dei commenti “sopra le righe” (inclusi i miei) nella misura in cui sia fatta in modo equanime.

        • Francesco

          Le critiche sono legittime, gli insulti no.
          Se un lettore ritiene che un redattore abbia scritto un pessimo articolo può benissimo farlo notare in maniera più educata, magari dicendo semplicemente:”Alcuni termini che hai utilizzato secondo me sono inopportuni e fuori luogo”.

          E’ stato creato un precedente. Bene, noi abbiamo colto l’occasione per stabilire una linea stilistica con cui scrivere i nostri articoli affinchè ciò non si ripeta più. Spero perciò che questo valga anche per alcuni lettori.

          • marco gallucci

            il problema è che quello che è scritto è ingiurioso ed infamante, non semplicemente fuori luogo, oltre ad essere totalmente privo di argomentazioni (che tra l’altro si è rifiutato anche di esporre successivamente). Inoltre gli insulti sono “bipartisan” ma la responsabilità nei confronti di un articolo non sono uguali a quelle di una discussione, per cui oltre ad avere creato “il caso” l’editore ha sempre maggiore responsabilità, cosa di cui Giovanni non si è voluto far carico, continuando in modo sbruffone a sostenere contro tutti di avere ragione senza doversi neanche confrontare ne spiegarsi: ha ragione punto.
            Non so se hai notato che ad ogni post la risposta aveva toni diversi, le risposte date a te avevano un tono pacato (nonostante l’argomentazione non fosse poi così profonda) mentre in altri casi si è andato al muro contro muro (e ribadisco che il primo a cercarlo è stato proprio giovanni, prima con l’articolo e poi con le risposte).

          • Francesco

            Come ho già scritto, le regole dettate dal comunicato che stiamo commentando servono per evitare casi come quello relativo al famoso articolo. La discussione è degenerata in una serie di accuse reciproche, cosa che in futuro sarebbe meglio evitare.
            Ripeto anche che queste regole devono essere rispettate anche da chi è interno alla redazione, sia nella stesura degli articoli che in eventuali commenti.

  • “tutelare della libertà di espressione del singolo redattore” sinceramente da studentessa sono stufa di leggere articoli di improvvisati opinionisti! Preferirei che i fondi che prendete fossero spesi in un giornale con una linea editoriale, non in pagine dove trovi di tutto a discrizone dell’autore (da articoli seri a articoli inutili da tema delle scuole medie). Vuoi scrivere un articolo sulla tav? Allora mi fai il piacere di dargli un taglio giornalistico! Come era scritto invece era un vero e proprio articolo di propaganda.
    Siccome una persona civile voglio sapere se è possibile scrivere una lettera in merito e che questa sia pubblicata.
    Obe

    • Francesco

      La linea editoriale assunta da Inchiostro è quella di lasciare libertà di parola a ogni redattore, garantendo la possibilità di esprimere la propria opinione a tanti ragazzi e ragazze che possono legittimamente avere idee diverse.
      Ciò vale soprattutto per gli articoli pubblicati sul blog i quali, diversamente da quelli pubblicati sul cartaceo, non vengono decisi in alcuna riunione redazionale.

      “Siccome una persona civile voglio sapere se è possibile scrivere una lettera in merito e che questa sia pubblicata.”
      Siccome questo è un giornale di studenti per studenti (non solo, ma principalmente), penso che il contributo (purchè costruttivo e pacato nei toni) di ogni studente che ci legge sia legittimo. Perciò, da redattore dico che per me non ci sarebbero problemi. Per il resto rimando la decisione ai direttori e al resto della redazione.

    • La lettera sarà assolutamente bene accetta, a patto che essa includa degli spunti per una riflessione e un dialogo costruttivi, ovviamente. Data la visibilità di questo post, secondo me si può anche pubblicare direttamente qui, ma se preferisci avere un post tuo rimando ogni decisione al direttore del blog.
      Detto questo, mi preme ricordare che il blog non ha nulla a che fare con l’acersat, quindi siete pregati di evitare di formulare invettive che non hanno ragione di esistere.

      • Francesco

        Esatto. Bisogna precisare che i fondi dell’Acersat servono a finanziare il cartaceo e varie spese di cancelleria, il blog è realizzato a costo zero (come qualsiasi altro blog presente in rete, d’altronde).

