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Un mondo di Paperoni

di Irene Sterpi

Paperon De Paperoni

Mi rivolgo a voi, novelli Paperon de’ Paperoni, che sembrate avere il portafoglio incollato alla tasca dei pantaloni. Voi che comprate raramente e solo in saldo, che alle cene con amici e colleghi non offrite mai neanche un caffè, ma che, al contrario, prendete immediatamente in simpatia chi decide di pagare per voi.
Un recente studio statunitense, condotto dall’ University of Pennsylvania e dalla Carnegie Mellon University, pare abbia dimostrato che per i tirchi sborsare quattrini è una vera sofferenza emotiva. Ecco un ottimo scusante per voi taccagni! Provate ad entrare in un supermercato, riempire il carrello, arrivare alla cassa e proclamare all’esterrefatta cassiera: “Io sono tirchio, per me aprire il portafoglio causa dolore, quindi non pago.” Se la commessa ha un briciolo di iniziativa, preleverà lei le banconote al posto vostro, risparmiandovi il dispiacere…
Naturalmente, sono i maschi la categoria più soggetta al fenomeno: eh, certo, così d’ora in poi, dopo essere usciti a cena nel ristorante più lussuoso della città con la propria fidanzata, potranno dichiarare beati la loro condizione di tirchi, rifiutandosi di offrire il pasto alla compagna. Comodo, vero? Peccato che gli studiosi, oltre ad aver analizzato il diffuso fenomeno della tirchieria, non abbiano ancora pensato ad una soluzione sociale al problema.
Ma chi sono le categorie più colpite dalla “sindrome del braccio corto”? I commercianti, ovviamente! Se oltre al caro-vita ci si mettono pure i tirchi a rivendicare pretesti per non comprare, prevedo tempi bui per i negozianti!

Un pensiero su “Un mondo di Paperoni

  • Alberto S.

    Conosco un vero tirchio e posso testimoniare che per lui tirare fuori danaro è una vera pena, un’atroce sofferenza! E’ un atteggiamento irritante vi assicuro, ma è un mio amico e lo si compatisce…
    Comunque i commercianti farebbero bene ad abbassare i prezzi o verranno spazzati via da supermercati sempre più enormi…
    Alberto S.

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