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Recensione – Storie di soglia

Storie di soglia è il primo libro di Federico Calafati. È un e-book pubblicato nel 2013 con David and Matthaus che comprende quattro lunghi racconti noir. La soglia è quel confine tra il quotidiano e l’ignoto che, una volta varcato, genera il thriller. I nomi suggeriscono un’ambientazione vagamente anglosassone.

Nel primo racconto, Futuro, una sorta di prosaico Macbeth torna da una serata al bar: tra i fumi dell’alcool e una spettrale solitudine di periferia, incontra la “strega” che gli darà l’occasione di giocare col proprio destino – se non che, nel gioco, il suo futuro gli sfuggirà di mano. Nel secondo brano, scorrono le sensazioni oniriche suscitate da una Nota nella notte, durante un sonno che è inequivocabilmente fratello della morte. Vendetta catapulta il lettore in un nodo gordiano di ricatti, rancori, crimini ed ebbrezze che minano alla base qualunque rapporto umano. L’amicizia e l’amore potranno tornare a germogliare solo quando i personaggi taglieranno quel nodo, ognuno impugnando un coraggio diverso. Nell’ultima storia, un iper-razionale si trova, improvvisamente, Senza controllo su se stesso. L’unica arma in grado di arginare l’infatuazione fatale sarà la riscoperta di un sentimento più autentico.

I quattro racconti di Calafati mostrano altrettanti modi di varcare la soglia, di far esplodere il guscio della “normalità”. Ognuno di questi trapassi porta il protagonista nel crepuscolo fra morte e vita. Come bachi in un bozzolo di sangue, ciascuno di loro va incontro a una metamorfosi. Varcare la soglia è il prezzo per ridare sapore all’esistenza.

Federico Calafati è nato nel 1990 ed è cresciuto a Gallipoli (LE), dove ha frequentato anche il liceo scientifico. Ha poi intrapreso gli studi medici e si è trasferito a Parma. Ha cominciato a scrivere nell’adolescenza partendo dal fantasy, per poi esplorare altri generi. Cura il blog Lo scrittore impenitente.

@EricaGazzoldi

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