      • marco gallucci

        “a patto che essa includa degli spunti per una riflessione e un dialogo costruttivi, ovviamente”

        sarebbe stato bello che anche l’articolo possedesse questi requisiti, o in mancanza di tale che fosse stato possibile perseguirlo nella discussione. Ma la stizza e la mancanza di dialogo hanno portato a quello che tutti sappiamo. Ci sono diversi modi di affrontare le cose, nessuno a priori è sbagliato, ma bisogna saperne gestire le conseguenze e assumersene la responsabilità!

        • Francesco

          “Ci sono diversi modi di affrontare le cose”.
          Vero! Ce ne siamo accorti e abbiamo agito di conseguenza.
          Diciamo che è stata un’importante lezione per tutti.

      • Questo commento lo faccio solo ed esclusivamente perchè avete tirato in ballo voi la questione e per un semplice amore di verità.
        Evito in partenza di commentare il fatto che nel 2011 siano usciti 8 numeri di inchiostro a fronte di un finanziamento di 6280 euro e mi limito a una curiosità: il dominio del blog è gratis perché è hostato sul server dell’università o lo pagate con i vostri risparmi?

        ps: mi scuso in partenza se ho detto delle castronerie informatiche.

  • My two cents
    Ho sempre pensato, e l’ho sempre detto anche a chi tra i miei amici ha scritto su Inchiostro, che lasciare libertà totale ai redattori di sostenere qualsiasi posizione sia più causa di confusione che di dibattito serio. Credo sia abbastanza inevitabile che i lettori di una qualsiasi testata associno l’opinione espressa in un corsivo a quella della testata, soprattutto se su una questione spinosa come la Torino-Lione si da voce ad una sola opinione.

    In ogni caso, mi sembra del tutto nel vostro diritto moderare i commenti, dato che è “casa vostra”. Solamente, fa un po’ sorridere pensando a come Cervi Riboldi si appuntava ogni post in più di flame come una stelletta sul petto.

  • Giuseppe Enrico Battaglia

    Farò un ultimo commento, dopodiché mi auguro che gli animi tornino una volta per tutte a calmarsi.

    Ricordiamoci che stiamo pur sempre parlando di un redattore il quale, nel numero di gennaio, ha pubblicato un articolo su due pagine del cartaceo in cui spiegava, in maniera a mio parere obiettiva, i pro e i contro della spinosa vicenda TAV.
    Indubbiamente i toni usati nel post di giovedì erano coloriti e accesi, ma non dimentichiamoci che abbiamo a che fare con una persona che, garantisco io che collaboro con lui, dispone di competenze molto ampie, come ha avuto modo di dimostrare appunto due mesi fa nel due pagine tutto incentrato sull’argomento.

    Marco, ammetto che mi ha lasciato un po’ di sasso leggere il tuo intervento in cui auspicavi una certa qual sobrietà anche nel post, dato che mi hai dato del decerebrato dopo aver letto due righe di commento che ho postato. Ci voleva più calma da parte di tutti.

    Luca, sei liberissimo di commentare il fatto che siano usciti 8 numeri, ma sappi che essendo studenti anche noi abbiamo esami da sostenere e, essendo questa una passione, è ovvio e giusto anteporle gli impegni universitari. E che continueremo ad uscire con 8 numeri all’anno.
    Il blog è hostato su una piattaforma gratuita, anche se è registrato sotto il dominio unipv.it, e te lo dice uno che non ha molte competenze informatiche.

    Paolo il tuo ragionamento non fa una grinza, ma non abbiamo stabilito che i redattori che sono contrari al TAV non possano esprimere la loro opinione attraverso questo blog.

    Ora mi auguro che si possa una volta per tutte andare avanti, dato che ritengo che tutti abbiamo cose migliori da fare nel concreto, piuttosto che stare ad azzuffarci su un blog.

    • Sinceramente che il blog sia a costo zero non mi sembra una giustificazione. E’ uno sbatti in più che vi fate voi ma è cmq l’appendice sul web del giornale degli studenti! Il logo è lo stesso, gli autori pure, rimanda ai vostri articoli e alle iniziative ecc ecc Non prendeteci in giro =) E cmq la mia critica non si ferma a questo articolo che si trova sul blog ma anche ad altri che ho letto sul giornale. A me non sembra il giornale degli studenti ma il giornale di una decina di studenti.

