Musica

Rock ‘n’ roll al parcheggio

Di giorno sarà anche un parcheggio, ma la sera il Cortile Teresiano cambia parecchio. Se è maggio e se il Coordinamento organizza l’UMF, con un palco e uno stand per la birra l’atmosfera è quella di un festival.  A fare la magia naturalmente sono le band pavesi, tre per ogni serata di UMF, da dodici anni. A chiudere l’ultimo appuntamento del 2015 sono stati Dog’s Tail, SangueFreddo e Luca Dattisi.

Hanno aperto la serata i Dog’s Tail. Prima volta a UMF e anche in extremis, visto che hanno saputo del bando a pochi giorni dalla scadenza. Sono sul palco con poche prove e con una formazione anche abbastanza recente, “passare dall’acustico al ritmico in due prove è stata un’impresa”. Complimenti. Il loro genere principalmente è il rock, nelle varie sfumature, ma quando iniziano a scrivere una canzone possono prendere direzioni diverse, dal rock “spinto” di Burning Soul al pop, al blues. Per i testi invece l’ispirazione può venire anche dalla letteratura (ad esempio dai racconti di Stephen King) e per il resto tutto viene dalle care, vecchie emozioni e dal vissuto personale (soprattutto ragazze cioè, “però sia chiaro, non siamo sentimentali”). Una domanda è d’obbligo: ma il nome Dog’s Tail? “Siamo amanti degli animali”, “era la scritta sulla mia maglietta preferita”, non importa.

Per i Sangue Freddo invece il nome è una citazione, la canzone omonima che Il Teatro degli Orrori ha dedicato all’attivista Ken Saro-Wiwa, ucciso dal governo nigeriano nel 1995. Ma al di là dell’ammirazione per il personaggio, il nome nasce quando il gruppo decide di mettere da parte i testi stranieri e le relative influenze per dare una diversa impronta al progetto, rifacendosi di più all’alternative rock italiano, primi fra tutti Il Teatro degli Orrori, Ministri e Verdena. Il gruppo suona già da un po’ di tempo e non è al primo live, ma le difficoltà ci sono. La stabilità dei componenti in primis è un problema: “alcuni membri, soprattutto i batteristi, col tempo si scoprivano poco convinti dell’impegno nel gruppo, rallentando tutto il progetto”. La formazione attuale va avanti da circa tre mesi ed è al secondo live. Ma –e qui sta un’altra difficoltà- per i live è complicato trovare le giuste occasioni, che per il loro genere possono non essere frequentissime. “Questo evento arriva nel momento giusto, tante grazie agli organizzatori (e non stiamo facendo i parac***)”.

A chiudere quest’ultima serata di UMF è un solista, Luca Dattisi. Da dicembre 2013 manda avanti un progetto cantautorale, cui si sono aggiunti altri musicisti che lo accompagnano al basso, alla batteria e alla chitarra; questo ha naturalmente lasciato un’impronta nelle sue canzoni, che spesso si sono discostate dal folk-pop, “o da quello che in genere si considera il formato classico per un cantautore”, e si sono aperte, invece, al punk-rock e all’elettronica. Ma nonostante l’accompagnamento, il suo rimane un percorso ben diverso da quello di una band e “da un certo punto di vista è anche più facile, ad esempio si trovano da fare molti più concerti per la sola chitarra e voce”.

UMF finisce qui, ma il cortile Teresiano aspetta il prossimo maggio per tornare a essere il centro della musica pavese.

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