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“Sogni europei” – I biscotti erano finiti

di Francesco Iacona

Il biscotto è un dolce molto buono, che piace tanto ai bambini ma anche ai grandi. Lo si può sgranocchiare oppure inzuppare nel latte. È un tipico alimento che va mangiato la mattina per colazione oppure al pomeriggio come merenda; ma non la sera, soprattutto dalle 20:45 in poi.

Infatti, dopo quest’ora i biscotti finiscono sempre, se li è già mangiati tutti qualcuno e non se ne trovano più. E così è stato anche lunedì sera, in occasione dell’ultima giornata del girone C di Euro 2012. Alla faccia dei mal pensanti, degli scettici e dei catastrofisti [anche alla faccia di chi scrive, quindi. N.d.A]. Alla faccia di quelli che pensavano che Spagna e Croazia potevano accontentarsi del “meglio due feriti che un morto”, buffonisticamente parlando. Alla faccia di quelli che pensavano solo al biscotto del 2-2 e non a quello che il Trap in versione irlandese avrebbe potuto regalare alla sua Italia.

Alle 22:30 circa di lunedì 18 giugno 2012, dopo il fischio finale delle due partite, i biscotti erano già finiti: se li erano già spartiti italiani, spagnoli e croati. Solo che per italiani e spagnoli (il buon gustaio Del Bosque ne avrà fatta una scorpacciata) hanno avuto un gusto dolcissimo, mentre ai croati sono andati un po’ di traverso.

Da questa premessa si evince che tutto è andato per il meglio, sia per l’Italia – che ha passato il turno – che per la credibilità dello sport in generale, poiché non si sono verificati combine o taciti accordi di nessun tipo. Spagna-Croazia è stata partita vera, tanto che gli iberici sino a pochissimi minuti dalla fine erano qualificati solo come secondi, ma hanno saputo aggiustare le cose come solo loro sanno fare.

Per non parlare di Italia-Irlanda, che è stata partita verissima, oltre che difficilissima. I Green di Trapattoni e Tardelli non hanno regalato assolutamente niente; anzi, sono stati autori di alcune maliziose provocazioni, oltre che di una partita giocata con la determinazione di chi non vuole sfigurare davanti a uno stadio gremito di propri tifosi.

A differenza delle ultime due uscite il gioco dell’Italia ha latitato parecchio: la squadra è parsa imballata, stanca, non molto lucida e timorosa. Il cambio di modulo effettuato da Prandelli forse ha sballato gli equilibri, ma i quattro cambi hanno garantito un po’ di energie fresche. Abate, Balzaretti e Barzagli hanno rafforzato la difesa (che per la prima volta non ha subìto gol), De Rossi a centrocampo ha rappresentato un muro sulla mediana difficile da scavalcare e Di Natale dal primo minuto è stato più vispo di quanto ha fatto Balotelli in due gare da titolare. Insomma: brutti ma efficienti.

Già, Balotelli. La croce e la delizia di questa Nazionale. Contro Spagna e Croazia è stato lezioso, impreciso e determinato solo a tratti (molto brevi). Contro l’Irlanda entra nell’ultimo quarto d’ora e combina ben poco (se non un tentativo di gomitata a un difensore avversario); ma proprio allo scadere, sempre su azione da palla inattiva, regala il gol della sicurezza per la vittoria e la qualificazione. E che gol! Speriamo che questo episodio possa rappresentare la svolta in positivo per un giocatore che nella sua carriera ha avuto alcuni alti e molti bassi.

Detto ciò, ecco il verdetto finale:

1- SPAGNA:  7

2- ITALIA:  5

3- CROAZIA:  4

4- IRLANDA:  0

La notizia, quindi, è che l’Italia passa il turno, dopo due eliminazioni consecutive al girone iniziale (Confederation Cup 2009 e Mondiale 2010). In quanto seconda, adesso ci sarà da affrontare la prima del girone D, ovvero l’Inghilterra. I Leoni di Hodgson a inizio torneo non erano dati per favoriti (neanche per il passaggio del turno) e sulla carta sono meno forti degli Azzurri, ma sul campo hanno smentito le attese; perciò attenzione, non sarà facile.

 

Ecco le considerazioni su alcuni azzurri:

PROMOSSI

Antonio Cassano: molto vivace e determinato. Si procura il calcio d’angolo dal quale egli stesso segnerà il gol del vantaggio; gol pesantissimo per l’Italia, nonché il più importante della sua carriera (almeno fino a ora).

Andrea Barzagli: il suo è stato un recupero fondamentale, poiché ha dato solidità e sicurezza al reparto arretrato.

Gianluigi Buffon: non compie parate spettacolari, ma quelle che fa certo non sono semplici. Sempre sicuro su ogni palla, su ogni uscita e su ogni parata. Da gran capitano sprona e incoraggia i suoi compagni.

BOCCIATI

Thiago Motta: quello che gli viene affidato è un lavoro oscuro, di lotta e sacrificio. Però non ha il passo per fare il trequartista, ruolo in cui bisogna essere veloci nelle ripartenze e avere i piedi buoni per lanciare gli attaccanti; lui non fa niente di tutto ciò.

Ignazio Abate: la sua è una bocciatura solo per quanto riguarda la fase di spinta che effettua raramente, la quale per un terzino è indispensabile. Molto affidabile in copertura, invece.

Andrea Pirlo: ha dato il massimo come sempre e non è che abbia sfigurato. Però rispetto alle partite con Spagna e Croazia (in cui era stato super) è apparso un po’ appannato; normale sintomo di stanchezza.

2 pensieri riguardo ““Sogni europei” – I biscotti erano finiti

  • Stefano Sette

    Un sacco di gente dovrebbe chiedere scusa agli spagnoli per quello che ha scritto nell’ultima settimana.

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  • Francesco Iacona

    Nel secondo capoverso dell’articolo ho scritto: “Alle 22:30 circa di lunedì 18 luglio 2012 […]”.
    Si tratta del 18 giugno, ovviamente. Mi scuso per l’errore

    Rispondi

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