    • marco gallucci

      “Indubbiamente i toni usati nel post di giovedì erano coloriti e accesi”

      I toni non erano solo accesi e coloriti, ma offensivi, infamanti ed ingiustificati (nel senso di non argomentati ed esplicitamente ritenuto ciò non necessario dall’autore). In più ciò è stato oltremodo insensibile visto che si parla di un uomo tutt’ora in fin di vita per un’azione non violenta.

      Sul mio intervento su una cosa sono d’accordo, ci voleva più calma da parte di tutti, ma siccoome non c’è stata, inevitabilmente la discussione è diventata accesa. In tale contesto a freddo arriva uno che in 2 righe sputa una falsità infamantissima, va bene sparare cazzate (vere o reputate) senza sapere le fonti, ma infamare no. Se qualcuno da i soldi voglio almeno il rimborso benzina per tutte le volte che sono andato e come me molti altri, vallo tu a dire ai 20 palermitani che sabato scorso sono andati a pisa per prendere il pullman con i pisani e fare lo stesso al ritorno! questo è estremamente offensivo e non ha bisogno di altri chiarimenti, oltre al fatto di essere palesemente falso e lo dicono conoscenze dirette e non presunte conoscenze. sul “ci sono problemi” si può dar vita a diversissime interpretazioni, forse ne ho data una peggiore di quella che intendevi, ma resta il fatto che oltre a portare questa accusa infamante senza prove, quell’intervento era un pugno in un occhio in una discussione di per se già poco tranquilla.
      Se si vuole si può discutere in tranquillità, chiunque di noi ne è capace e non ne dubito, ma laddove una divergenza di opinioni diventa una mancanza di rispetto, l’incapacità di comunicazione e mediazione porta inevitabilmente ad uno scontro.

  • Ad altri mille invece sembra il contrario.
    Tra tutti è sicuramente il migliore.

  • Simone Lo Giudice

    In quanto membro del comitato editoriale di questa testata da lungo tempo, trovo doveroso puntualizzare un paio di aspetti.

    Il comunicato stampa ha il fine di stemperare il clima creatosi in seguito alla pubblicazione del famigerato articolo “La coscienza della montagna”. Se si è arrivati a uno scontro virtuale simile, la colpa non può che essere da condividere: e con questo mi rivolgo a chi ha azzardato vocaboli inopportuni in fase di stesura, ma anche a chi ha ripiegato sull’ingiuria in sede di commento.

    La pubblicazione del comunicato è stata decisa dalla redazione in tutti i suoi membri, dunque non è considerabile in maniera alcuna come un atto censorio nei confronti del redattore Giovanni Cervi Ciboldi. Le parole che avete letto hanno il fine esclusivo di creare un dialogo costruttivo da entrambe le parti: dunque da quello di scrive, ma anche da quello di chi legge.

    Infine, per quanto riguarda la gestione del finanziamento ACERSAT (gentilmente descrittoci dal presente Luca), trovo doveroso puntualizzarvi un paio di aspetti:

    – in primo luogo il fatto che l’ateneo stesso riconosce Inchiostro come sede di stage istituzionalmente riconosciuto (chiedere agli studenti di CIM per conferma);

    – poi trovo opportuno rammentarvi la continuità che caratterizza la testata dal lontano 1994, longevità che è stata conquistata sul campo di anno accademico in anno accademico;

    – infine vi rammento come la gestione del giornale non significhi assolutamente “portarsi a casa ciò che avanza”, dato che l’ACERSAT giustamente sponsorizza unicamente le spese di stampa realizzate (dunque ciò che non viene speso torna indietro al nostro ateneo).

    Spero di non dover aggiungere ulteriori precisazioni in merito ai punti di cui sopra.

  • Il terzo punto è davvero consolante. Sugli altri due avrei molte cose da dire ma ormai non ho più voglia di scrivere. =)

    • Giuseppe Enrico Battaglia

      Sì, come no. La verità è che non c’è nulla da scrivere. Abbiamo facilmente smontato la vostra unica argomentazione. Detto questo, farci i conti in tasca è una cosa alquanto inelegante, detto questo mi auguro vivamente che la polemica sia finita una volta e per tutte. Il tuo commento non mi pare aggiunga nulla sul fronte TAV, dunque ti chiedo di piantarla con comenti superflui relativi alla nostra testata, dato che ulteriori commenti NON COSTRUTTIVI che riguardino esclusivamente il TAV SARANNO CANCELLATI.
      GRAZIE,
      LA DIREZIONE.

      • Giuseppe Enrico Battaglia

        che NON riguardino esclusivamente il TAV, scusate la dimenticanza.

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