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SOS cinema a Pavia

di Sisto Capra

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Istituzioni e cittadini di Pavia faranno il possibile per salvare almeno una sala cinematografica in città. È l’impegno che è emerso dall’assemblea pubblica organizzata dall’associazione “Socrate al Caffè per la cultura e la conversazione civile” (di cui Inchiostro fa parte) svoltasi, con una nutrita partecipazione, alla sala San Martino di Tours in corso Garibaldi sabato 2 aprile. Sono intervenuti, tra gli altri, il sindaco Alessandro Cattaneo, gli ex-sindaci Andrea Albergati ed Elio Veltri, l’assessore Marco Galandra, il consigliere comunale Antonio Sacchi, il proprietario e gestore della multisala Politeama Tullio Facchera, esponenti del comitato “Pavia per il cinema”, del mondo dell’associazionismo e del volontariato, semplici cittadini. Sisto Capra, presidente dell’associazione organizzatrice, ha fornito alcune cifre per inquadrare il problema-cinema a Pavia. La frequenza media giornaliera agli spettacoli cinematografici di qualità è di 155 persone, mentre per rendere economica la gestione occorrerebbe una presenza stabile di almeno 250 spettatori. Le presenze/anno nelle tre sale Politeama, Corallo e Ritz sono 97.000. La città è letteralmente assediata dalle multisale, mentre altre apriranno nei prossimi mesi. A San Martino, in area Bennet, sorgerà il Movie Planet, 5 sale per 1300 posti, apertura prevista a gennaio-febbraio 2012. Parona ha 7 sale per 260 mila presenze, Pieve Fissiraga (Poli) 6 sale e 180 mila., Assago 10 sale e 450 mila, Rozzano 13 e 800 mila, Montebello 9 e 480 mila. Questi numeri dicono che è estremamente difficile sul piano economico la sfida di una multisala a Pavia, e tuttavia la città chiede un cinematografo di qualità.

Il sindaco Cattaneo ha parlato delle conseguenze dello svuotamento dei cinema dai centri storici, non solo a Pavia. «Il Comune – ha detto – può intervenire a sostegno delle rassegne estive, come “Cinema sotto le stelle”, ma non può sobbarcarsi l’onere di investire in una struttura. Tra breve sarà pronto il bando di gara per la multisala da realizzarsi in piazzale Oberdan, che tenga conto delle esigenze economiche degli investitori e di quelle dei cittadini. Sarà un progetto di impatto “soft” sul quartiere. Siamo fortemente contrari alla multisala a San Martino. Nel nuovo Piano di governo del territorio che sarà discusso dal consiglio comunale nell’estate ridiscuteremo la norma del Piano regolatore che consente la trasformazione d’uso da commerciale ad abitativo».

L’ex-sindaco Albergati è partito anch’egli dalla considerazione che la domanda di cinema da parte dei cittadini è diminuita e questo rende economicamente difficile la costruzione di una multisala. “Tuttavia – ha aggiunto – la amministrazione comunale da me guidata ha operato concretamente per renderla possibile. Non è vero che nella trasformazione d’uso della ex-multisala Kursaal in corso Cavour si sia favorita la speculazione: l’operatore commerciale si è trovato di fronte ad obiettive difficoltà e il Comune doveva consentire il riuso degli spazi urbani. Noi invitiamo la giunta Cattaneo ad avere coraggio e ha annunciare e sostenere le proprie scelte”.

L’ex-sindaco Veltri ha detto che negli scorsi anni “ha prevalso la linea degli affari e le amministrazioni comunali hanno favorito la cementificazione indiscriminata. Il Piano regolatore Campos Venuti, adottato dalla mia giunta, ebbe il coraggio di bloccare le trasformazioni urbanistiche da commerciale a residenziale, poi si è tornati alla prassi precedente. Il sindaco Cattaneo abbia ora il coraggio di cancellare questa vergogna”.

Un gruppo di residenti nella zona di piazzale Oberdan ha ribadito di essere contrario al progetto della multisala “che porterà solo traffico, intasamento, inquinamento. Fatela al Ticinello, semmai”. Il gestore dei cinema Facchera ha spiegato che, dopo essere stato uno dei proponenti del primo “project financing” per la multisala Oberdan, ha deciso di non partecipare più alla seconda cordata di imprenditori che si dice interessata al “project financing” bis: “La multisala di San Martino sottrarrà clientela e rende assai problematica l’operazione piazzale Oberdan. Io terrò aperta la multisala Politeama finché avrò la capacità gestionale di farlo, non cambierò comunque destinazione d’uso al palazzo. Sono gestore di sale cinematografiche perché sono la mia vita e sono disponibile a iniziative per salvare il cinema a Pavia”. Antonio Sacchi ha detto: “Bisogna assolutamente mantenere almeno un cinema nel centro storico. Serve una sala per cinema d’essai, con spettacoli anche al pomeriggio per favorire gli anziani”. Poi ha osservato che tra i proponenti della multisala a San Martino ci sono gli ex-gestori della Kursaal. Andrea Astolfi, docente universitario, si è domandato se il progetto Oberdan reggerà dal punto di vista economico. Maria Teresa di Palma, del Comitato Pavia per il cinema, ha chiesto in modo vibrante al sindaco di fare tutto il possibile per difendere almeno un cinema di qualità a Pavia, precisando che il suo Comitato continuerà a raccogliere le firme perché in qualsiasi modo almeno una sala del centro continui a fare cinema di qualità (anche prima della costruzione della multisala di Via Oberdan).

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