Cultura

Festival dell’Antropologia di Bologna

 

Migrazioni: questo è il tema della seconda edizione del Festival dell’Antropologia che si terrà a Bologna dal 20 al 22 aprile. Organizzato dalla Rete degli Universitari, con l’aiuto di studenti volontari provenienti da tutta Italia, il Festival si propone di analizzare la questione in tre giornate, focalizzando l’attenzione giorno per giorno su tre macro argomenti: Movimento, Identità, Potere.

Ma non solo antropologia, anche Storia in Festival, Scienze Politiche in Festival e Comunicazione in Festival.

Quattro discipline, quattro festival, circa 150 ospiti e più di 200 volontari.

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Una lente di ingrandimento su di un fenomeno che spesso viene strumentalizzato, argomento di punta in molti sedicenti programmi televisivi e testate giornalistiche in cui se ne parla senza conoscerne gli aspetti culturali, sociali e politici.

Una scelta coraggiosa, quella degli organizzatori.

Una scelta doverosa, laddove la paura del diverso, il populismo e l’ignoranza hanno traviato uno dei fenomeni più antichi insito nella nostra natura.

Ed è dall’università che riparte, grazie ad iniziative come questa, la consapevolezza che conoscere e approfondire elimina la diffidenza per poter riabilitare e restituire bellezza alla parola MIGRAZIONE.

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Appena usciti dalla stazione, la prima cosa che ci colpisce di Bologna è la straordinaria quantità di luoghi di aggregazione che i giovani hanno a disposizione: in piazza, seduti per terra, molti leggono, suonano, interagiscono. È una città in movimento.

In questi giorni cercherò di raccontarvi, attraverso una serie di brevi articoli, del Festival e della realtà in cui è nato, dei suoni e dei colori di questa città che ha molto da raccontare.

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