Università

Verso un nuovo viaggio

 

Iniziare un percorso è dare avvio ad un’esperienza, un’avventura di cui si conosce solo il punto di partenza. A volte solo i vaghi contorni, i punti fondamentali, quelli indicati da qualcuno o letti di sfuggita senza troppa attenzione. A volte ci lascia guidare dall’istinto, dai sogni, dai desideri, dall’idea di un lavoro, di un progetto o  dalla passione, quel fuoco che muove ogni cosa, che stimola e che ci porta ad agire.

Iniziare l’università racchiude anche questo. È la speranza di un futuro migliore, diverso, di qualcosa che ci realizzi, che ci appaghi come persone. È iniziare a vivere seguendo i propri schemi, senza orari da rispettare, lontani da casa, dalle abitudini, dal passato e davanti un presente florido di ambizioni e gioia.Una realtà talmente vasta che a volte può sfuggire di mano, e travolgerci. A volte ci accompagna e diventa parte delle nostre giornate. Non un impegno, ma un piacere. Non un dovere, ma un volere.

Intanto passano gli anni e il percorso si arricchisce di nuove esperienze, di conoscenze, di culture diverse. Ci si ritrova ad ascoltare persone con storie proprie e lontane dalle nostre, ad ascoltare la musicalità di un diverso dialetto, notando modi di fare e di dire che all’inizio ci appaiono incomprensibili, ma che finiscono per diventare parte di noi e del nostro quotidiano. Crescono con noi e noi con con loro, finendo in quel grande calderone della vita, assorbendole in ogni aspetto.
Il periodo universitario comprende lo studio, lo stress per gli esami, la paura di non farcela, i dubbi sul lavoro futuro e sulla correttezza del percorso intrapreso. L’altro lato della medaglia mostra però le serate con le persone conosciute, quelle che poi diventano gli amici di sempre, quelli della birretta per svagare, per dimenticare, per ridere. Quelle persone che ci sono nella nuova città, il posto in cui la vita continua a scorrere, facendoci crescere.

Un percorso straordinario, che segna un grande passaggio in noi e che ci porta a diventare “grandi”. Seguendo una lunga linea tratteggiata nel tempo, si arriva alla fine, quasi senza rendercene conto. Innanzi il capolinea e lo sguardo incredulo di chi ancora non avverte il tempo trascorso. Quasi come un sogno che si concretizza. Quasi o forse meglio, perché, diversamente dal sogno, ciò che si è vissuto è reale e resta dentro per sempre, senza la necessità di sforzarsi per ricordare i dettagli.
Basta attraversare quei magnifici posti, che un tempo erano parte di ogni giorno, osservare le aule, i cortili, le vie, ogni posto sembra magicamente trasportare in un altro tempo e rivedere persone che adesso non sono lì. Compagni di viaggio e di vita, fotografati nella memoria e che riaffiorano, facendoci ridere e commuovere.

Come un viaggio in un posto nuovo ed inesplorato, in cui la curiosità e la voglia di imparare vivono con noi, anche questo percorso giunge alla fine. Come un viaggio, ciò che abbiamo appreso resta dentro di noi e ci cambia, ma ancor meglio di un viaggio non si ritorna al punto di partenza. Si continua o meglio se ne inizia un altro  verso l’ignoto, verso i sogni e le proprie aspettative, verso il futuro, quel mistero che ci affascina e ci spaventa, verso un rischio che vogliamo correre, verso una nuova ed imprevedibile vita.

Oriana Grasso

studentessa della facoltà di giurisprudenza 5 anno INTERESSI: cultura, storia, benessere.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *