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Le pagelle della Serie A – 27^ Giornata

di Giuseppe Enrico Battaglia

La 27^ giornata lascia in dote l’ennesimo disastro arbitrale, una squadra che non parla più perché ha capito che far sentire la propria voce è solo uno spreco di corde vocali, e un campionato virtualmente chiuso, dando senso alla scorsa giornata d’esser definita, come dissi allora, il crocevia del campionato.

Ecco dunque a voi le pagelle di questa ventisettesima giornata.

Joaquin Larrivey voto 8,5: L’Universitas Studiorum di Cagliari gli assegna una cattedra per il corso di “avvitamento nel colpo di testa e nel trapano elettrico”. Oggi no nsappiamo se sia in grado di costruire una cuccia al proprio cane, ma abbiamo appurato che i goal di testa li sa sicuramente fare. O erano soltanto un miraggio? UNICORNO

Michael Agazzi voto 6: come i goal che si prende senza avere alcuna responsabilità. “Solo et pensoso i più deserti campi”, Agazzi viene lasciato al proprio destino dalla retroguardia sarda come un sacco della spazzatura lasciato fuori dal bidone, e dopo il quarto goal, comprensibilmente, getta anche lui la spugna. ABBANDONATO

Diego Milito voto 5,5: al di là della rete segnata ha sul groppone un rigore che rischia di diventare un fardello sulla classifica neroazzurra, segnando solo quando i giochi sono ormai conclusi in favore dell’Inter. Sembra quasi che fatichi a segnare goal decisivi, INCONSISTENTE

Zlatan Ibrahimovic voto 8: sempre decisivo, si cala prima nei panni di un biliardo servendo una sponda no-look che troverete prossimamente su Youporn, e poi nei panni di un funambolo del circo di Praga come uomo cannone, nel senso che le bombe le spara lui dritte sotto l’incrocio. L’assist per la prima rete gli rimane impresso, tanto che rimane coerente con questo no-look fino a qualche minuto dopo il fischio finale, CAZZO GUARDI?

 

 

Gianluigi Buffon voto 7: pronti via, dopo nemmeno 19 secondi Palacio gli suona la perentoria sveglia, e lui, senza scomporsi, lo neutralizza ed elargisce un pollicione in su alle telecamere. Si rende protagonista in tutte le incursioni genoane, anche sul finale quando annulla Gilardino in offside non sanzionato. Per i nati sotto il suo segno si prospetta una settimana immacolata, VERGINE

Sebastien Frey voto 8: con lui ci provano quasi tutti, da Marchisio a Pirlo, da Pepe (che, a ben vedere, ci riuscirebbe anche) a Vucinic, ma lui dice no in quasi tutte le occasioni. Bello e inarrivabile, è lui il centro di gravità e l’uomo più rappresentativo dei suoi. REGINA DEL CELEBRITA’

Luca Ceccarelli voto 4: tra Cesena e Siena rimane in equilibrio sino a quando non si addormenta su un contropiede dei toscani. Il risveglio è da incubo, con l’arbitro che gli sventola un doveroso rosso in faccia che, di fatto, decide la partita. Se per il marcatore che decide la partita si parla, solitamente di match winer, per il difensore che si perde in questo modo esiste solo una definizione: MATCH LOSER

Matteo Rubin voto 2: l’autogol di cui si rende responsabile, con altri due compagni sul pallone e pericoli relativamente bassi, va ben oltre la soglia dell’accidentale, finendo di diritto in quella del sospetto. Che abbia voluto emulare un grande del passato felsineo come Beppe Signori? IMPAZZITO

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